venerdì 30 settembre 2011

Lascia o Raddoppia


Oggi è un grande giorno per la democrazia italiana. Oggi, 30 settembre, scade il termine ultimo per consegnare le firme per la proposta di iniziativa popolare sul Referendum per abolire l'attuale legge elettorale, la così denominata Porcellum. La raccolta firme, proposta da IDV, PD, SEL e altri partiti indipendenti, oggi, finalmente, sono state depositate le firme, che, a detta dei leader dei partiti precedentemente elencati, sarebbero addirittura più del doppio delle firme necessarie per richiedere il referendum. Infatti circa un milione e duecentomila sono state le firme raccolte in questi pochi giorni in cui si è aperta la campagna di raccolta. Notevole è stata l'adesione della popolazione che ha permesso il raggiungimento della quota in poche settimane, anche grazie alla pubblicizzazione di fonti televisive (La7 e Rai3) e di altri mezzi di informazione ma soprattutto attraverso internet.
Oggi però è un giorno importante per la democrazia perchè questa mattina la Confindustria ha presentato il Manifesto degli industriali. Questo manifesto segnala una grande volontà di cambiamento da parte degli industriali e di tutta l'industria italiana, mostra come loro siano i primi a parlare di sacrifici pur di salvare il sistema Italia. Nel manifesto si leggono 5 punti che la Confindustria propone per dare un colpo di reni e riuscire a risollevare il mercato. Il leader degli industriali, Emma Marcegaglia, lancia un ultimatum al governo, parla di riforme in tempi brevi o la Confindustria potrebbe abbandonare il tavolo.
Il manifesto lo potete trovare, in versione integrale, su questo sito. Come si buon ben leggere a pagina 2, dopo una breve introduzione e descrizione della situazione italiana, i cinque punti sono molto interessanti e molto fattibili.

La Marcegaglia "mostra" i muscoli
1) Spesa Pubblica e riforma delle pensioni: Gli industriali chiedono che si intervenga sul sistema di Spesa Pubblica cercando di <<intervenire con decisione sui costi della politica e sugli apparati istituzionali>> e che tale gesto non solo ha un importante valore morale ma che aiuterebbe a <<migliorare l’assetto
dello Stato e le sue performance>>. Sulle pensioni la Confindustria spiega in modo molto dettagliato e motivato cosa bisognerebbe fare introducendo uno schema che elenchi una vera e propria riforma pensionistica (Pag.5). Insomma <<È quindi evidente che la riforma delle pensioni è indispensabile per contribuire a stabilizzare il debito pubblico, oltre che a rendere meno iniquo il rapporto fra generazioni, a fronte del fenomeno, comune a tutti i paesi ma particolarmente accentuato da noi, dell’invecchiamento della popolazione>>. Su quest'ultimo punto il governo rischia di aprire un fronte interno tra PLD e Lega, quest'ultima, infatti, sta lottando per non far toccare le pensioni con la riforma.
2) Il secondo punto riguarda la Riforma fiscale, qui il manifesto è molto chiaro, bisogna aumentare il controllo sull'evasione fiscale e creare una dichiarazione del patrimonio obbligatorio per tutti e una diminuzione della pressione fiscale verso le famiglie. Inoltre si parla di introdurre la moneta elettronica con l'obbligo di utilizzo per spese superiori a 500 euro. << È essenziale agire oltre che sulle aliquote anche sulla complessità dell’ordinamento fiscale e sull’incertezza del diritto tributario>> prosegue il manifesto, che ritiene quest'ultimo passaggio essenziale a finche si tornino a creare posti di lavoro ed investimenti, attualmente scoraggiati dalle tasse. A pagina 8 e pagina 9 troviamo uno schema riassuntivo di tutte le manovre da attuare, ma su questo punto avrei da ridire sul picco dei 500 euro dopo la quale dovrà, secondo il manifesto, esserci l'obbligo di acquistare con carta di credito. Come è ben noto, la tecnologia attuale ha dei costi, basti vedere alcuni telefoni, computer e quant'altro, quindi un ragazzo, che vuole acquistare un determinato cellulare, non può farlo autonomamente in quanto questi hanno un costo che si aggira sui 600 euro. Forte il tetto di 1000 euro è più che sufficiente onde evitare l'utilizzo delle carte elettroniche anche nelle piccole spese.
3) Il terzo punto Si concentra sulle cessione del patrimonio pubblico, necessarie perche << Per sostenere la credibilità e la competitività del sistema‐Paese occorre un piano
immediato di cessioni del patrimonio pubblico ‐ mobiliare e immobiliare ‐ per
ottenere un rapido abbattimento dello stock di debito pubblico e ridurre l'enorme
perimetro della manomorta pubblica sull'economia italiana>>. Si parla anche di privatizzazioni delle servizi pubblici locali. Su questo c'è molto da valutare, ricordando che tra i patrimoni pubblici ci sono anche monumenti come il Colosseo e io la vedo dura a privatizzare il vecchio e storico simbolo della città di Roma.

4) A pagina 10 si parla delle liberalizzazioni e sulle semplificazioni che coinvolgono i servizi e dei trasporti pubblici, liberalizzare le attività economiche, liberalizzare i servizi professionali, regole omogenee per le attività di impresa semplificare tutta la macchina burocratica con mezzi già esistenti e creandone altri che necessitano.

5) Infine, l'ultimo punto, Si parla di infrastrutture ed efficienza energetica. Si parla di <<riprogrammazione>> dei fondi che vengono utilizzati per la gestione dello stato, rivedendo in particolar modo quelli del Mezzogiorno. Inoltre si parla di investimenti in strutture e in mezzi, aumentando gli standard per avere una maggior tecnologia. Infine la sensibilizzazione sui comportamenti di consumo energetico responsabili.

Insomma, quello della Confindustria, è un vero e proprio programma di governo, in queste 15 pagine si parla di riforme che se attuate potrebbero risollevare il paese dalla difficile situazione economica e gli industriali pare abbiano tutte le volontà che questo accada. Loro hanno abbastanza potere da poter dare una spallata alla politica e potrebbe portare anche ad una caduta del governo nel momento in cui farebbero mancare il loro appoggio. Si è creata una situazione in cui sembra che possa cambiare tutto, da una parte il manifesto, dall'altra i referendum, potremmo sentir parlare ancora una volta, in modo molto sarcastico, di una nuova Rivoluzione D'ottobre.

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