venerdì 18 gennaio 2013

Catturato il Bombarolo


Dopo otto giorni di latitanza è stato ritrovato e arrestato Roberto Di Santo, l’uomo che aveva costruito una bomba artificiale minacciando di farla saltare in aria, assieme a un edificio, se non si fosse fatta “giustizia”. Da allora è stato soprannominato Bombarolo. Si è fatto vivo più volte in questi giorni, prima dando fuoco a una macchina dinanzi al tribunale di Chieti e con la consegna di un DVD presso la sede di Rete 8.

Le ricerche hanno coinvolto tutta la provincia di Chieti e non solo, per portare alla cattura, questa mattina, di Di Santo presso Rosciano. Dunque non molto lontano dalla sede di Rete 8, dove, in seguito alla consegna del DVD, si sono spostate le ricerche. I carabinieri lo hanno trovato in un casolare, assieme al suo camper, con il quale era fuggito in questi giorni.
Il Cinquantottenne dovrà rispondere degli attentati incendiari a Villanova di Cepagatti, dell’auto data alle fiamme davanti il tribunale di Chieti e una casa famiglia dello Scalo.
L’altra faccia di questa vicenda è stata quella della creazione, attraverso il web, di una sorta di “uomo che lotta contro il sistema”. Sul suo sito aveva scritto varie frasi contro il Presidente della Repubblica e le altre istituzioni.

martedì 8 gennaio 2013

Teleberlusconi


Si sa, oramai il Caimano ha deciso di tornare in politica (avevamo dubbi?) e lo ha fatto irrompendo nel vero senso della parola,nelle nostre case attraverso tutti i mezzi di comunicazione di massa, a partire dalle sue televisioni con le quali ha un conflitto di interessi pluridecennale. L’unto dal Signore è passato da essere un uomo introvabile nei dibattiti televisivi a una onnipresenza. E’ vero che le elezioni sono vicine, manca un mese e mezzo al fatidico 24 febbraio, ma l’utilizzo che si sta facendo dei media è quello più vicino a una dittatura più che a quello di una democrazia. La presenza costante dell’omino nelle teleschermi risultati molto devastanti tra cui troviamo, oltre al bombardamento mediatico, l’attrazione fisica verso il nostro telecomando per cambiare canale.
Tornando alla realtà, (si fa per dire) ci ritroviamo davanti al teatrino della politica in cui si assiste all’ipocrisia pura degli uomini che ne sono parte attiva. Partiamo con ordine: dal nostro attuale Primo Ministro Mario Monti. Il professore (così soprannominato) aveva dichiarato “non mi ricandido ma no pronto a servire il Paese”; la sua coerenza è tale che ha deciso di candidarsi e tornare alla carica, ovviamente con la discesa in campo in uno schieramento che lo vede accanto a un partito di incensurati come l’UDC e, non contento, si affianca al compagno Fini, altro grande uomo di coerenza, che ha smarrito la lettera di dimissioni in qualche scrivania.
Monti ha parlato di rivedere l’Imu annunciando che "va modificata e data ai Comuni” e che sia “Possibile ridurre Irpef e congelare Iva". Facile dirlo, dopo che per 365 giorni si è parlato tanto di tasse e poco di crescita. Inutile lanciare sassi per un intero anno e poi nascondere la mano dando la colpa al parlamento: nel momento in cui vengono bocciate delle riforme proposte dal governo, se si vuole fare le persone serie, si sale al Colle e ci si dimette, non si aspetta dicembre e tanto meno non si danno contentini ai parlamentari cambiando completamente le leggi.
Bersani, ancora incredulo sulla sua vittoria alle primarie, sta cercando di realizzare che questa volta toccherà seriamente a loro governare e non ci sarà un governo tecnico a salvarli. La più grande paura per Bersani, in questo momento, è il movimento 5 stelle che, sul punto di vista politico, sono i veri progressisti.  Il suo silenzio per giorni, a mio parere, non fa altro che giovare alla sua posizione, poi è tornato a parlare nelle ultime ore, dicendo prima che la lista Monti "non è un bene" per poi dire che in caso di vittoria "non esclude un accordo".

Berlusconi invece, contrariamente a Bersani, purtroppo, ha deciso di fare della televisione la sua tribuna elettorale, sparlando davanti a pseudo-giornalisti e suggerendo loro le domande da porgere. Berlusconi le sta provando tutte per risalire dal burrone in cui la sua coalizione è finita: proprio oggi ha annunciato di riallacciare i legami con la Lega, dopo che per un anno hanno giocato a fare marito e moglie, accusandosi a vicenda. Il ritorno al “puro”, dopo gli scandali degli ultimi mesi, ha portato ai leghisti una ventata di entusiasmo, accompagnato da dei sani insulti padani, tipici di gente “colta”. Il teatrino del centro destra si è ora spostato sul problema del leader. Berluscuni vuole come primo ministro il suo caro Alfano, mentre la Lega preme per Tremonti (che i leghisti, è noto, hanno sempre apprezzato).
Le contraddizioni e l’ipocrisia si nutrono della politica italiana e noi italiani, da bravi cittadini, assorbiamo tutto e ci subiamo le stronzate che vengono continuamente dette da i vari politici nel nostro pentolone di bugie e falsità domestico  quale è la televisione.