tag:blogger.com,1999:blog-51240318733556666642024-03-14T09:15:53.880-07:00letterariaTutto ciò che è fuori della letteratura, all'inverso, è propaganda, od ossequio alla moda.
- Ennio Flaiano -Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.comBlogger68125tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-91237173246337298932013-01-18T07:47:00.000-08:002013-01-18T07:47:25.079-08:00Catturato il Bombarolo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglW9tMB15FRJldP-fJEmcnCt8k3OoffWUgxQ9Xb7QDgf1lWyeHdGVuy0zewcEUEkcXL8jU6UP-nNyVaENi7trhpggtOxcJUs5dzeHR8idXyM-PXqe7BUOin9diQZwEj8moPf0_j1jjrPg/s1600/Arrestato+il+bombarolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglW9tMB15FRJldP-fJEmcnCt8k3OoffWUgxQ9Xb7QDgf1lWyeHdGVuy0zewcEUEkcXL8jU6UP-nNyVaENi7trhpggtOxcJUs5dzeHR8idXyM-PXqe7BUOin9diQZwEj8moPf0_j1jjrPg/s1600/Arrestato+il+bombarolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglW9tMB15FRJldP-fJEmcnCt8k3OoffWUgxQ9Xb7QDgf1lWyeHdGVuy0zewcEUEkcXL8jU6UP-nNyVaENi7trhpggtOxcJUs5dzeHR8idXyM-PXqe7BUOin9diQZwEj8moPf0_j1jjrPg/s320/Arrestato+il+bombarolo.jpg" width="320" /></a>Dopo otto giorni di latitanza è stato ritrovato e arrestato Roberto Di Santo, l’uomo che aveva costruito una bomba artificiale minacciando di farla saltare in aria, assieme a un edificio, se non si fosse fatta “giustizia”. Da allora è stato soprannominato Bombarolo. Si è fatto vivo più volte in questi giorni, prima dando fuoco a una macchina dinanzi al tribunale di Chieti e con la consegna di un DVD presso la sede di Rete 8.<br /><br />Le ricerche hanno coinvolto tutta la provincia di Chieti e non solo, per portare alla cattura, questa mattina, di Di Santo presso Rosciano. Dunque non molto lontano dalla sede di Rete 8, dove, in seguito alla consegna del DVD, si sono spostate le ricerche. I carabinieri lo hanno trovato in un casolare, assieme al suo camper, con il quale era fuggito in questi giorni.<br />Il Cinquantottenne dovrà rispondere degli attentati incendiari a Villanova di Cepagatti, dell’auto data alle fiamme davanti il tribunale di Chieti e una casa famiglia dello Scalo.<br />L’altra faccia di questa vicenda è stata quella della creazione, attraverso il web, di una sorta di “uomo che lotta contro il sistema”. Sul suo sito aveva scritto varie frasi contro il Presidente della Repubblica e le altre istituzioni. <br /><br /> Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-24344948344514482122013-01-08T00:04:00.000-08:002013-01-08T00:04:00.662-08:00Teleberlusconi
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Si sa, oramai il Caimano ha deciso di tornare in politica
(avevamo dubbi?) e lo ha fatto irrompendo nel vero senso della parola,nelle
nostre case attraverso tutti i mezzi di comunicazione di massa, a partire dalle
sue televisioni con le quali ha un conflitto di interessi pluridecennale.
L’unto dal Signore è passato da essere un uomo introvabile nei dibattiti
televisivi a una onnipresenza. E’ vero che le elezioni sono vicine, manca un
mese e mezzo al fatidico 24 febbraio, ma l’utilizzo che si sta facendo dei
media è quello più vicino a una dittatura più che a quello di una democrazia.
La presenza costante dell’omino nelle teleschermi risultati molto devastanti
tra cui troviamo, oltre al bombardamento mediatico, l’attrazione fisica verso
il nostro telecomando per cambiare canale.</div>
<div class="MsoNormal">
Tornando alla realtà, (si fa per dire) ci ritroviamo davanti
al teatrino della politica in cui si assiste all’ipocrisia pura degli uomini
che ne sono parte attiva. Partiamo con ordine: dal nostro attuale Primo
Ministro Mario Monti. Il professore (così soprannominato) aveva dichiarato “non
mi ricandido ma no pronto a servire il Paese”; la sua coerenza è tale che ha
deciso di candidarsi e tornare alla carica, ovviamente con la discesa in campo
in uno schieramento che lo vede accanto a un partito di incensurati come l’UDC
e, non contento, si affianca al compagno Fini, altro grande uomo di coerenza,
che ha smarrito la lettera di dimissioni in qualche scrivania.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDPtlAIJnu828W7-BZ2VGhJ6YoIteAeuyDQMbxIky_RsqZtYjwquNBp2-Evc0lQGkS0K215mN-hH3dw4ajE8XJDkmz5_G2_H60sCY78OVDA6grTx6Off4dRaVHggmkAZdtJvefXOzI_hU/s1600/teleberlusconi.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal">
Monti ha parlato di rivedere l’Imu annunciando che "va
modificata e data ai Comuni” e che sia “Possibile ridurre Irpef e congelare
Iva". Facile dirlo, dopo che per 365 giorni si è parlato tanto di tasse e
poco di crescita. Inutile lanciare sassi per un intero anno e poi nascondere la
mano dando la colpa al parlamento: nel momento in cui vengono bocciate delle
riforme proposte dal governo, se si vuole fare le persone serie, si sale al
Colle e ci si dimette, non si aspetta dicembre e tanto meno non si danno
contentini ai parlamentari cambiando completamente le leggi.</div>
<div class="MsoNormal">
Bersani, ancora incredulo sulla sua vittoria alle primarie,
sta cercando di realizzare che questa volta toccherà seriamente a loro
governare e non ci sarà un governo tecnico a salvarli. La più grande paura per
Bersani, in questo momento, è il movimento 5 stelle che, sul punto di vista
politico, sono i veri progressisti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il
suo silenzio per giorni, a mio parere, non fa altro che giovare alla sua
posizione, poi è tornato a parlare nelle ultime ore, dicendo prima che la lista Monti "non è un bene" per poi dire che in caso di vittoria "non esclude un accordo".</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDPtlAIJnu828W7-BZ2VGhJ6YoIteAeuyDQMbxIky_RsqZtYjwquNBp2-Evc0lQGkS0K215mN-hH3dw4ajE8XJDkmz5_G2_H60sCY78OVDA6grTx6Off4dRaVHggmkAZdtJvefXOzI_hU/s1600/teleberlusconi.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDPtlAIJnu828W7-BZ2VGhJ6YoIteAeuyDQMbxIky_RsqZtYjwquNBp2-Evc0lQGkS0K215mN-hH3dw4ajE8XJDkmz5_G2_H60sCY78OVDA6grTx6Off4dRaVHggmkAZdtJvefXOzI_hU/s1600/teleberlusconi.jpeg" /></a>Berlusconi invece, contrariamente a Bersani, purtroppo, ha
deciso di fare della televisione la sua tribuna elettorale, sparlando davanti a
pseudo-giornalisti e suggerendo loro le domande da porgere. Berlusconi le sta
provando tutte per risalire dal burrone in cui la sua coalizione è finita:
proprio oggi ha annunciato di riallacciare i legami con la Lega, dopo che per
un anno hanno giocato a fare marito e moglie, accusandosi a vicenda. Il ritorno
al “puro”, dopo gli scandali degli ultimi mesi, ha portato ai leghisti una
ventata di entusiasmo, accompagnato da dei sani insulti padani, tipici di gente
“colta”. Il teatrino del centro destra si è ora spostato sul problema del leader. Berluscuni vuole come primo ministro il suo caro Alfano, mentre la Lega preme per Tremonti (che i leghisti, è noto, hanno sempre apprezzato).<br />
Le contraddizioni e l’ipocrisia si nutrono della politica italiana e noi
italiani, da bravi cittadini, assorbiamo tutto e ci subiamo le stronzate che
vengono continuamente dette da i vari politici nel nostro pentolone di bugie e
falsità domestico<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quale è la
televisione.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-46663612526858887162012-12-19T03:22:00.000-08:002012-12-19T03:22:00.927-08:00FPE: Fondo Perso Europeo
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Sono 316.563.222 gli euro finanziati dal Fondo Sociale
Europeo per la regione Abruzzo, fruibili nel periodo 2007/2013. Questi soldi
sono stati utilizzati solo in una minima parte e hanno fruttato davvero poco.
Conti alla mano, possiamo dire, secondo ciò che si reperisce dalle carte, che
del totale complessivo solo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>circa 122
milioni di euro (e spesi circa 90) sono stati veramente adoperati, con
percentuali del 38,47% di impegno ed appena il 28,41% di pagamenti su spesa
certificata. La Regolamentazione Comunitaria, che ha fornito i fondi, aveva
imposto la clausola che almeno il 41,2% di questi venissero adoperati entro il
31 dicembre 2012. Nel rapporto, quindi, si legge come<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’Abruzzo «risulta la regione in assoluto
meno efficiente percentualisticamente». Non un dato incoraggiante se si pensa
alla situazione di recessione che vede colpire la regione da molti anni. Molte
sono le aziende che si stanno trasferendo o che prevedono la chiusura. Ultimi
casi quelli della Golden Lady e della Micron di Avezzano. I fondi quindi non
sono stati sfruttati adeguatamente, o meglio, non sono proprio stati sfruttati.
<br />
I fondi erano divisi in assi e il principale era quello che prevedeva la
ricerca e lo “Sviluppo tecnologico innovazione e competitività”, con l’avvio di
un notevole numero di progetti (384) ma che ha visto portare a termine
solamente 40 di questi. Gran parte dei fondi sono stati riservati al problema
della ricostruzione post terremoto, con l’avvio di 407 progetti di cui 300
andati a buon fine.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpCKCLW6Upuufgfc-URgEIJA2Xa9UVPfSfACbnBKhVW0m8Hvb7LW7ALEKjNxiDbGHNOMtMURIdiPUTzrKSUuASuzF1as4DAu5wejANlcb_hxFvWfycjHfrEjFc6Rsuhi60o0vsZpqUI4M/s1600/PFE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpCKCLW6Upuufgfc-URgEIJA2Xa9UVPfSfACbnBKhVW0m8Hvb7LW7ALEKjNxiDbGHNOMtMURIdiPUTzrKSUuASuzF1as4DAu5wejANlcb_hxFvWfycjHfrEjFc6Rsuhi60o0vsZpqUI4M/s320/PFE.jpg" width="320" /></a><<In Abruzzo l’Europa funziona malissimo.>> ha
dichiarato Carlo Costantini nei giorni scorsi, promotore di una conferenza
dedicata a questo tema, <<Pochissimo di questa montagna di soldi è stato
speso. L’incapacità e l’immobilismo di questa giunta regionale la paghiamo due
volte: oggi, perchè imprese, famiglie e tessuto sociale non hanno nelle tasche
i soldi che avrebbero potuto avere e la pagheremo domani, perché l’Europa
quello che una regione non spende oggi se lo riprende nella prossima
programmazione», ha continuato Costantini,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mettendo in risalto un’ennesima occasione sprecata da parte della
regione Abruzzo per risollevarsi dalla grave crisi che l‘ha colpita.<br />
«I dati sono impietosi e denunciano una paralisi evidente, completa e
persistente, dovuta all’incapacità di una Giunta regionale che, al di là dei
proclami e delle conferenze stampa, non riesce a produrre alcun intervento
significativo per dare uno scossone ormai indispensabile all’economia
regionale. L’Amministrazione regionale rischia di dover perdere più di 100
milioni di Euro di proprie risorse regionali e, dall’attuale comportamento
della Politica e della Dirigenza apicale regionale. pare intuire che di questo
rischio nessuno si renda conto o ne sia preoccupato».</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
Rapida la risposta da parte degli Assessori Febbo e Gatti.
<<Per quanto mi riguarda – spiega Febbo - l'Abruzzo al 30 novembre 2012,
quindi con netto anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2012, ha speso
oltre 4 milioni di euro in più rispetto all'obiettivo, mettendoli a disposizione
dell'agricoltura abruzzese>>. Di tutt’altro parere è l’assessore Gatti
riguardo i dati presentati da Costantini; «non voglio pensare alla malafede di
dare coscientemente numeri sbagliati, ma se si fosse informato direttamente,
senza ascoltare qualche suo collaboratore fin troppo solerte, Costantini
avrebbe evitato di fare una misera figura[…]Costantini non insulti il lavoro, i
risultati e soprattutto la speranza di una intera comunità».</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-61963553081725876382012-12-14T05:20:00.002-08:002012-12-14T05:34:07.298-08:00Primizie d'inverno<br />
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNOCs6TEVMTftZ0PPEpkfg_P-KL8pH9xyOBkxGvN-FXayVEp5plKpKmrsXWhl2cx3SC7MtccCEMY4sNGYmnvHJwbZ-u9pSvYB24mj9W8HdWeeabR3n7gUmaEYskPpNnmuEHMvwYhYQAmk/s1600/Primizie+d'inverno.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNOCs6TEVMTftZ0PPEpkfg_P-KL8pH9xyOBkxGvN-FXayVEp5plKpKmrsXWhl2cx3SC7MtccCEMY4sNGYmnvHJwbZ-u9pSvYB24mj9W8HdWeeabR3n7gUmaEYskPpNnmuEHMvwYhYQAmk/s320/Primizie+d'inverno.jpg" width="320" /></a>Arrivano il freddo e il gelo ed è arrivata, anche per noi
abruzzesi, la neve. La ricerca disperata di un posto caldo dove stare diventa
una necessità in questo periodo, quando tra un acquisto e l’altro ci rintaniamo
nei locali caldi e accoglienti. Meno accoglienti invece sono risultate le
scuole della provincia di Pescara che, come ogni anno, hanno problemi di
riscaldamento e <span style="mso-bidi-font-style: italic;">necessitano di</span> una costante manutenzione degli impianti. Molte sono le scuole che soffrono di
questo problema, si va dal liceo scientifico L. Da Vinci al classico G.
D’Annunzio. Il comune aveva attuato un piano che prevedeva il controllo degli
impianti di riscaldamento a distanza, in modo tale da permettere l’accensione e
lo spegnimento di tutti gli impianti. Quello che invece è successo è che questo
sistema non ha funzionato correttamente, lasciando al freddo diversi istituti,
dalle superiori alle scuole primarie. </div>
<div class="MsoNormal">
La scuola primaria Gescal ha visto diverse mamme,
accorgendosi delle temperature non accettabili, tornare a riprendere i figli
dalla scuola. Per quanto riguarda le scuole superiori, i casi si sono
verificati presso l’istituto Marconi e il Misticoni, dove dei guasti tecnici
hanno impedito il regolare funzionamento del sistema di riscaldamento. Alcuni
studenti hanno preso la via per casa, altri sono restati nelle aule.
L’intervento dei tecnici ha permesso agli studenti del Marconi di usufruire
nuovamente del riscaldamento già nella mattinata stessa. Stessa sorte non è
toccata agli studenti del Misticoni, che invano hanno atteso <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’arrivo dei tecnici.</div>
<div class="MsoNormal">
Gli studenti sono in protesta e si sono già presentati a
scuola indossando delle coperte per riscaldarsi. Nella provincia di Pescara
sono stati presi a caso degli istituti, per effettuare un’indagine. I risultati
parlano di una temperatura, di alcune scuole prese in esame, come la scuola di San
Silvestro colle e altre sparse nel centro, che si aggirerebbe intorno ai 18
gradi.<br />
L’assessore Renzetti oggi ha dichiarato che “Senza tale sistema di Monitoraggio
e Supervisione non è possibile procedere a una corretta gestione dell’appalto.
Per tale ragione oggi il Responsabile del Procedimento, l’ingegner Giovanni
Caruso, ha inviato una lettera di contestazione alla Csn ordinando l’immediata
installazione del sistema di monitoraggio e supervisione, come previsto nella
convenzione Consip, e di attuare ogni iniziativa necessaria per ottemperare al
rispetto degli orari e delle temperature richieste”.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-9320146165313369162012-12-06T04:02:00.002-08:002012-12-14T05:21:41.612-08:00Il sol levante<br />
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9xSO83oxwezlVAn9AelKOpMN4rjY7K_2t8vim7fyPpF70VxmhxRpRlgw4qYpkLt9B5QRTNb4Z-4mGKIj4bsxokp8JB5ynqTgmr0egpNZm9fW7GMqwP0ufjWaPBjJSfKqTLkRqMjQ1kz8/s1600/Il+sol+levante.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9xSO83oxwezlVAn9AelKOpMN4rjY7K_2t8vim7fyPpF70VxmhxRpRlgw4qYpkLt9B5QRTNb4Z-4mGKIj4bsxokp8JB5ynqTgmr0egpNZm9fW7GMqwP0ufjWaPBjJSfKqTLkRqMjQ1kz8/s320/Il+sol+levante.jpg" width="320" /></a>La storia si ripete, verrebbe da dire: la crisi che ha colpito l’Europa in questi
anni ha avuto non solo la facoltà di affossare i paesi più deboli a livello
economico rivelando i problemi di uno stato sovranazionale senza governo, ma ha
anche avuto il “privilegio” di portare cambiamenti a livello politico. In
Italia conosciamo bene questo momento, con la caduta del quarto governo
Berlusconi e con l’arrivo dell’ormai noto Mario Monti. Se si volge lo sguardo a
est possiamo trovare la Grecia, dove la situazione politica non è “stabile”
come la nostra. Seppur con un governo tecnico, il nostro è un governo
democraticamente legale (il governo viene nominato e poi votato in parlamento,
non viene scelto “dal popolo”). La stessa situazione non è capitata ai greci,
della quale si può parlare molto, per via di tutti gli sprechi che hanno fatto
in questi anni. A loro è toccata la così detta Troika, ovvero un governo
imposto per risanare il debito pubblico. Una barzelletta della politica:
credevano di mandare un deus ex machina a cambiare la situazione e a risanare
il deficit di uno stato nel giro di qualche anno. Quello che la Troika ha
fatto, oltre al niente, è stato di far crescere il nazionalismo greco e di far
resuscitare i vecchi fantasmi del passato. <br />
Il Grecia, fin dai tempi del fascismo, era esistita una corrente fascista che
si è mantenuta, seppur di nicchia, fino ai giorni d’oggi. I greci non sono mai
andati molto d’accordo con gli altri paesi slavi e il grande afflusso di
immigrati nel paese ha portato a una crescente forma di xenofobia e di razzismo.
I punti di maggior interesse sono quelli situati sui confini, soprattutto con
quello turco, dal quale provengono immigrati per entrare nella comunità
europea.<br />
Ad approfittare di questa situazione è il partito di Alba Dorata (o Aurora
Dorata) che ha cominciato ad accrescere il numero di militanti e che con
l’arrivo della crisi ha addirittura superato quella soglia psicologica che
sbarrava l’entrata in parlamento. Infatti nelle elezioni del maggio del 2012
hanno ottenuto una percentuale di voti pari a 6,97%, ottenendo l’entrata in
parlamento e 21 seggi. I militanti di Alba Dorata sono molti, per lo più sono i
cittadini che sono spaventati dell’immigrazione e che credono che il problema
economico del paese sia dovuto agli immigrati. Alle elezioni del maggio seguiranno
quelle di giugno dopo il fallimento della formazione del governo. A queste
ultime elezioni Alba Dorata confermerà il voto (6,92%) ottenendo 18 seggi
parlamentari. Il clima politico e il successivo ottimo risultato alle politiche
ha sicuramente galvanizzato i militanti di estrema destra, che hanno cominciato
a giostrare bene il denaro che arriva nelle loro tasche (i parlamentari di Alba
Dorata hanno rinunciato a parte del loro stipendio per acquistare pane e pasta
da distribuire ai cittadini greci e non immigrati) per accrescere il loro
consenso. Dai recenti sondaggi (per quanto possano essere affidabili) Alba
Dorata avrebbe addirittura raddoppiato i consensi rendendo il partito molto più
compatto.<br />
Le analogie al partito fascista sono molti, anche se i richiami principali sono
al partito Nazionalsocialista tedesco, con un chiaro riferimento alle dottrine
politiche elencate nel Mein Kampf (presente in tutte le sedi del partito) e
alla superiorità della razza.<br />
In questi giorni i parlamentari di Alba Dorata si sono presentati in
parlamento, cercando di entrare armati. La motivazione di questo gesto
(provocatorio?) era di mettere in evidenza l’assurda immunità parlamentare. Due
settimane fa il portavoce del partito Ilias Kasidiaris aveva detto “Ora potremo portare pistole legalmente e non
saremo arrestati sul luogo dei fatti se c’è un incidente. Questo ci permette di
sentirci più tranquilli rispetto alle nostre azioni”.<br />
I dissensi verso Alba Dorata crescono però nelle file degli oppositori, il
leader del Pasok (Partito Socialista Panellenco) ha invitato tutti i partiti
democratici del Paese a “combattere penalmente” Alba dorata, in quanto “si
tratta di un’organizzazione criminale e nazista”. Lo scenario che si sta
creando in Grecia è tutt’altro che tranquillo, l’Alba sorge e i tempi si fanno
brevi.<o:p></o:p></div>
Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-20049598409120692772012-12-04T12:15:00.003-08:002012-12-04T12:15:52.170-08:00IMU: la tassa per i poveri
<br />
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvSVOZ7avHKhOeiNkbJFTu_FajM831rVxpU6ZeGFWe1q2uiB5HBWT-J7lCNIHVBdojVwssv77taZevGjqkL-uLbJT6A5GJdKZCpNB9gzI68dnZVvHf2AwQocLP463fPJ8zCK9_68gdw1k/s1600/IMU+la+tassa+dei+poveri.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvSVOZ7avHKhOeiNkbJFTu_FajM831rVxpU6ZeGFWe1q2uiB5HBWT-J7lCNIHVBdojVwssv77taZevGjqkL-uLbJT6A5GJdKZCpNB9gzI68dnZVvHf2AwQocLP463fPJ8zCK9_68gdw1k/s320/IMU+la+tassa+dei+poveri.gif" width="320" /></a>Le dichiarazioni avvenute attorno all’IMU sono state tante
in quest’ultimo anno, tra calcoli per capire quanto sia il prezzo da pagare,
proteste contro i vari enti ecclesiastici esonerati dal pagarlo e, infine, gli
esoneri che dovrebbero toccare alle scuole paritarie, secondo le ultime dichiarazioni
del Ministro dell’istruzione Pubblica Profumo. In questa settimana si sta
proponendo di far si che le scuole private possano ricevere degli aiuti
economici dallo stato, dato che con l’IMU potrebbero salire i costi di
iscrizione degli istituti privati. Si parla di tagli alla scuola pubblica e di
incentivi per aiutare quella privata, un idea geniale.<br />
Senza ripercorrere tutti i tagli della scuola pubblica (nel nostro paese c’è
uno strano concetto di “risparmio”) e le continue agevolazione alla scuola privata.
Il Walfare State non è di casa in Italia, dove nell’ultimo anno la scuola
pubblica ha subito la (solita) ghigliottina sul proprio bilancio mentre gli
istituti privati hanno continue proposte di bonus e riduzioni delle loro spese.
Si vuole sempre paragonare l’istruzione pubblica con quella privata, ma ci si
dimentica di alcuni dati, che vedono la scuola pubblica, nonostante i continui
tagli e i mancati supporti da parte dello stato, essere migliore di gran lunga
rispetto a quella privata; i dati parlano di un grande distacco nella
disciplina e nella capacità di lettura (dati dell’Ocse). Tutto questo è molto
assurdo, se si vuole affiancare il fatto che per la scuola pubblica si spende
il 4,8% del PIL mentre in Europa la media è del 6% del PIL . Il nostro paese
parla molto di Europa quando si tratta di fare grandi opere (inutili) o di fare
i tagli, ma non parla mai di Europa quando bisogna ristabilire il salario
europeo e quando si parla di servizi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che
vengono offerti ai cittadini. <br />
Le scuole paritarie stanno avendo un aumento degli iscritti per far recuperare
più anni in uno solo, sostanzialmente è un incentivo al non studio. Il ragazzo
studioso si trova a essere paragonato a quello lavativo, anzi, anche lui viene
incentivato al non studio. Il discorso dei tagli al settore pubblico hanno
comportato una decadenza delle condizioni delle scuole pubbliche, nelle quali
si può vedere di tutto.</div>
<div class="MsoNormal">
Francesco Profumo si è detto portavoce di un malcontento che
vedeva le “povere” scuole private essere penalizzate dalla nuova tassa
municipale, che rischierebbe, addirittura, di far chiudere questi istituti che
“fanno risparmiare ogni anno allo Stato sei miliardi di euro” a detta
dell’onorevole Luisa Santolini. Sorprendente come si pianga per degli istituti
privati che hanno grandi introiti e non si pianga invece per le persone che,
grazie a un carico fiscale sulle aziende del<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>68,3%, sono costrette a chiudere i battenti delle proprie aziende. Si
provi a guardare le medie del nostro continente, dove il carico fiscale è, in
media, del 42,6% e a livello mondiale del 44,7%. Invece di rimuovere l’IMU alla
scuole private, si provasse ad agevolare le aziende, a fare quel piano di
crescita economica, di cui tanto si è parlato e di cui nulla si è concluso; si
provi a investire nella ricerca, a credere nei giovani italiani, che sempre più
sono costretti a emigrare in paesi dove la loro laurea serve per lavorare come
ingegneri e non come centralinisti in un call center; si provi, è l’Europa che
ce lo chiede.</div>
<br /><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/TiGldSuXgdk?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvSVOZ7avHKhOeiNkbJFTu_FajM831rVxpU6ZeGFWe1q2uiB5HBWT-J7lCNIHVBdojVwssv77taZevGjqkL-uLbJT6A5GJdKZCpNB9gzI68dnZVvHf2AwQocLP463fPJ8zCK9_68gdw1k/s1600/IMU+la+tassa+dei+poveri.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
Banchi con tutti i piedi, sedie in ordine, libri e attaccapanni presenti nelle aule, compaiono persino i gessetti per le lavagne. Un clima surreale in una scuola pubblica, infatti lo spet girato dal Ministero dell'Istruzione pare essere stato girato all'interno di una scuola privata. La cigliegina sulla torta sono i vari pc touch e tablet che compaiono durante il video e che non si sono mai visti all'interno di una scuola pubblica. L'importante è che ci credino loro...Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-24692612968485347712012-07-13T13:09:00.003-07:002012-07-13T13:10:32.077-07:00Sotto una bandiera di stelle<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwbIIrno_S78d6ZE6gFLyz-mvXM5CkKw-Q0QieLYYV92Zcmpkheb4vs3b35ZqlYD5OT220b_xBdPnEWAZ3tHayjGLiRSByozcgdFkn9BJAVjaUgEfRnd25l70o4Q0UQs8zZIRhJyGBBh0/s1600/damasco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwbIIrno_S78d6ZE6gFLyz-mvXM5CkKw-Q0QieLYYV92Zcmpkheb4vs3b35ZqlYD5OT220b_xBdPnEWAZ3tHayjGLiRSByozcgdFkn9BJAVjaUgEfRnd25l70o4Q0UQs8zZIRhJyGBBh0/s320/damasco.jpg" width="320" /></a>Il caso Siria e tutto quello che sta accadendo in questi giorni nel paese di Damasco è noto. Abbiamo un classico dittatore che si avvale di un potere spudorato e che reprime ogni sorta di opposizione in nome della "libertà". Quello che soprende molti è come mai quella sorta di esercito nazionale, l'Onu, non intervenga anche in questo caso, come è accaduto per la Libia poco mono di un'anno fa. Ai più può arrivare subito il pensiero della mancanza di giacimenti di petrolio in territorio siriano e quindi il "non interesse" da parte degli stati principali dell'Onu (Usa, Francia, Ingilterra, e l'allegra compagnia). La mancanza di giacimenti non è però una motivazione valida, la Siria ha una forte industria e ha un'ottima organizzazione a livello agricolo e pastorale, inoltre non è proprio vero che non c'è presenza di petrolio, questi è presente, seppur in una percentuale bassa, ma sufficente a soddisfare l'intero paese, e non parliamo di quasi 21 milioni di persone, non poche. L'utilizzo interno è pari a circa la metà del petrolio prodottoe quindi, facendo due calcoli, il greggio disponibile basterebbe a coprire almeno 40 milioni di persone. La Siria è ben oltre che un semplice stato asietico, è uno stato che si pone come "intermediario" economico tra l'occidente e i paesi della lega araba, infatti Damasco era, fino a poco tempo fa, un ottimo interlocutore tra asia e Stati Uniti, il che permetteva all'america di esportare e di importare da un territorio ostile al suo modello. Ma questo non è tutto, bisognerebbe guardare ancora meglio il ruolo che ricopre oggi la Siria e chi si cela dietro lo stato.<br />
<br />
Una breve storia economica del paese, la Siria, come detto, ha una potente industria, sviluppata, ma non abbastanza per competere su larga scala, il problema del paese è la presenza di gruppi terroristici che bloccano lo sviluppo. Per questo motivo il paese è pesantemente colpito da un ristagno economico, per capire meglio basti pensare che dal 2009, l'attuale presidente Bashar al-Assad, ha approvato un bilancio interno in cui si prevedeva un taglio di circa 13,7 miliardi, dietro i quali c'è un rischio di inflazione dovuto ad un'errore nel basare il bilancio attorno al prezzo del barile di petrolio di allora (circa 50$) contro gli 87$ di oggi, quindi l'intero calcolo si rileva errato.<br />
<br />
Tutto questo ha causato un grande buco nell'economia siriana e il paese è dovuto ricorrere a rimedi e, per loro fortuna, ad aiuti esterni. Ecco, ora occorre osservare chi è che finanzia la Siria aiutandola in questa crisi e cosa la abbia causata.<br />
Partiamo dalle cause, più semplici da capire se si prova a pensare al colonialismo dell'ottocento e la posizione strategica della Siria dopo l'apertura del canale di Suez. La Siria ottenne l'indipendenza nel 1946 ma il suo cammino verso una vera indipendenza non è ancora giunto. Per molti anni, dopo aver ottenuto l'abbandono dell'area da parte delle truppe inglesi, si sono susseguiti scontri per il controllo del territorio da parte di vari personaggi che si sono susseguiti in meno di 25 anni con una serie di colpi di stato (13 in tutto fino al 1970) fino alla presa del potere del padre dell'attuale presidente Hāfiz al-Asad. E' facile pensare come tutto questo abbia distrutto il paese e soprattutto la sua economia.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://fc05.deviantart.net/fs71/i/2010/211/e/c/Altair_from_Assassin__s_creed_by_Chibii_Kira.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://fc05.deviantart.net/fs71/i/2010/211/e/c/Altair_from_Assassin__s_creed_by_Chibii_Kira.jpg" width="196" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Altair è nervoso dopo aver saputo degli errori di bilancio</i></td></tr>
</tbody></table>
Ora passiamo a chi ha aiutato in questi anni la Siria, il paese che per molto tempo ha cercato sbocchi sul mar Mediterraneo e che ha una grande influenza nel medio oriente, la Russia, ha visto nella Siria un possibile alleato in cambio della camncellazione dei debiti e con un finanziamento per tamponare la crisi. La Siria, dal canto suo, acquista armi dal suo creditore e sostiene Mosca nella crisi del Caucaso. Con la Russia di Putin dietro la Siria e con la Lega Araba schierata con al-Assad, l'intervento di Onu e chiunque ne faccia parte potrebbe far riapparire lo spettro del Vietnam. I rapporti diplomatici da tempo vanno scemando, basti pensare al Giappone che ha espulso l'ambasciaore siriano. Ieri è stato compiuta una strage nel paese, con la morte (al momento) di 150 persone. Da questa azione è scaturita la reazione di molti, di cui anche il nostro ministro degli Esteri Giulio Terzi, che parlano di azione armata e che non si può tollerare questo massacro.<br />
Ovviamente anche questa volta si presume l'utilizzo della guerra per portare la pace, tipico della mentalità occidentaleMattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-31303453694297912962012-07-10T01:50:00.001-07:002012-07-10T01:52:00.923-07:00Lo strano caso del dottor Uberto e del signor Bossi<br />
<div class="MsoNormal">
Mesi fa cadeva il Governo Berlusconi IV, quello che aveva
segnato l’abbattimento dell’ici e che faceva di tutto per rendere la vita della
magistratura difficile. Lo stesso governo che tagliò al pubblico per dare alle
povere scuole private (che poi se ricevono finanziamento pubblico tanto private
non sono). Lo stesso governo che affossò il paese negando e sbugiardando tutti,
anche il loro stesso Ministro dell’Economia Tremonti. Insomma, siamo vissuti
avendo a testa un carro di tagliole che hanno smaltellato il sistema pubblico a
favore dei privati e che ha portato il paese nella recessione.</div>
<div class="MsoNormal">
Alla caduta del Governo, non avvenuta in parlamento, abbiamo
assistito a una massa di fucilieri che sparavano sul nemico sconfitto, lo
stesso nemico con cui qualche ora prima si festeggiava allegramente.</div>
<div class="MsoNormal">
Il Governo Monti arrivò di prepotenza, tutti lo acclamarono
come dei santi e degli eroi, la maggioranza composta da PD, PDL e UDC
sbandieravano la bandiera della Democrazia Cristiana in nome di una nuova
repubblica. A schierarsi contro furono IDV, che se la prese a male per il fatto
che il governo non era stato eletto (e quando mai il governo si elegge? Il
governo va nominato!) e la Lega, pronta a contestare lo strapotere di “Roma
ladrona”. I leghisti, puri, non potevano permettere di far arrivare un uomo che
togliesse ai poveri per dare ai ricchi, non poteva permettersi che la loro
azienda fallisse per via della concorrenza. La presenza dei tecnici rischiava
di far fallire la loro S.P.A. dopo a chi avrebbero rubato? Chi avrebbe mai
cambiato gli euro per dei pezzi di carta, i Calderoli, che valevano come moneta
nelle loro menti bacate? Dunque poveri padani dai riccioli d’oro, loro non
potevano permettere tutto questo e, nel momento della caduta di Berlusconi, per
evidenziare questo loro essere diversi Bossi ruppe definitivamente con
Berlusconi, esclamando che la Lega non sarebbe mai più tornata con lui.</div>
<div class="MsoNormal">
Dall’altra parte, il povero martire di sventura, Silvio
Berlusconi, non riuscì a sostenere questo affronto e in un atto di ira annunciò
che mai più sarebbe tornato con Bossi, non poteva certo accettare di essere
secondo, doveva calcare questo stacco, in modo tale che lui risultasse quello
più forte, un po’ come quando si lascia il fidanzato prima che lui lasci te per
stare meno male.</div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://www.altravoce.net/oldsite/img/20080416-raggio-azione.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="274" src="http://www.altravoce.net/oldsite/img/20080416-raggio-azione.jpg" width="320" /></a>I due fidanzatini per otto mesi hanno avuto molti battibecchi,
chi rivoleva indietro i regali fatti e chi cerca di fare ripicche votando
sempre contro, che teneri. Quello che tutti sapevano e che hanno imparato a
capire con largo anticipo è che il loro teatrino non sarebbe durato molto.
Entrambi hanno subito due grandi colpi, il primo, la Lega, lo ha subito con lo
scandalo legato al suo tesoriere e alle “paghette” di 5.000 euro dei figli di
Bossi, il secondo duro colpo è stato il M5S, che ha portato via ai due
fidanzatini, soprattutto a quello con i tacchi, una grande percentuale di voti,
facendoli slittare molto in fondo. A questo punto i due maestri del trasformismo
italiano hanno dato vita a tutto il loro genio e hanno cominciato a trattare
per tornare assieme contro il nemico comune, il governo Monti. </div>
<div class="MsoNormal">
Tutto perfetto, se non fosse che il governo monti è retto da
una maggioranza e la fatta più grande è proprio guidata da Berlusconi. Si,
magari una svista, magari una distrazione ci può essere. Ora bisogna allearsi e
in fretta, bisogna cancellare il passato, bisogna smentire le brutte parole,
bisogna tornare assieme contro un governo che non ha fatto nulla in questi
anni!<br />
Come dite? Al governo negli anni passati c’erano loro? No ma va là (come
direbbe un noto avvocato e parlamentare), non dite sciocchezze, l’Italia è in
queste condizioni per il buco creato dai comunisti e dalla Prima repubblica,
noi mica siamo stati al governo per 17 anni, queste sono solo fantasie da
comunista. La stampa è tutta contro il fidanzamento dei due, che ora, dopo
anni, si sentono un po’ come Romeo e Giulietta, condannati a un’amore eterno ma
segreto contro tutti e tutto. Sembra strano che a volte si ha la sensazione di
aver già visto questa scena, ma non ricordo bene, forse in quello strano
periodo che è stata rinominata Seconda Repubblica, ma non capisco proprio,
forse alla fine, no, non era alla fine, ora ricordo, nel 1994 quando un certo
presidente del consiglio Silvio Berlusconi venne a meno ad avere la maggioranza
in parlamento, si, ora ricordo, e a far mancare la maggioranza fu un certo
partito alleato con lui, sbandierava delle bandiere verdi, ma certo, era la
Lega. Ora che questa strana nebbia comincia a svanire ricordo anche che lo
stesso Primo Ministro disse che non sarebbe mai tornato con un traditore come
Bossi.<br />
Oggi poi escono le dichiarazioni di Bossi che parla di possibilità di tornare
alleati a Berlusconi, dopo che quest’ultimo aveva lasciato la porta aperta ai
leghisti.</div>
<div class="MsoNormal">
Che strano vero, pare proprio di vivere dentro un libro, un
libro fatto di persone che di giorno si accusano e di notte vanno assieme a
bere una birra, le stesse persone che un giorno accusano gli altri di non far
nulla e poi, quando tocca a loro fanno peggio. Magari le future generazioni si
potrebbero divertire un po’ leggendo la politica di questi giorni e pensando
come quelle persone in parlamento ce le abbiamo mandate noi votando il loro
partito. E’ buffo vedere come i problemi non esistono finché si siede in una
determinata poltrona del parlamento e non appena la si cambia tutto diventa un
problema. Questa trasformazione strana, forse i parlamentari sono tutti clienti
del dottor Jekyll che prescrive loro delle cure particolari, a base di aspirina
e trasformismo.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-90249468797786169982012-05-11T09:15:00.001-07:002012-05-11T09:17:02.390-07:00Grilli saltanti<br />
<div class="MsoNormal">
Ci lasciamo alle spalle una settimana decisiva per la
politica locale e non.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Infatti il 6 e 7
maggio si sono svolte, come tutti ben sanno, le elezioni in più di mille per
rinnovare l’amministrazione locale e votare nuove giunte. Quello che tutti
sapevano, ma che si è fatto finta di non sapere, è la nascita del partito del
M5S (che volente o no è sempre un partito), che ha effettuato con un
grandissimo successo il suo “battesimo” risultando il 3° partito per italiano e
mettendo una grande linea di demarcazione tra quella che si osa definire “vecchia
politica” e quella giovane. Quello dei grillini è stato definito un vero e
proprio boom, un fenomeno analogo, qualcosa di imprevedibile. I partiti (quelli
che si riconoscono tali) hanno sempre attaccato Grillo e il movimento da lui
proposto cercando di sminuire la propria sconfitta e attaccandosi al metodi non
proprio cordiali di quest’ultimo per affrontare i temi.</div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://milocca.files.wordpress.com/2012/04/vignetta-vauro-grillo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="284" src="http://milocca.files.wordpress.com/2012/04/vignetta-vauro-grillo.jpg" width="320" /></a>Quello che a me ha spaventato, più di qualunque altro
commento, è stato <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’intervento di
Napolitano, che non ha visto nessun boom nel fenomeno M5S, per lui è tutto
normale, non si è reso conto di quel 20% a Parma e addirittura l’elezione di un
sindaco sotto le cinque stelle in Emilia Romagna. Napolitano non crede ci sia
niente di grave se gli equilibri politici sono stati completamente stravolti,
lui non tiene nota del fatto che il centrodestra ha riportato solamente
sconfitte e che il paese è stanco di questa classe dirigente.</div>
<div class="MsoNormal">
Io verrei dire la mia su questo tema, io credo che siamo ad
un punto di non ritorno. Mi spiego meglio, io credo che la popolazione non
voglia più la politica novecentesca, sia stufa di vedere queste magagne e di
sentire i soliti falsi profeti, il vero vincitore di queste amministrative, il
primo partito d’Italia, il vero boom non è Grillo, non è il M5S, il vero
clamoroso punto di svolta di queste amministrative sono gli astenuti. Sono loro
che hanno in mano il paese, sono loro che potrebbero dare peso a qualcosa di più
di un semplice partito. Se più del 304% della popolazione (in media) non è
andato a votare un motivo ci sarà. Il fenomeno che più mi preoccupa è che
Grillo sia stato capace di prendere una piccola parte di questi astenuti, ogni
voto al M5S è un voto preso dagli astenuti. Se sommiamo quelli del movimento
con gli astenuti si andrà ben oltre il 50%. Il cambiamento è una conseguenza,
non una prassi. Gli italiani sono stufi della politica nostrana, vedono nella
classe politica solo dei ladri, neanche i politici stessi credono più nel loro
sistema, vacillano, temono e sperano che quest’onda di malcontento si plachi.
La vittoria del M5S avrà un effetto domino su tutti gli elettori che
cominceranno ad alzare la testa e a credere in qualcosa di più, a sperare in un
mutamento e in una possibilità per il futuro.</div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcThu5CFNqpYSKJ57aAgZGfopata1s6YQfgL3SZmRCveKA0UOtMYEWcYw0rR" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcThu5CFNqpYSKJ57aAgZGfopata1s6YQfgL3SZmRCveKA0UOtMYEWcYw0rR" /></a>Grillo non è un politico, lo sappiamo, Grillo è qualcosa di
più, egli è un agitatore di masse, sta colpendo al cuore i problemi degli italiani,
gioca sul suo non essere come loro, di essere uno dei tanti e non membro di
quella casta. La simpatia a lui attribuita sta proprio qui, cambiare il sistema
senza essere dentro, senza essere stati infettati dal sistema. La figura del
politico è oscurata, oggigiorno, dallo schifo che è stato fatto in passato,
abbiamo perso l’occasione di cambiare tutto rieleggendo le persone all’interno
della prima repubblica,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non andando a
votare i vari referendum e poi? Poi si è giunti al punto di non ritorno, al
punto in cui se sei politico sei obbligatoriamente ladro. </div>
<div class="MsoNormal">
Alle prossime elezioni il M5S arriverà come minimo al terzo
posto, portando nel parlamento quel vento di cambiamento, ma l’entrata in
parlamento dei grillini metterà in contatto il sistema puro con quello infetto
ed è li che si giocherà la partita sulla resistenza. Anche la Lega anni fa si
presento come un partito puro, stesso discorso si può fare dei movimenti
fascisti nel 1919. Non voglio certamente paragonare il M5S ai fascisti o ai
leghisti, voglio semplicemente ricordare a me e a noi italiani che in qualunque
era si è sempre presentato l’uomo del cambiamento, colui che deve rivoluzionare
tutto e che alla fine non ha fatto altro che far parte del sistema da lui
sempre contestato. Il cinque stelle dovrà assumersi un importante incarico che
va ben oltre la politica, deve sviluppare un sistema immunitario che impedisca
di trasformare la vittima in carnefice, la pecora in lupo, i grilli in maiali.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-19460021794144723242012-04-15T02:48:00.001-07:002012-04-15T02:48:38.938-07:00I corsari della seconda repubblica<br />
<div class="MsoNormal">
E’ sorprendente come, nel giro di pochi mesi, inizino a
cadere tutti assieme i capi saldi della politica, impressionante come tutti
assieme, Destra, Sinistra e Centro, si ritrovino circondati da scandali legati
ai propri leader, ultimo di questi Bossi. Lo scandalo Lega ha colpito duramente
il cuore vede cetriolo dei padani che si sono visti prendere in giro dal
proprio partito in cui credono tanto, lo stesso che ha avuto altre occasioni
per ottenere soldi dai proprio elettori, senza che questi se ne accorgessero.
Non è un caso che, ora che è uscita l’inchiesta sulla Lega, molti cominciano a
vedere in Rosy Mauro il male e in Umberto Bossi il loro paladino ferito ma non
sconfitto. Il Senatur <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si è prontamente
dimesso da segretario del partito, un po’ come fece Berlusconi qualche tempo
addietro, lasciando spazio al suo sostituto, nella speranza di portare con se l’immagine
di una vecchia politica, legata alla propria figura. Ovviamente è tutta
campagna elettorale, sappiamo benissimo che il fatto di dimettersi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è solamente uno specchietto per le allodole,
lasciando che il legame tra scandali e partito sia il meno possibile legato ai
vertici del partito.</div>
<div class="MsoNormal">
Quello che mi ha colpito di tutta questa storia e la serata
delle scope, in cui i membri del partito leghista, fanatici del proprio
partito, siano andati li ad acclamare sia Umberto Bossi sia Maroni, attaccando
con fischi sia il figlio del Senatur sia Rosy Mauro, persone che fino ad una
settimana prima erano acclamati come santi. Il fanatismo dei leghisti, però,
non si ferma qui, nel momento delle dimissioni del leader del carroccio tutta
la base ha cominciato a protestare, chiedendo a Bossi di rimanere al proprio
posto, nonostante lo scandalo politico che si è venuto a creare attorno alla
sua figura.</div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://thelorereport.blogdo.net/files/2009/04/bandiera-pirata.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="253" src="http://thelorereport.blogdo.net/files/2009/04/bandiera-pirata.jpg" width="320" /></a>Analogo è stato l’episodio delle dimissioni dell’ex
presidente del consiglio, con moltissimi suoi seguaci quasi in lacrime dinanzi
alla rinuncia del proprio leader. Questo fanatismo politico è ancora più grave
dell’attivismo che vide coinvolta l’Italia durante il periodo degli anni ’70.
Quello a cui stiamo assistendo è il finale del Caimano di Nanni Moretti, in cui
il leader del governo (con chiaro riferimento alla figura di Berlusconi) una
volta condannato non viene accusato dai propri militanti, bensì viene protetto,
difeso a spada tratta. Ecco, io credo che in questo momento stiamo assistendo
ad una scena simile con Bossi, dove la base leghista condanna i buoni
(magistrati) che indagano sui vertici leghisti.</div>
<div class="MsoNormal">
Lo scandalo ha smosso fortemente la politica italiana, prima
la Margherita con Lusi, ora la Lega con Belsito, insomma, precisamente vent’anni
dopo lo scandalo del finanziamento pubblico ai partiti che fece terminare la
cosi detta Prima Repubblica, ora ci ritroviamo a vivere una situazione analoga
in cui si vuole cercare di salvare il salvabile. I partiti hanno cominciato a
discutere sulla modifica di questa legge ed alcuni (IDV e Lega) hanno
rinunciato alla loro terza rata di rimborso. Questa azione dovrebbe servire a
salvare i partiti che per due decenni hanno mangiato alla spalle dello stato e
dei contribuenti, sfruttando in tutti i modi l’uso della parola (da
finanziamento a rimborso elettorale) e ammaliando (per lo meno, secondo loro)
la popolazione che il contributo servisse per ripagare l spese elettorali. Poi,
conti alla mano, ci si rende conto che questi soldi sono molto superiori alle
spese fatte e che se in un partito come la Margherita, che ha una base
elettorale molto limitata rispetto ai grandi partiti, ha un’uscita di 13
milioni di euro senza che nessuno se ne accorga, la domanda sorge spontanea:
quanti soldi hanno i partiti?</div>
<div class="MsoNormal">
Francesco Greco, PM di Milano, che prese parte al pool di
Mani Pulite, nel 2007 disse:<br />
“Abbiamo trovato fondi neri a volontà e soldi rubati dai manager… Secondo
alcuni “esperti” in materia di tangenti, nella Prima Repubblica c’erano i
pirati, nella seconda ci sono i corsari. Qual è la differenza? I corsari hanno
la patente di corsa: se tu fai un servizio per la regina il bottino te lo puoi
tenere. Insomma, quello che oggi conta è lo scambio politico… Il manager fa un
favore ai partiti, ma ha la facolta di tenersi il bottino, salvo piccole
royalty”.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-12875141185774792092012-03-01T02:28:00.000-08:002012-03-01T02:28:09.159-08:00Chi ha paura degli indiani?<br />
<div class="MsoNormal">
“<em>E’ la commedia dell’assurdo, il trionfo del non senso. In
Val di Susa non vogliono che si realizzi un tratto di linea ferroviaria ad alta
velocità. Chi ha paura del treno? Gli indiani? No, alcuni valligiani. Come si
fa nel terzo millennio a rifiutare il passaggio di un convoglio che sfreccia a
oltre 200 chilometri orari?</em>” </div>
<div class="MsoNormal">
Così, questa mattina, Alessandro Sallusti apriva il suo
quotidiano, Il Giornale, con una completa ignoranza e una non curanza degli avvenimenti
che stanno accadendo nella Val Susa, un alieno sceso da Marte. In questi giorni
la Tav sta facendo parlare molto di se, di colpo, quasi per magia, un gruppo di
persone, casualmente della zona, si sono riunite dinanzi il cantiere e hanno fatto
una cosa che in un paese democratico come il nostro è intollerabile, pensate un
po’, hanno protestato. I media hanno creato intorno al movimento No Tav una
sorta di mito, facendoli passare come dei nuclei armati di brigatisti pronti ad
attaccare lo stato e a lanciare bombe, un po’ come avviene ogni volta che c’è
un movimento di protesta in questo paese, l’incidente fa notizia, un corteo di
migliaia di persone che sfilano ordinatamente e in silenzio per difendere il
proprio territorio, il proprio paese (perché c’è addirittura un paesino, San Giliano,
che verrebbe completamente cancellato da questa linea ferroviaria per fare
posto ad una ferrovia) o le proprie terre agricole, no. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/zFMJboaLJ-4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Le immagini televisive
di tutti i media, le stampe, le radio, tutti che parlano sempre di questa Tav,
si concentrano sugli scontri e non parlano invece di quelle persone, che
compongono il 90% del movimento, che non alzerebbero un dito contro il prossimo
e che sono lì perché quella cosa non la vogliono.</div>
<div class="MsoNormal">
Chi ha paura del treno, chiede Sallusti, beh ad averne paura
non è certo lui, che è di origine di Como e che non ha problemi economici in
quanto dirige giornali dal 2008, lui non rischia la disfatta dei propri
terreni, la distruzione della propria casa o la perdita del suo lavoro da
contadino, lui fa il giornalista e, si sa, i giornalisti hanno sempre contatto
con la gente. Sembra essere una questione politica quella della Tav, il
quotidiano di Sallusti apriva, oggi, con un titolo in prima pagina che diceva “Minacce
e violenze cercano la guerra”, e si, perché insultare e tirare un pugno ad un
giornalista sono dichiarazioni di guerra, ma per piacere. Non voglio
assolutamente giustificare le azioni compiute da queste “pecorelle” nere, che
non fan altro che rovinare la reputazione del movimento pacifico, ma dichiarare
guerra è un’altra cosa. Le azioni di violenza maggiore sono state compiute
dalla polizia, sparando lacrimogeni ad altezza uomo (e quelli fanno male più
delle pietre) e rompendo la testa anche ad una signora. Nessun quotidiano ha parlato
di repressione sanguinosa da parte delle forze dell’ordine, semplicemente perché
non si tratta ne di guerriglia, ne di repressione, ne di resistenza armata. Si
tratta semplicemente di un movimento, uno di quelli che si vede spesso sfilare
a Roma. </div>
<div class="MsoNormal">
Incredibile come anche l’altro giornale di papà (o papi)
Berlusconi attacchi il movimento No Tav con l’apertura del proprio giornale,
con Facci che scrive:<br />
“<em>Nel vedere quella scena non mi sovviene Pasolini, mi sovviene la voglia di
prendere a calci nel culo quello sfigato – vero – che appartiene della stessa
razza di bastardi che ieri ha picchiato e derubato una troupe del Corriere. E
se avessi incontrato chi ha imbrattato l’ingresso di Libero e scritto
«giornalisti assassini», aggiungo, forse non avrei mantenuto un atteggiamento
«responsabile » teso a «isolare» eccetera: anche perché isolati, ormai, stiamo
diventando noi tutti, noi normali. Lo dico: potrei violare la legge e adeguarmi
– à la guerre comme à la guerre – e sarei irresponsabile, e sarebbe colpa mia,
ma anche di chi in galera, quelli, non ce li ha messi prima. Lo dico da sincero
democratico: basta con questi stronzi.</em>”</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.direttanews.it/wp-content/uploads/no-tav2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://www.direttanews.it/wp-content/uploads/no-tav2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Questo è la vera faccia dei No Tav</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
Ringraziando il cielo che Facci non sia Ministro dell’Interno,
vorrei semplicemente rendermi conto delle stronzante che scrive e del fango che
getta. Facci confonde notevolmente la scrittura, la denuncia, l’insulto, l’aggressione,
con reati ben più gravi come l’omicidio o concorso esterno in associazione
mafiosa. In Val Susa non si vuole uccidere nessuno, non si vuol fare male a
nessuno, è facile per la stampa fare di un filo d’erba un fascio,
generalizzando sull’aggressione al gruppo del Corriere.tv e trasformando tutto
il movimento che, ripeto, è composto dal 90% di persone che non farebbero male
ad una mosca, ma che viene classificato come un nucleo terroristico. Caro
Facci, il giornalista può uccidere e la parola di un giornalista noto può
uccidere più persone di un singolo pazzo con un fucile, quello della stampa è
un potere forte, temuto ma che sapete ben sfruttare per trasformare qualsiasi
cosa, plagiandola e riportando solo ciò che conviene. Fare certe denunce senza parlare
dei costi della Tav, dei detriti che verranno rimossi per la costruzione della
galleria, degli ettari ed ettari di terra distrutti, cementificati, di case e
villaggi che verranno abbattuti per consentire il transito di treni merci.</div>
<div class="MsoNormal">
Caro Facci, qui a fare più danni siete solo voi finti
giornalisti che date informazioni incomplete e che provocate a viso aperto chi
lì, su quelle terre, ci ha speso la vita e che punta di farci vivere i propri
figli, caro Facci, caro Sallusti, e per colpa di giornalisti come voi che ci
sono persone che si arrampicano su pali dell’alta tensione per cercare un po’ di
attenzione, è per colpa di giornalisti come voi che i poliziotti e tutte le
forze dell’ordine sono prese di mira, non in quanto persone ma in quanto
rappresentanti di un mondo che tende ad ignorare i problemi sociali. I
poliziotti sono vittime, non carnefici, così come lo sono i protestanti di ogni
parte di questo paese, i veri carnefici, i veri conquistador siete voi organi.</div>
<div class="MsoNormal">
Nei film Western gli indiani erano etichettati come malvagi,
come quelli che attentavano alla salute dell’uomo bianco, ma la realtà è
proprio l’opposta, gli indiani furono cacciati, sterminati ed infine confinati
dagli americani. Bene, anche qui sta accadendo la stessa cosa, si fa passare
per criminali le persone sbagliate e l’opinione pubblica, come tutte quelle che
si rispettano, abboccano.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-17475920082732622592012-02-16T05:40:00.000-08:002012-02-16T05:41:10.006-08:00Roma caput mondi<br />
<div class="MsoNormal">
Sorprendente come un ondata di gelo abbia bloccato il paese,
una neve che ha colpito per più di una settimana l'intero paese e che ha
gravato pesantemente sulla capitale e sul suo sindaco. Infatti il maltempo ha
colpito anche Roma, dove la neve non si vedeva da molto e dove, quasi come se
fosse un evento impossibile, la disorganizzazione ha fatto da padrona. Insomma
è bastata una nevicata maggiore rispetto alle solite, una nevicata prevista con
un largo anticipo da tutta la popolazione (fatta eccezione per Alemanno e la
sua giunta) che ha mostrato un paese nel caos. Ora, se aggiungiamo a questa
ondata di maltempo tutte le polemiche che si sono scatenate tra il sindaco
della capitale e il capo della protezione civile, o quel che ne rimane,
Gabrielli, ci si può render conto di come tutto sia stato un patetico teatrino
tra i due e tra uno scaricabarile sulle colpevolezze del disagio. </div>
<div class="MsoNormal">
Poi si arriva alla proposta delle olimpiadi, incredibile
come gli sportivi siano così menefreghisti, incredibile come non ci si rendi
conto di cosa comportino l'allestimento dei giochi olimpici in un paese, per
giunta per la seconda volta in meno di dieci anni, io trovo questa condotta da
irresponsabili. E' facile fasi portabandiera di un movimento demagogo in cui
persone, come Valenti Rossi, noto pagatore di tasse, chiedano al governo di
fare delle olimpiadi nel 2020, ignorando tutti gli investimenti che sono stati
fatti in questi anni nel nostro paese per finanziare giochi e fiere
internazionali, sempre sfruttando nuove zone e mai riciclando le strutture già
esistenti. </div>
<div class="MsoNormal">
Infatti il nostro paese, nel giro di 14 anni, partendo dal
2006, anno delle olimpiadi invernali di Torino, dovrebbe affrontare, oltre ai
costi dei precedenti giochi, l'Expo 2015 a Milano, una colata di cemento che
occuperà oltre 400.000 metri quadri di terreno agricolo e che continuerà quel
processo di privazione del verde per i cittadini della capitale economica
italiana. Vedo sempre più gente che ignora questo fatto, oltre al fattore economico,
ovviamente finanziato dallo Stato, cioè da noi, c'è anche il fattore della
distruzione di quel poco di ecosistema che è rimasto in Lombardia, ma
d'altronde che importa, il verde non rende profitti, sul verde non ci si può
investire, non può dare da mangiare ai figli, nipoti, mogli e mariti di chi ha
il potere. Per non parlare del quasi ovvio problema dell'infiltrazione mafiosa
all'interno della costruzione del terreno dell'Expo. Fiera internazionale che
durerà pochissimi giorni e che porterà un dispendio inutile ed assurdo di
risorse, in un paese in ginocchio per via di una crisi ciclica che sta colpendo
la nostra era. </div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://www.okroma.it/wp-content/uploads/2011/05/roma-2020.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="319" src="http://www.okroma.it/wp-content/uploads/2011/05/roma-2020.jpg" width="320" /></a>E' innegabile che un olimpiade in Italia farebbe piacere a
tutti, me compreso, è un evento unico, incancellabile dalle nostre menti e
spettacolare. Un'occasione per rilanciare il prestigio del nostro paese in
tutto il mondo, a distanza di 60 anni da quel 1960 in cui si svolsero per la
prima volta dalla nascita delle olimpiadi moderne (che cominciarono nel 1896).
Inoltre le olimpiadi potrebbero dare moltissimi posti di lavoro a italiani che
in questo momento ne cercano uno per arrivare a fine mese. Il volontariato
attorno all'assistenza olimpica darebbe anche occasione ai giovani di fare
esperienza e di affacciarsi sul mondo del lavoro, ma siamo onesti, chi paga
tutto questo?</div>
<div class="MsoNormal">
Facile parlare di grandi investimenti e poi lasciare le
spese sulle spalle dei cittadini, per questo prima parlavo di demagogia. Se
Alemanno (e tutto il suo partito) volevano allestire le olimpiadi a Roma,
invece di fare opere inutili, come il ponte sullo stretto di Messina (di cui
continuiamo a pagare un azienda che dovrebbe gestire questo progetto anche se
quest'ultimo è stato ritirato dall'attuale governo) e avrebbero dovuto
finanziare questi eventi, che almeno avrebbero rimesso in ordine la capitale
italiana e, magari, fornendoli anche di nuovi mezzi. si potevano fare diversi
investimenti. </div>
<div class="MsoNormal">
Faccio un esempio, l'Expo 2015, a mio parere, poteva essere
fatto in Irpinia o all'Aquila, non perchè sono contro Milano, ma perchè a mio
parere un investimento per la costruzione poteva essere sommata a quella della
ricostruzione così da unificare i lavori e dare una seria ricostruzione di
quelle zone che attendono ancora aiuti economici. Le cricche che stanno
spolpando l'Italia e che hanno già succhiato la polpa del nostro paese si
sarebbero nuovamente mostrate protagoniste nel comitato dei giochi olimpici del
2020, le stesse che si sono rese protagoniste dei mondiali di Italia '90 e dei
mondiali di nuoto.</div>
<div class="MsoNormal">
In conclusione, io credo che le olimpiadi in Italia servano
per dare maggior slancio e credibilità al nostro paese, ma io credo che ora non
sia il momento, il 2020 è troppo vicino e noi troppo lontani ancora dal'uscita
di questa crisi, cerchiamo di non affossarci, come ha fatto la Grecia nel 2004
e il Portogallo nel 2006. Se ci sono tanti promotori sportivi che vogliono le
olimpiadi, beh, rinunciassero ad una parte dei loro milionari stipendi e
finanziassero l'iniziativa, vedrete che il governo non vi dirà mai di no.</div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-85685995029576375762012-02-03T05:09:00.000-08:002012-02-03T05:09:04.617-08:00Il castello di carta<br />
<div class="MsoNormal">
I giorni della merla sono arrivati, i giorni più freddi
dell'anno. Lo si può notare della neve che ha colpito più di metà Italia
creando problemi in tutta la penisola e mettendo nel caos gli italiani. Ma non
solo i semplici operai<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>o impiegati, ma
anche la politica. E' calato un gelo sul caso che sta sconvolgendo il centro
sinistra, il caso Lusi, contabile della vecchia Margherita e ora indagato per aver
sottratto alle casse del partito 13 milioni di euro. Una sciocchezza, insomma,
quattro soldi che il partito non ha neanche notato. Una volta scoperto il
senatore Lusi si è preso tutte le colpe per "tutto e tutti" e preme
come non mai per far si che si faccia il processo. C'è qualcosa di strano,
analizziamo meglio la situazione, il tesoriere della Margherita è stato
indagato per aver truffato il partito per una somma sproporzionata, i dirigenti
del partito (da Rutelli in giù) dicono che nessuno si è accorto di nulla e che,
anzi, sono stati "truffati" dal senatore. Veramente strano, non è
normale che qualcuno sottragga 13 milioni di euro e nessuno si accorga di
nulla, non è possibile che una somma così grande sia stata prelevata senza che
nessuno dicesse una sola parola o che abbia avuto un semplice dubbio. Eppure
egli era stato già segnalato più volte di non far quadrare i conti, come è
possibile che nessuno abbia avuto un minimo di dubbio nei suoi confronti? Il
fatto è molto fitto, soprattutto perchè Lusi, attraverso i suoi legali, ha
voluto subito far sapere di voler restituire 5 milioni e di voler patteggiare
un anno di reclusione (ne rischia fino a tre), premendo per un processo rapido.
Perchè questa fretta? forse c'è veramente qualcosa di più e il senatore vuole
evitare che le indagini vadano avanti e che i magistrati scoprano qualcosa che
non va? Qualcosa di più di una "semplice" truffa da 13 milioni. Forse
questo è solo l'input di una scossa che smuoverà completamente il mondo della
politica? Sembra un caso ma venti anni fa, sembra un caso ma proprio nel
febbraio del '92, scoppiò Tangentopoli, Mario Chiesa denunciò un giro di
mazzette e di favori, la denuncia avvenne in un periodo in cui la vecchia
classe dirigente era al tramonto e stava sorgendo quella nuova, quella che
tutt'ora abbiamo e che abbiamo conosciuto attorno la figura di Berlusconi.</div>
<div class="MsoNormal">
E' strano ma questa volta lo scandalo è bello grande, qui
non è coinvolto soltanto il singolo senatore, qui entrano in gioco tutti i
dirigenti del partito, entrano in gioco personaggi come Rosy Bindi e Pierluigi
Bersani ma anche molti altri, potrei fare un elenco ed annoiarvi con i nomi
delle persone che quel bilancio lo hanno letto (o per lo meno fatto finta di
leggerlo) ed<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>approvato . Quindi il
problema è anche un fatto di complicità e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>di favoritismo, l'inchiesta giudiziaria porterà ad un taglio netto della
testa del partito, che potrebbe far saltare l'attuale classe dirigente non solo
del partito ma anche di tutto il sistema politico. L'inchiesta di qualche mese
fa de "Gli Intoccabili" in cui si mostra palesemente come la gente
dentro il parlamento (non tutti, ovviamente) sono pronti a vendersi e a passare
ad un altro partito dietro un equo compenso. La cosa quindi potrebbe portare
anche a far uscire qualche mazzetta per far passare politici ad un altro
schieramento, il 13 milioni, quindi, potrebbero essere serviti anche ad
utilizzi del partito. Lusi a questo punto, essendo tesoriere, avrebbe potuto
giocare il ruolo di mediatore tra possibili compravendite e il partito e
potrebbe essersi fatto pagare il silenzio con quei soldi. E' solo un ipotesi,
forse irrealistica, forse plausibile, ora bisogna solo attendere e vedere che
cosa uscirà dall'inchiesta.</div>
<div class="MsoNormal">
Ma la notizia non termina qui, infatti questi soldi sono
derivati dai rimborsi elettorali che la Margherita, partito che ormai non
esiste più, continua a prendere da le elezioni del 2006, sorprendente,
soprattutto perchè oltre alla Margherita anche altri partiti morti continuano a
prendere i finanziamenti, come i DS o Forza Italia o, ancora, Alleanza
Nazionale, davvero incredibile, soprattutto perchè questi partiti si sono fusi
tra loro e, presentandosi alle elezioni successive, ora ottengono un rimborso
elettorale doppio, per l'attuale partito e per quello precedente. Il referendum
del '93, che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, è stato
completamente ignorato e reintrodotto sotto il nome di "Rimborso elettorale" dal 1994, in barba della popolazione e di Tangentopoli (scoppiato l'anno
prima). Vi lascio con qualche numero per farvi capire dove finiscono i soldi
delle tasse: </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw3Lr7wNV89mXxHjOiNsUUjaz_t4EP8wapw3Klt_0eqDNBqb2qJBRLESm3Dcu9mN-a_2wo3OcZCBZbUsiHYLA5IqJiWTUslrrmLwZu6gkO4VDzI9W-CIiOkVH2qySaydbVsyx6a570NFU/s1600/rimborsi-pp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw3Lr7wNV89mXxHjOiNsUUjaz_t4EP8wapw3Klt_0eqDNBqb2qJBRLESm3Dcu9mN-a_2wo3OcZCBZbUsiHYLA5IqJiWTUslrrmLwZu6gkO4VDzI9W-CIiOkVH2qySaydbVsyx6a570NFU/s640/rimborsi-pp.jpg" width="640" /></a></div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-83092709337898653052012-01-25T01:46:00.000-08:002012-01-25T01:46:31.739-08:00Il male minore<br />
<div class="MsoNormal">
Settimana di blocchi e di proteste in tutta Italia, una
settimana che ha riportato le condizioni pessime in cui vive la Sicilia,
costretta a pagare a caro prezzo il suo "grandissimo" distacco dalla
Calabria. Li pare non essere in Italia, li ogni cosa costa di più perchè tutto
viene da fuori, anche gli agrumi di Sicilia vengono prodotti in Marocco. Forse
il problema, miei cari siciliani, non è la benzina, è anche la benzina ma non
solo. Il problema maggiore egli italiani è il non sviluppo del proprio prodotto
interno. Mi spiegate perché noi dovremo importare degli agrumi da altri stati
e, allo stesso tempo, esportare gli agrumi siciliani nel mondo? Non ha senso
no? E' come vendere una macchina a metà prezzo e poi ricomprare la stessa
identica macchina allo stesso prezzo ma aggiungendoci tutti i costi della
burocrazia. Forse se invece di acquistare un prodotto proveniente dalla Cina o
dal Taiwan sarebbe meglio comprare un prodotto (non dico tutti ma almeno alcuni)
che proviene da zone più civili. Bisognerebbe valorizzare il prodotto interno,
preferire la merce italiana a quella francese o inglese, bisognerebbe cercare
di creare all'interno di una regione quel sistema terrificante
dell'autoprodotto. Mi capita spesso di leggere nei negozi di alimentare che la
provenienza dei proprio prodotti è di una città della stessa regione (come dire
che a Bari si leggerà scritto "pane di Foggia") e allo stesso tempo,
neanche a dirlo, nella stessa città da dove proviene quel bene si troverà una
scritta analoga che richiama ad un altro paese ancora. Sembra una catena, al
limite del buffo, anche un bambino di 5 anni capirebbe che producendo il pane
nella propria città e poi vendendolo si evitano i costi di trasporto e i costi
per pagare l'autista con la conseguenza di abbassare i prezzi.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDDi6GZo7__jg6NldYg48osv1IUC8kbqPlhlDRUw_sbPIBpcgMoYo5u3vEotFTrpZz4rzpu_SgAE1odmkse2_hvbuQrg9Tf9lFPJqpAmNPbmvWE6ehF7N9U_lYi72mCuTxmVFxPMMCURA/s1600/Il+male+minore.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDDi6GZo7__jg6NldYg48osv1IUC8kbqPlhlDRUw_sbPIBpcgMoYo5u3vEotFTrpZz4rzpu_SgAE1odmkse2_hvbuQrg9Tf9lFPJqpAmNPbmvWE6ehF7N9U_lYi72mCuTxmVFxPMMCURA/s320/Il+male+minore.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Attendo evasore, da oggi sei un peccatore! </td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
Ma va bene, eviterò di andare avanti con questo discorso
perché il sistema consumistico del nostro tempo non permette lo sviluppo di
un'economia chiusa, ormai si crede che liberismo è sinonimo di libertà e che
protezionismo è sinonimo di dittatura, e poi ci si lamenta se il mercato si
sposta in india, dove con 100 euro al mese il lavoratore non si permette in
nessun modo di protestare. Forse invece di modificare l'articolo 18, di provare
a piegarsi al potere degli industriali e dell'economi si potrebbe provare una
via alternativa, quelle della dogana. E si, sembra un male, sembra una stupidaggine,
ma l'Europa, democratica, progressa e allo stesso tempo in crisi, potrebbe
tornare alle sue origini, a ciò che ha messo le fondamenta, un unione Economica
in cui chi entra nella comunità sta alle regole del mercato europeo, chi è
fuori dall'unione ho stipula patti bilaterali o paga dazi alle frontiere,
creare un sistema economico solo all'interno dell'Unione Europea, creare una
specie di stato economico federale. Forse ci sono interessi che non vogliono
farlo, dato che non sono il primo a dirlo, a molti conviene che le dogane
restino aperte, da che mondo e mondo, l'alta borghesia, da dopo il 1789, ha
sempre governato il mondo, gli industriali hanno convenienza ad avere la sede
in UE, produrre in Cina e poi mettere il bollino EU sui propri prodotti. Forse
è questo che bisogna cambiare, bisogna impedire la produzione all'estero,
renderla svantaggiosa e valorizzare il proprio prodotto, forse i prezzi
saliranno, è vero, ma allo stesso tempo la moneta si concentrerà all'interno
del continente europeo e quindi arricchendo anche la popolazione e dando
occupazione a quelle che ora come ora non hanno lavoro.</div>
<div class="MsoNormal">
E' una mossa coraggiosa, è vero, si tratterebbe di un
azzardo che potrebbe portare a diverse conseguenze, ma si potrebbe anche
sperimentale un nuovo sistema economico, il capitalismo è morto, oramai, qui
non c'è la libera concorrenza ma una guerra al ribasso che grava sulle
condizioni dei lavoratori che si vedono sempre più revocati alcuni diritti o si
ritrova in mezzo alla strada senza lavoro, a questo punto l'Unione Europea,
sempre più accentrata attorno alla Germania, può scegliere di sperimentare, ha
3 Paesi in piena crisi economica e si rischia che crolli tutto il sistema, la
Francia arriverà alla crisi e la Germania a questo punto si troverà sola ad
affrontare la crisi della comunità europea. Gli altri paese benestanti dell'Europa
non possono, con il loro prodotto, finanziare e salvaguardare l'economia delle
27 stelle, siamo arrivati ad un punto in cui bisogna smettere di essere
populisti, smettere di cercare di accontentare sempre tutti e accontentare i
pochi in modo camuffato. L'Italia sta cominciando a cambiare politica, sta
attuando una politica non populista, sta cercando di dar spazio a tutte quelle
cose che nel nostro paese non si è mai avuto il coraggio di fare. Quando sento
gente che si lamentano dell'attuale governo Monti e che lo etichetta come un
massone o come un banchiere non sa neanche che cosa sta facendo. Non si rendono
conto, tutti questi "rivoluzionari" che la situazione non è quella di
rosa e fiori, abbiamo sfiorato il baratro, eravamo in una situazione di morte
economica, ha scelto di scontentare tutti è vero, poteva colpire anche altre
categorie, ma il pareggio di bilancio imposto dalla UE entro il 2013 non è una
bazzeccola. Monti è un economista, non un politico, lui è stato chiamato al
governo per risanare il paese, a lui non importa il voto del contadino o
dell'industriale, sta facendo quello che la politica non può fare, sta colpendo
tutte le categoria, anche quelle forti. In un mese di governo è riuscito a fare
quello per anni nessuno ha voluto fare. Forse non ce n accorgiamo perché
abbiamo vissuto un ventennio da 1984, un ventennio in cui siamo stati
indottrinati dalla televisione e in cui la popolazione non si accorgeva delle
condizioni in cui era il paese, basti pensare a quante volte il vecchio
presidente ha negato l'esistenza di una crisi, di quanto tempo si è perso
attorno al Rubygate o alla casa del cognato di Fini. Ora che si parla di
realtà, ora che il Truman show è finito e si è tornati in un momento in cui i
festini di Berlusconi non sono più di così grande importanza si dà più spazio
alle cose serie. Anche la chiesa, per esempio, ieri ha scoperto l'evasione
fiscale e lo ha condannato come un "peccato", doveva arrivare Monti per
far scoprire l'esistenza di questo "male mortale", prima era tutto
lecito, tutto concesso, era il paese dei balocchi.</div>
<div class="MsoNormal">
La Lega ha attaccato Monti, il PDL, anche appoggiandolo,
sembra che stia facendo sacrifici immani, il PD parla di responsabilità, l'UDC
acclama al miracolo, una domanda a tutti questi bei partiti, ma per 20 anni consecutivi
chi c'era in parlamento Mario Monti o voi? Possibile che solo lui conoscesse
queste soluzioni? O forse è l'unico che li dentro vuole tentare di salvare il
paese? Come sempre gli italiani acclamano il peggio e bacchettano il meglio, un
po' come i cervelli in fuga, vanno via gli scienziati e rimangono i
raccomandati, sempre controcorrente, un pò come i salmoni, o se preferite le Trote.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/dBkDnyLIBi4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-11883293298655151332012-01-19T05:38:00.000-08:002012-01-19T05:42:18.696-08:00La libertà a stelle e strisce<div class="MsoNormal">La Costa Concordia ha riempito i quotidiani e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le edizioni dei giornali di questi giorni, trascurando molti avvenimenti che sono accaduti, stanno accadendo (come il rinominato "movimento dei Forconi") e che accadranno. E' proprio in quest'ultimo ambito che non c'è stata la sensibilità ad un evento che rischia di scuotere la società. Una nuova proposta di censura di internet e della sua indipendenza si sta affacciando sopra di noi ma questa volta non siamo in Italia, non siamo in qualche paese da una tenua democrazia, stiamo parlando degli Stati Uniti.</div><div class="MsoNormal">Forse ai naviganti di Wikipidia avranno notato quel gran banner che compare con la denuncia all'assurdità di questa legge. Sopa e Pipa sono i nomi, forse anche un po' buffi, con la quale sono state rinominate rinominate le due proposte di legge da parte del Senato americano. Sopa (Stop Online Piracy Act) e il Pipa (Protect Ip), sono state idealizzate, dicono i politici americani, per coprire i diritti d'autore e per combattere la pirateria online. Sembra veramente di rivivere un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">deja vu</i> e di ritrovarsi e ripercorrere quelle giornate di ottobre quando una proposta simile fu avanzata nel nostro paese, scatenando un'ondata di proteste.</div><div class="MsoNormal">Le due "gemelle cattive" Soda e Pipa, prevedono una chiusura coatta di indirizzi che violano i diritti di autore e i titolari di questi siti rischiano fino a 5 anni di carcere in caso l'utente pubblichi un link protetto, anche senza fini commerciali. Di cosa stiamo parlando? Cercherò di darvi una dritta. Se un utente pubblica su Youtube, come in qualunque altro sito, uno sketch preso da un film, e quindi protetto a Copyright, verrebbe denunciato e, oltre alla rimozione di tale link (che solitamente avviene con qualche settimana di ritardo) rischierebbe la pena massimo di 5 anni.</div><div class="MsoNormal">Robe da paese dittatoriale, non certo per un paese che si è sempre dichiarato come il più democratico del mondo e come una patria dove realizzare i propri sogni. Internet è un mezzo scomodo, si cerca sempre un metodo "democratico" per limitarne le potenzialità, forse i senatori agiscono realmente per tutelare quelle grandi aziende (per la maggior parte americane, che caso) che hanno visto i propri guadagni diminuire. Ma non è finita qui, infatti, oltre alla possibilità di rimozione coatta del contenuto delle pagine web, il governo americano, sempre secondo le "Gemelle cattive", potrà tagliare i finanziamenti per supportare la pagina (quindi bloccando pagamenti per preservare il dominio o per concedere servizi) e quindi portare alla scadenza del sito. Insomma una forma alternativa di oscuramento in cui si lascia scadere la pagina per poi essere rimossa automaticamente dai server.</div><div class="MsoNormal">Le due leggi approderanno il 24 gennaio al Senato americano, dove si darà inizio al dibattito parlamentale sulla legge e dove, ancor prima di approdare, incontra già l'opposizioni di vari esponenti di rilievo, lo stesso Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha già annunciato il suo dissenso verso questa legge.</div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkmMHpd7Oy91Ct5kPaKHZ8kSumEL8sPj1NnYnLP6AjnLwd2qlTCkVHcgjn5-fwB9znPbYmqDLQLp2NWCr7MKPOwnBYhHXKdx4cl9wWz2jHCEoCDym8vXJOnzM_lx48QWx_kD44GNccAsE/s1600/Libert%25C3%25A0+a+stelle+e+strisce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkmMHpd7Oy91Ct5kPaKHZ8kSumEL8sPj1NnYnLP6AjnLwd2qlTCkVHcgjn5-fwB9znPbYmqDLQLp2NWCr7MKPOwnBYhHXKdx4cl9wWz2jHCEoCDym8vXJOnzM_lx48QWx_kD44GNccAsE/s320/Libert%25C3%25A0+a+stelle+e+strisce.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il messaggio che ha accompagnato il Blackout di Wikipidia di mercoledi 18 gennaio</td></tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal">Intanto molti grandi gruppi di internet, come Mozilla, Yahoo e Google hanno già aderito ad una campagna di protesta verso questa proposta. Ieri, 18 gennaio, c'è stata la protesta in tutti gli States e Wikipidia ha oscurato completamente la pagina americana (e inglese) per 24 ore in segno di protesta.<br />
Le conseguenze di questa legge, ipotizzando la sua approvazione, sarebbero molto pesanti in tutto il mondo democratico che, prendendo per modello il "paese più democratico" potrebbero adattare questa legge anche nel proprio paese imponendo una netta cesura a tuto il mondo del web.</div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-38248831518311658662012-01-16T11:50:00.000-08:002012-01-16T11:50:44.554-08:00L'Italia della Restaurazione<div class="MsoNormal">Nel 1816 due sono i criteri che guidano il nuovo disegno geopolitico imposto all'Europa del Congresso di Vienna: riaffermare la legittimità degli antichi sovrani e delle loro istituzioni e creare un sistema sulla base dell'equilibrio e spinto a scoraggiare futuri tentativi espanzionistici o rivoluzionarie in Francia come in qualunque altro stato minore. Si fa un eccezione per i territori italiani dove ne la Repubblica di Genova ne la Repubblica di Venezia vengono ricostruite, la prima inglobata nel Regno di Sardegna la seconda incorporata nel Regno Lombardo-Veneto e quindi sotto il dominio austriaco. L'obiettivo è chiaro, quello di creare degli stati cuscinetto tra l'Impero austriaco e la sconfitta Francia. i ducati del centro nord Italia vengono ricostruiti e posti sotto la guida di sovrani dipendenti, direttamente o meno, dall'Austria.</div><div class="MsoNormal">Più a sud si riorganizzano lo Stato della Chiesa, sotto il pontificato di Pio VII e ancora più a sud il Regno delle Due Sicilie, unificato a stato amministrativo unico e affidato a Ferdinando IV di Borbone che, dopo il cambio amministrativo, cambierò il suo nome in Ferdinando I delle Due Sicilie.</div><div class="MsoNormal"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHa3aYKG0tunax6LK-UGSZnO8XtKtTugp47LUCb6AF2jQvF0BEVEez8HnywGddYSWqqAGLNAGlKbtLAXzeK57iMJPEZbaTfd5fI2v1p4NYvlGtz3UDw82A2SaDxtFqGXtn87b8Y55dqz0/s1600/italia+dopo+il+congresso+di+vienna.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHa3aYKG0tunax6LK-UGSZnO8XtKtTugp47LUCb6AF2jQvF0BEVEez8HnywGddYSWqqAGLNAGlKbtLAXzeK57iMJPEZbaTfd5fI2v1p4NYvlGtz3UDw82A2SaDxtFqGXtn87b8Y55dqz0/s320/italia+dopo+il+congresso+di+vienna.jpg" width="249" /></a>Rispetto all'epoca napoleonica l'Italia tornava ad essere <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>frammentata e divisa come lo era stata in passato, cambiando la sovranità, che passa dai francesi agli austriaci attraverso rapporti di parentela molto vicini alla corona dell'impero o attraverso accordi diplomatici.<br />
Tutti questi stati riproposti dopo il Congresso di Vienna si forniscono di organismi di governo centrale, dipendenti dall'autorità sovrana e di strutture amministrative periferiche affidate a personale scelto dal sovrano. Ovviamente nessuno di questi stati sarà fornito di forme di costituzioni o di organi rappresentative eletti. <br />
Tutti questi nuovi assetti non fanno che aumentare il malcontento della popolazione impegnando le polizie in ossessive operazioni di spionaggio, controllo e repressioni di questo fenomeno che va sempre più ingrossando le proprie file e che inizia ad assumere forme organizzative che saranno protagoniste di tutto il cinquantennio successivo, quello delle sette segrete.</div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-80510722866321694282012-01-10T05:42:00.000-08:002012-01-10T05:45:48.192-08:00Italia si Italia no<div class="MsoNormal">Beh, ce l'era da aspettarselo, Marchionne ha finalmente reso pubblica la sua intenzione di lasciare il pese assieme al gruppo Fiat. Non è una cosa che coglie di sorpresa ma è comunque una dichiarazione molto forte per il nostro paese. Il decentramento della Nostra industria automobilistica potrebbe avvenire nel 2014 con una fusione del gruppo fondato dalla famiglia Agnelli con il colosso americano Chrysler, con sede contesa (e su questo tornerò a breve) tra Torino e Auburn Hills in Michigan. Questa affermazione è stata resa solamente quando Marchionne, attraverso il gruppo che dirige, ha potuto acquistare il 58% delle azioni del marchio statunitense, garantendosi una maggioranza azionistica incontrastata.</div><div class="MsoNormal">Una scalata molto interessante se si pensa che il tutto è avvenuto in meno di due anni. Nel gennaio 2009, infatti, il gruppo Fiat rese pubblica la notizia di un protocollo di intesa tra le due case automobilistiche. Questo protocollo ha fruttato al gruppo Fiat il 20% delle azioni di Chrysler Group, inoltre essa si impegnava a risanare Chrysler e a fornire nuove tecnologie proveniente del gruppo italiano. Questo accordo sanciva anche un vincolo nella quale la Fiat non poteva superare il 35% delle azioni sino a quando il gruppo torinese non avesse risarcito il governo americano del prestito di cui aveva usufruito per risanare la compagnia.</div><div class="MsoNormal">Già un anno dopo l'accordo, nel gennaio 2011, Fiat comincia la sua scalata al colosso americano, portando a casa il 25%, che salirà di altre 5% già nell'aprile per passare poi al 46% nel mese successivo. Nel luglio la svolta, Fiat acquisisce il 53,5% delle azioni, ottenendo la maggioranza e nel gennaio del 2012 si giunge all'attuale percentuale di 58,5%. A questo punto Marchionne gioca il suo asso nella manica. Nel nostro paese la Fiat, sotto la dirigenza Marchionne, ha <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>usufruito degli incentivi statali e ha cercato di imporre la sua politica di mercato. Il modello Pomigliano, attuato attraverso un Diktat, in cui gli operai sono stati chiamati ad un finto plebiscito per scegliere di piegarsi alle condizioni di lavoro o perderlo, non si è potuto attuare a Termini Imerese con la conseguente chiusura dello stabilimento. Tutto questo suscitando non poche polemiche e provocando l'ira dei sindacati. Sono stati proprio quest'ultimi, a mio parere, a creare in Marchionne la volontà di lasciare l'Italia, dove i lavoratori sono più tutelati e protetti, ed optare per l'America, dove chi perde il lavoro non ha scelta che cercarne un altro o restare disoccupato.</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnQ5J4j8Wjq8yhI-lqvg1Ix8Kf8Pg-uYnzE9o8rABqDUs8C2Bhyphenhyphen1xsynmGnjqKhyhi77hDPgSF4wC_jRQyG5h1cuBH3AmyyoaJOAG7Dhq2aNu4lM205z5GRv-MYZeRPCA5K1SCCYNCIQs/s1600/Italia+si+Italia+no.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnQ5J4j8Wjq8yhI-lqvg1Ix8Kf8Pg-uYnzE9o8rABqDUs8C2Bhyphenhyphen1xsynmGnjqKhyhi77hDPgSF4wC_jRQyG5h1cuBH3AmyyoaJOAG7Dhq2aNu4lM205z5GRv-MYZeRPCA5K1SCCYNCIQs/s320/Italia+si+Italia+no.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">mors tua vita mea dice il caro Obama</td></tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal">L'economia e il lavoro italiano a questo punto, per salvaguardare migliaia di posti di lavoro deve prendere una ferrea decisione ed impedire alla Fiat di lasciare il paese. Le condizioni sono due, una opposta all'altra:<br />
Nella prima l'Italia deve creare condizioni talmente sfavorevoli alla Fiat, come minacciarla di restituire tutti i soldi presi dagli incentivi dall'inizio del '900 a oggi e creando dei dazi doganali talmente alti che una Panda verrebbe a costare quanto una Lamborghini. Tale accordo, magari proponendo una certa autorità e proponendo i vantaggi agli altri stati verso le proprie aziende, potrebbe essere promulgato verso tutta l'Europa. A questo punto la grande fetta di mercato andrebbe via. Sono ipotesi ovviamente ma un metodo sconveniente si potrebbe trovare per indurre la produzione a non lasciare il paese.</div><div class="MsoNormal">La seconda alternativa viene lanciata dallo stesso Marchionne, quando alla domanda alla quale si chiede dove sarà accentrata la sede principale del nuovo colosso italo-americano egli risponde con un semplice "Al momento non si sa" e poi aggiunge "in questo momento non ci sono le condizioni per rispondere". Queste affermazioni sono rivolte, subbliminarmente al governo italiano e ai sindacati, i quali dovranno scegliere se creare una posizione di comodo alla Fiat o lasciarla andare, insomma, vuole essere coccolato, ammagliato e aspetta di vedere il miglior offerente. <br />
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<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-4JqLZl8YCVs/TwLJDtSW5II/AAAAAAAAAII/Z4yqiiyDTSg/s1600/Io+lo+preferivo+vivo+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-4JqLZl8YCVs/TwLJDtSW5II/AAAAAAAAAII/Z4yqiiyDTSg/s320/Io+lo+preferivo+vivo+1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una "modesta" struttura ospedaliera</td></tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal">la costruzione fu idealizzata circa mezzo secolo fa, per la precisione nel 1950, dall'allora arcivescovo di Milano Alfredo Shudester che incaricò il nostro ben noto Verzé di costruire un ospedale cristiano. Il progetto prende forma sul finire del 1969 e, nel giro di due anni, si avrà una struttura che non ha nulla a che vedere con quello che oggi è il San Raffaele. Infatti, già dal '73 si inizia a puntare sulla ricerca (il che non è male) cominciando i lavori di ampliamento dell'istituto, con l'aggiunta di laboratori che portò, nel 1980, al mutamento in Polo Universitario di Medicina e Chirurgia. Nel 1976, a meno di 5 anni dall'apertura, la struttura sanitaria si trova già a fare i conti con la giustizia. Don Verzè fu condannato ad una pena di un anno e 4 mesi per un tentativo di corruzione per la concessione di un contributo di due miliardi di lire da parte della regione. In questi anni i radicali denunciano in Parlamento la "gestione mafiosa del San Raffaele".</div><div class="MsoNormal">Negli anni ottanta continua in modo inarrestabile l'espansione dell'istituto con la costruzione del Dipartimento di Medicina Riabilitativa (DiMeR), il Dipartimento di Scienze Neuropsichiatriche, il centro pes assistenza ai malati di AIDS. A seguire, negli anni novanta, il Dipartimento di Biotecnologie (DiBit) e l'istituzione dell'università San Raffaele. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div><div class="MsoNormal">A inizio del nuovo millennio il sacerdote, sostenendo pressioni dal mondo politico, fu "costretto" a vendere la succursale romana. Nel 2003 viene inaugurata una nuova area il cui fine è solo commerciale, viene chiamata Galleria delle botteghe e non è altro che una galleria commerciale all'interno di un'ospedale, primo caso in Italia. L'anno successivo partono i lavori per raddoppiare (si raddoppiare) l'ormai mastodontica struttura. Nel 2006 viene completata l'area denominata DiBit 2 (l'area su cui sorgerà la famosa cupola).</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-eXVuTOBy2Hc/TwLJCUEo8ZI/AAAAAAAAAIA/RyZJ_xgvpOU/s1600/Io+lo+preferivo+vivo+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="172" src="http://4.bp.blogspot.com/-eXVuTOBy2Hc/TwLJCUEo8ZI/AAAAAAAAAIA/RyZJ_xgvpOU/s320/Io+lo+preferivo+vivo+2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cupola del S. Raffaele</td></tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal">Insomma quella del San Raffaele, da un umile ospedale cristiano, è diventata una mastodontica struttura sanitaria con università, istituti di ricerca e galleria commerciale. Ma a voi non vi viene il dubbia da dove arrivino tutti questi soldi? Qualche dubbio forse (forse eh) potrebbe sorgervi. Ora purtroppo Don Luigi Verzé è morto, su di lui credo non penderà nessun'altra condanna e corriamo il rischio che qualcuno, come Albano, possa dedicarli qualche altra canzone o renderlo un martire. Ah si, lo preferivo decisamente vivo, con un bel mandato a suo carico e due manette ai polsi. </div><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://0.gvt0.com/vi/nOiFcnT0_xw/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/nOiFcnT0_xw&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/nOiFcnT0_xw&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-38183532267211487192011-12-26T04:34:00.000-08:002011-12-26T04:34:52.184-08:00Tratto razziale<div class="MsoNormal">"Brutti segnali, ma Italia non è razzista", così titolava oggi un articolo de "La Repubblica", in cui il quotidiano <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>romano riportava la frase del Ministro della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi.</div><div class="MsoNormal">Andrea Riccardi, però, prima di divenire ministro era, ed è ancora, uno storico. come ogni storico ben sa, la situazione che si sta creando in Italia non fa per nulla pensare che nel nostro paese non ci sia il razzismo e che esso non si manifesti in diverse forme in ogni luogo della società. Io non so se Riccardi abbia mai assistito ad una scena di vita quotidiana, scene in cui gli italiani inneggiano al fascismo o, in casi estremi, anche all'hitlerismo. Non so se il neo Ministro ha assistito alla puntata di giovedì sera di Servizio Pubblico in cui c'è un video che racchiude un momento di discussione, su un autobus, dove c'è una discussione tra un extracomunitaro e un cittadino del sud Italia. Quest'ultimo inneggia all'hitlerismo, parla senza capire neanche cosa stia dicendo, ma la cosa che sconvolge e che, nella sua ignoranza, crede a ciò che dice e questo rende il tutto ancora più grave.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/eHMm0PkxbbQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div class="MsoNormal">Cambiamo luogo, cambiamo esempio, spostiamoci nel luogo più comune per gli italiani amanti del calcio, lo stadio. Dentro gli stadi, durante le partite di pallone, si sente sempre qualche coro razzista, si sono avuti casi in passato in cui il giocatore colpito da questi cori razziali ha preso il pallone e bloccato il gioco (giustamente) anche se le regole non glielo permettevano. Incredibile come le persone si lascino trasportare, inconsciamente o meno, in inni contro un giocatore. La differenza dal primo esempio è che per far partire un coro in uno stadio non bastano due o tre persone e non ne bastano neanche una ventina. Questi cori, solitamente, partono da un'intera curva, dove li ci sono almeno una cinquantina di persone. Come è possibile oggigiorno che circolino ancora queste ideologie?</div><div class="MsoNormal">Ora, focalizziamoci sugli avvenimenti recenti, uno di questi è stato quello, ormai noto a tutti, in cui una ragazzina, per coprire un rapporto con il proprio ragazzo, ha mentito ai genitori dicendo di essere stata stuprata da dei rom. Dai qui è partita una pacifica fiaccolata, sfociata nella distruzione di un campo rom, messo a fuoco da degli estremisti, con tanta foga e tanta violenza che io credo non si tratti di qualcosa a cui non prestare attenzione.</div><div class="MsoNormal"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-stI6uirsrhY/Tvhp2WQSKnI/AAAAAAAAAH0/JaxK0trsYME/s1600/Tratti+razziali.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-stI6uirsrhY/Tvhp2WQSKnI/AAAAAAAAAH0/JaxK0trsYME/s1600/Tratti+razziali.jpeg" /></a>Dove voglio arrivare? E' presto detto. In Italia persiste una mentalità, che è quella del razzista, che ascolta ciò che dice la televisione, piena di soggetti immeritevoli di trovarsi in quel posto, e continuamente sottoposta a bombardamenti mediatici in cui si assistono a notizie di rom che compiono stupri o violenze. L'Italiano tende a diffidare da persone straniere, etichettandole tutte come indegne di trovarsi nel nostro territorio e inneggiando ad una forma di nazionalismo. Questo problema, purtroppo, non si ferma solo tra il ceto medio ma ha i suoi rappresentanti nella politica. Nel nostro paese c'è la Lega, che giornalmente inneggia al razzismo, parla di "terroni", si esprime in modo molto colorito nei confronti degli emigrati e si vanta parlando al "popolo padano". Chi magari sente un Bossi o un Calderoli dire certe cose tende a lasciar correre etichettando il movimento come qualcosa di anomalo. Ma se il movimento leghista fosse così isolato non avrebbe un 8-9% dei consensi. A questi vanno aggiunti gli aderenti al Movimento Sociale Italiano (MSI) che definirli fascisti è un complimento. Ma la rappresentanza politica in questo brutto capitolo non termina qui. Il fatto di considerare l'omosessualità come qualcosa da discriminare perchè "il concetto morale non lo accetta" è una forma di razzismo. Mi spiace per quelli che parlano tanto di tolleranza e poi dinanzi ad un gay lo trattano con disgusto, questo è razzismo.</div><div class="MsoNormal">Ora non si più dire che l'Italia sia un paese tollerante, io definirei il paese in uno stato molto vicino alla Germania guglielmina , dove iniziò a crearsi quella forma di nazionalismo che con il passare degli anni, degli eventi e delle mentalità ha portato un evoluzione del pensiero nazionalista, una radicazione fino a sfociare nel periodo attorno agli anni 20 e agli 30 in cui l'intolleranza alla diversità ha portato al potere il nazismo.</div><div class="MsoNormal">Troppo esagerato? Forse. Però io mi suffermerei su questo tema, sempre più radicato nella mentalità italiana e non solo. Infatti il nostro paese non è l'unico ad avere forme di razzismo molto accentuate, un tipico esempio lo si ha dai francesi, tanto polisti quanto ipocriti sul tema dell'immigrazione. La situazione politica del pre-nazismo non vedeva solo la Germania e l'Italia nelle posizioni di razzismo ma, bensì, tutta quanta l'Europa.</div><div class="MsoNormal">Ma questo è il periodo di natale, si è tutti più buoni, gli estremisti della destra mettono da parte il loro odio verso le comunità estere e si siedono attorno la tavola, magari pregano, ed accanto a loro un presepe, che rappresenta una religione, un simbolo, un nazzareno, un extracomunitario.</div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-40321749039007825742011-12-19T15:01:00.000-08:002011-12-19T15:01:54.446-08:00Massimo Picozzi - Le regole<div class="MsoNormal"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha8z7YSZ53TkmfZnVDMZCJZq9FkEs458qThZ_aV-qW_70KslAlvUtuu1WAgGLlFo6buZg9Ie3tskJGP_3hRKlqKrhHKk2A051qNCrCpGY8tC1h2CNEdvmJt7NY1N3lTnk62RVO_soN9a0/s1600/Massimo+Picozzi+-+Le+regole.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha8z7YSZ53TkmfZnVDMZCJZq9FkEs458qThZ_aV-qW_70KslAlvUtuu1WAgGLlFo6buZg9Ie3tskJGP_3hRKlqKrhHKk2A051qNCrCpGY8tC1h2CNEdvmJt7NY1N3lTnk62RVO_soN9a0/s320/Massimo+Picozzi+-+Le+regole.jpg" width="195" /></a>Alcune volte delle semplici regole possono creare una religione, è il caso delle due, tra le tre, grandi religioni monoteiste, che hanno fondato tutto il loro credo e tuta la loro cultura attorno alle Tavole della legge su cui sono incisi i Dieci Comandamenti. Altre volte le regole generano un credo ateo, un credo che serve alla società per sopravvivere e serve agli stati per autogestirsi, spesso attraverso l'ausilio di una Costituzione. Ne "Le regole" di Massimo Picozzi le leggi tornano ad essere protagoniste di una comunità di individui perfettamente organizzati, il mondo dell'FBI.</div><div class="MsoNormal">Il romanzo gira attorno ad un ex membro dei servizi segreti americani, che durante il servizio assume il ruolo di negoziatore, comprendendo perfettamente l'importanza di determinate regole durante determinate situazioni. La vicenda narrata si apre dentro una banca, dove Michael Akke, il nostro protagonista, è coinvolto nel pieno di una rapina a mano armata da parte di un rapinatore a volto coperto. Egli ha già dimostrato di non essere un novellino, avendo già colpito il cassiere della banca con il calcio del proprio fucile, un P90.</div><div class="MsoNormal">Da qui parte un flashback degli ultimi anni della sua vita, in cui ripercorre la sua ascesa al successo, da quel giorno in cui fu chiamato ad affrontare una conferenza in cui ripercorre una breve storia della negoziazione e di quanto essa sia importante per determinare la vita e la morte di centinaia di persone. Michael era stato chiamato a presentare quella conferenza in qualità di ex negoziatore e quindi esperto del settore, nonostante la sua autorità egli fu contestato da una donna, Nadine, che irritata da determinate dichiarazioni del presentatore durante il convegno,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si alzò ed uscì dalla sala, lasciando al protagonista un momentaneo senso di stranezza; Ancora non sapeva che quella donna sarebbe divenuta sua moglie.</div><div class="MsoNormal">Nadine era una donna forte, da un carattere dominante e amava prendere in mano la situazione, in qualunque occasione. Aveva sentito parlare bene di Michael durante un colloqui con il proprio rettore e da qui aveva iniziato ad interessarsi a lui. Chiese a Michel di accompagnarlo durante un viaggio per farsi perdonare del suo comportamento scorretto durante il convegno. Durante questo viaggio la relazione tra i due sembra saldarsi, sino a divenire compagni nello stesso letto. </div><div class="MsoNormal">Dopo l'esperienza del viaggio i due continuano a frequentarsi fino a decidere di sposarsi e di vivere assieme. Durante gli anni della loro relazione Michael fu convinto dalla moglie ad accettare il lavoro presso l'università dove precedentemente aveva tenuto la conferenza e dove i due si erano incontrati per la prima volta. Quando le loro vite sembrarono unite, Nadine scoprì il talento narrativo di Michael e lo convinse ad unire la sua abilità con le sue conoscenze di negoziazione, creando un libro dedicato ai dirigenti e sul rapporto con la clientela e dei dipendenti. Il libro ha molto successo e catapulta il neoscrittore in un clima a lui sconosciuto, quello della fama. </div><div class="MsoNormal">La moglie di Michael non sembra contenta, così decide di portare il denaro guadagnato in Costa Rica, cercando di aggirare il marito ma lui, da ex agente FBI, finge solo di assecondarla o per lo meno, cerca di non contraddirla. Di lì a poco le cose cominceranno a mutare, attorno ad una storia che ometto di raccontare per lasciarvi il gusto di assaporarla e di essere esterrefatti così come me quando alla fine il quadro delle cose sembrerà mutare, quando le regole della negoziazione sembreranno efficaci ma che non prevedono mai l'eccezione, che sulla carta è tutto facile ma che la realtà riserva sempre qualcosa di inaspettato. il piccolo romanzo sa creare una storia attorno al protagonista, portandolo forse alla pazzia dovuta ad un'inspiegabile conclusione della vicenda in cui si ritrova coinvolto dall'inizio della storia. </div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-50107918700706420252011-12-10T15:39:00.000-08:002011-12-10T15:39:27.757-08:00Le Neoavanguardie<div class="MsoNormal">Questi giorni sono stati molto importanti e fondamentali per l'Italia e per tutto il sistema europeo. Lunedì scorso si è presentata la manovra "Salva Italia" in cui il neo eletto Presidente del Consiglio ha elencato i "sacrifici" che ogni italiano dovrà fare per risanare questa crisi che ha investito pesantemente il nostro paese. La manovra presentata è di 30 miliardi di euro, ma solo 24 saranno effettivi. Infatti, i restanti 6 miliardi verranno investiti per favorire la crescita del paese, migliorando, si spera, la sanità e l'istruzione e favorendo il lavoro nel nostro paese. Tutto magnifico, sembrerebbe, ma forse dobbiamo capire come verranno ricavati quei 30 miliardi necessari per la manovra.</div><div class="MsoNormal">Il tema più discusso è quello delle pensioni, che saranno slittate ad un'età di 66 anni per gli uomini che salirà gradualmente, fino al 2022, dopo di che, sempre gradualmente, si arriverà a 67 anni per assestarsi a 67 anni e 7 mesi per tutti quelli che andranno in pensione dopo il 2025.</div><div class="MsoNormal">Discorso a parte, ma non del tutto, si avrà per le donne, che attualmente vanno in pensione a 62 anni di età, che si vedranno innalzare l'età pensionabile in modo più netto, passando a 63 anni già dal prossimo anno, a 64 anni nel 2014, 65 nel 2016 fino a giungere a 66 e 6 mesi dal 2019 in poi.</div><div class="MsoNormal"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghaj_EYX_kxb9jA3awJ0IiUuUH715Zvg_rlZDqSTyro5GOOUJ4vF-oAi7dbj6IjhvLMMQa-DOa5g4-0tr_aRFuLWpzOInr32qQvBXjcAruPvJqXbCfd4fLLme8NYt-6UUvZi2RbFqG1Dg/s1600/Le+neoavanguardie.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghaj_EYX_kxb9jA3awJ0IiUuUH715Zvg_rlZDqSTyro5GOOUJ4vF-oAi7dbj6IjhvLMMQa-DOa5g4-0tr_aRFuLWpzOInr32qQvBXjcAruPvJqXbCfd4fLLme8NYt-6UUvZi2RbFqG1Dg/s320/Le+neoavanguardie.jpg" width="320" /></a>Questo incremento dell'età pensionabile eviterebbe il pagamento delle pensioni imminenti e quindi un risparmio dello stato che dovrebbe fruttare 16,8 milioni di euro. Un pò di numeri a riguardo, vorrei scendere più nel dettaglio in questa manovra storica: <br />
2.5 milioni derivano dal 14.7% dei lavoratori che di pensione dovrebbero ricevere il minimo, ovvero di 480 euro al mese. Questa categoria manterranno un adeguamento pieno all'inflazione, ovvero se il costo del denaro mutasse la pensione verrebbe modificata a tal punto che non risulterebbero modifiche.<br />
5.3 milioni deriveranno dal 31.8% degli italiani che avranno una pensione tra i 480 euro e i 960 (ovvero il doppio), anch'essi subiranno un adeguamento pieno all'inflazione.<br />
successivamente a questa soglia si sta proponendo, da parte dei partiti del centrosinistra, un ulteriore tetto fino a 1400 euro di pensione che abbia un adeguamento pieno. Infatti la fascia superiore ai 960 euro di pensione non avranno adeguamento all'inflazione e questa fascia sarà quella che frutterà più capitale, con 9 milioni di euro, in quanto ne rientra il 53,5% degli italiani.</div><div class="MsoNormal">Guardiamo l'altra faccia della moneta, è vero, lavorare per 42 anni (o 41 per le donne) non è facile, i sindacati parlavano del "40" come un <<numero sacro>>, ma noi siamo anche cittadini europei, non dobbiamo esserlo solo quando si tratta di ricevere finanziamenti (mal gestiti per giunta) o quando ne traiamo beneficio. In Belgio si va in pensione a 65 anni per entrambi i sessi; in Danimarca si va a 65 anni e tra il 2024 al 2027 le pensioni slitteranno a 67; in Finlandia si va già in pensione a 65 anni e, in caso di pensione con sistema contributivo, di va dai 62 anni ai 68; 62 in Francia, che andranno aumentando di 4 mesi all'anno per raggiungere la quota stabilita (66 anni) nel 2018; I cugini spagnoli passeranno dagli attuali 65 anni a 67 nel 2018; stesso discorso per i tedeschi, che non aspetteranno il 2018 ma già dal prossimo anno cominceranno a ritardare i tempi di pensionamento; Gli inglesi attualmente vanno in pensione a 65 anni mentre a partire dallo scorso anni, c'è un aumento dell'età pensionabile che nel 2020 si arresterà a 68 anni; </div><div class="MsoNormal">Insomma, non siamo certo i più sfortunati, anzi, considerando che sino ad oggi l'età di pensionamento italiano del gentil sesso, possiamo ritenerci anche graziati. Occorre ricordare che bisognerebbe distinguere il tipo di lavoro, come ho già detto in precedenza. In molti dei paesi che ho elencato non c'è un limite al quale tu lavoratore devi lasciare il lavoro. Ovviamente l'operaio tenderà ad andare in pensione mentre il professore o il giornalista tenderà a restare. In Italia abbiamo questo fenomeno del nonnismo in cui le persone rimangono attaccati al proprio posto impedendo il cambio generazionale, gravando sulla posizione dei giovani e contribuendo alla loro disoccupazione. Bene, io per "incentivare" l'uscita del lavoratore comincerei con imporre una tassa a chi va oltre l'età di lavoro, in modo da garantire un ricambio generazionale. Quello delle pensioni è un discorso molto difficile in cui non mi permetto di dare soluzioni ma mi limito ad osservare i fatti, vorrei, infine, ricordare che con l'aumento delle pensioni si avranno ancora meno posti di lavoro e lo stato, con i soldi che ricava da questa misura, deve impegnarsi a garantire posti di lavoro per chi vorrebbe lavorare altrimenti si rischierà di incorrere in un ristagno della classe lavorativa italiana.</div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-41463736999337418502011-12-02T12:57:00.000-08:002011-12-02T12:57:02.179-08:00Due anni in più<div class="MsoNormal"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSxf64dSFEVEhV0gpqadYNL_yrjpaU6OsZATedVqbsfyePwgFPIZ6nI7OKR9-y7p9wHoySFK_M55rLy8JTpnOkkrb7_7aMPpS4eSXl0oWaSuiBpHfrSGTtH-u9Mv8AssFQQfahYy5sO9o/s1600/Due+in+piu.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSxf64dSFEVEhV0gpqadYNL_yrjpaU6OsZATedVqbsfyePwgFPIZ6nI7OKR9-y7p9wHoySFK_M55rLy8JTpnOkkrb7_7aMPpS4eSXl0oWaSuiBpHfrSGTtH-u9Mv8AssFQQfahYy5sO9o/s1600/Due+in+piu.jpeg" /></a>Questa mattina il Corriere della sera apre la prima pagina con un'eccellente editoriale di Giampiero Dalla Zauna, in cui egli si pone un ottimo quesito: <<è veramente possibile lavorare fino a settant'anni e oltre?>>. La domanda nasce dopo che per mesi si è discusso sulla possibilità di poter alzare l'età pensionabile e di portare questa ad una soglia superiore di uno o due anni. Finalmente, da una settimana a questa parte, pare che discussione sia terminata, quando il neo primo ministro Mario Monti ha annunciato che lunedì ci saranno riforme al sistema pensionistico. L'editorialista, dunque, si domanda se con l'aumento dell'età pensionabile non ci siano delle ripercussioni troppo dure. Per rispondere a questa domanda Dalla Zauna, numeri alla mano, comincia elencando come negli ultimi anni l'età media di vita degli italiani sia aumentata in entrambi i sessi. Per la precisione, secondo le fonti del giornalista, gli uomini hanno aumentato la loro aspettativa di vita di ben 9 anni rispetto a trenta anni fa, passando da 70 a 79 anni, mentre la donna è passata dai 77 agli 84 anni, aumentando la propria aspettativa di 7 anni. Inoltre, aggiunge l'editorialista, il fatto di andare a lavorare fa in modo che il cervello rimanga più integro e sano rispetto a chi smette di lavorare. Insomma, sembra che il fatto di aumentare la pensione di due anni non sia poi così grave.</div><div class="MsoNormal">Come precisa lo stesso Dalla Zauna, non è tutto così semplice. Bisogna tener conto di molti fattori, il primo di tutti è la differenzazione tra le categorie di lavoro. Per un lavoratore intellettuale (vedi giornalisti, professori, ecc...) andare in pensione due anni più tardi non pesa, anzi, io sono convinto che in alcuni casi faccia anche piacere restare più tempo nel proprio posto di lavoro. Stesso discorso non si può dire di chi, come moltissimi italiani, soprattutto della classe medio-bassa, compie lavori usuranti, dove già un mese in più di lavoro peserà per il resto degli anni. Per questo motivo il governo deve distinguere questi due tipi di lavoro e utilizzare due fasce di pensionamento diverso. </div><div class="MsoNormal">Ora, sempre nello stesso editoriale, Dalla Zaura propone una soluzione al sistema di pensionamento, quello di portare il lavoratore in una condizione in cui superata una soglia di età si comincia ad avere una riduzione del lavoro, riducendo quindi la fatica, e dimezzare lo stipendio, che verrà integrato con una pensione minore. questo non comporta alcun costo, evita un affaticamento del lavoratore e nello stesso tempo comincia a ridurre i costi della pensione. Certo non può avere lo stesso effetto di mandare direttamente in pensione a 66 anni, ma almeno creerebbe una via di mezzo tra chi vuole un innalzamento della pensione e tra chi, come i sindacati, è ferreo sui 40 anni di lavoro.</div><div class="MsoNormal">Certo è che tra pensioni, ici, tasse e riduzione di imposte sul lavoro, riforme strutturali e modifiche ai vitalizi e alle pensioni dei parlamentari, lunedì avverà una modifica completa alle strutture del nostro paese. Le borse hanno preso bene questi annunci, la fiducia nel nuovo governo sembra essere molto alta. Le borse di tutto il mondo escono da una settimana molto positiva, la migliore degli ultimi due anni e Piazza Affari porta la maglia rosa, con aumenti del 4% e oltre. Anche il differenziale dei titoli decennali<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tra BTP e Bund tedeschi (lo spread per capirci) è sceso, dai 490 dell'inizio della settimana oggi è sceso a 425. </div>Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-71052514077595678572011-11-28T06:37:00.000-08:002011-11-28T06:37:05.140-08:00La fine di un'esperienzaI francesi, come abbiamo visto, si insediarono nella penisola italiana senza non poche polemiche, il loro comportamento aggressivo, al di là delle modernizzazioni e del progresso scientifico che hanno portato con il loro insediamento, ha sollecitato una grandissima ostilità da parte della popolazione italiana, specialmente nelle popolazioni rurali, che daranno vita a molteplici disordini. La situazione precipita nel marzo 1799, quando l'esercito russo e quello austriaco, alleandosi, compiono una pesante offensiva nei confronti della Francia attraverso la Pianura Padana.<br />
Gli sconti sono preceduti da un grandissimo numero di rivolte all'interno della penisola e di origine diverse a seconda del luogo. Ma in tutte le rivolte un sentimento comune le lega, quella di difendere aspetti della vita sociale, come i valori della chiesa cattolica e i privilegi delle comunità locali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://numistoria.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/05/genova_stemma.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="270" src="http://numistoria.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/05/genova_stemma.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo stemma della Repubblica di Genova</td></tr>
</tbody></table>Le truppe francesi, dunque, sono costrette a retrocedere e ad abbandonare i territori italiani, fino a giungere nel dicembre del 1799 quando la Francia sarà costretta a rinunciare a tutti i territori, eccezion fatta per la Repubblica di Genova, e a riconsegnare i vecchi territori ai legittimi sovrani.<br />
La popolazione, che spesso non accettava il ritorno del sovrano, fu repressa, molto spesso, nel sangue.Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-63364760341303070682011-11-28T06:15:00.000-08:002011-11-28T06:15:43.926-08:00La vita politica nelle repubblicheA guardare la cartina politica italiana durante il Triennio repubblicano non ci aiuta certamente ad immaginare il paese in procinto di unirsi sotto un'unica bandiera. L'unificazione dell'Italia è un argomento che non passa minimamente nella testa di Napoleone ne, tanto meno, in quelle del Direttorio francese. I motivi di questa esclusione sono presto detti: la Francia aveva interesse nel creare in Italia una serie di stati cuscinetto in modo da crearsi una maggior protezione contro l'altro grande impero dell'Europa occidentale di quel periodo che è l'impero d'Austria. Questi stati cuscinetto, inoltre, garantivano un costante flusso di entrate economiche e una fonte di risorse per l'Armata d'Italia, garantendo a quest'ultima anche un buon avamposto sul fronte austriaco.<br />
Importante è, infine, l'equilibrio che si viene a creare tra il ministro degli esteri francese, i commissari civili e i militari che prestavano servizio nel territorio.<br />
Il ruolo dei piccoli stati cuscinetto aveva anche un ruolo politico e, all'occorrenza, sarebbero potute divenire anche oggetti di scambio o di cessione.Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5124031873355666664.post-72281649693002245022011-11-22T10:50:00.000-08:002011-11-22T10:50:00.120-08:00I patrioti e l'idea unitariaLe diverse idee di elaborazione socio-politico del Triennio hanno alla base una convinzione ampiamente diffusa tra l'opinione pubblica <<patriotica>> : ovvero che la sovranità sia riposta nel popolo-nazione e che la virtù più importante sia il patriottismo. L'idea secondo cui la sovranità spetti a un soggetto unico, e che nei suoi confronti si debba manifestare una virtuosa e illimitata lealtà patriottica, criticando le divisioni politiche, che possono spezzare l'unità nazionale. In queste ipotesi, però, non si nominano ne la nazione ne la patria a cui ci si riferisce, scaturendo così una serie di interpretazioni. C'è che parla di "nazione napoletana o, addirittura, di "nazione piemontese". Alcuni testi, con il termine nazione o il termine patria, si rivolgono alla Repubblica Cisalpina o Cispadana. Parallelamente a questo discorso, comincia a maturare l'ipotesi di uno stato unitario, che raccolga tutti gli italiani. A sollecitare tale impresa si impegna intensamente Filippo Buonarroti, discendente del più celebre Michelangelo. Egli svolgerà il ruolo di mediatore tra i soldati dell'Armati d'Italia e gli italiani favorevoli alla costituzione di una repubblica francese.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaghdJ1xnvyCOET-Ehllp6wVN7n9XaDX3ngWeQheua2e3AXlyTnOPDs3AID347FCdHe4HQC93pehT15JF-Skj2NO_CnQ0yyVpPxatsIA_-TSXWN8_1bat7nEMSgi_ooGUeucRhmGlkDDWZ/s400/FilippoBuonarroti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaghdJ1xnvyCOET-Ehllp6wVN7n9XaDX3ngWeQheua2e3AXlyTnOPDs3AID347FCdHe4HQC93pehT15JF-Skj2NO_CnQ0yyVpPxatsIA_-TSXWN8_1bat7nEMSgi_ooGUeucRhmGlkDDWZ/s200/FilippoBuonarroti.jpg" width="182" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Filippo Buonarroti</td></tr>
</tbody></table>I centralisti, intanto, insistono con forza politica e militare e sulla coerenza politico-amministrativa, affinchè si abbia l'istituzione di un'unica compagine repubblicana. I federalisti, d'altro canto, affermano che le diversità storiche e culturali che caratterizzano le varie parti della penisola farebbero preferire una soluzione federale. Due aspetti emergono ideologie, la loro attenzione si concentra soprattutto sule questioni di carattere politico-costituzionale, ci si interroga se il nuovo stato debba prendere il modello di Rousseau o se debbano esserci forme chiare di divisione dei poteri; sui quali debbano essere le linee della politica economico-sociale; se le repubbliche debbano essere autonome, oppure federali o sia opportuna una repubblica <<una e indivisibile>>. Ovvero che la nazione italiana esiste e che ha diritto a una sua espressione statale. Nei testi dei patrioti, sia essi centristi, sia essi federali, compare chiaramente che una grande nazione dia maggiori garanzie di forza e di indipendenza rispetto ad una costellazione piccole repubbliche autonome. Naturalmente a Napoleone e al Direttorio francese questa opzione non era molto comoda, essi puntavano ad evitare la formazione di un nuovo grande stato confinante con la propria nazione. Dividi et impera.Mattia Scorranohttp://www.blogger.com/profile/05137818089981848719noreply@blogger.com0