lunedì 29 agosto 2011

Lev Tolstoj - La sonata a Kreutzer

Mentre scrivo di questo libro ho come musica di sottofondo l'opera omonima di Beethoven. La sonata a Kreutzer è un romanzo breve che Tolstoj riuscì a far pubblicare soltanto nel 1890, quando ormai era vecchio, ma non abbastanza da impedirli di vivere per altri vent'anni (morì a 82 anni). Il romanzo è molto chiaro nel suo intento e tanto moderno da sembrare scritto oggi. La storia narra di un uomo che si trova su un treno con cui comincerà un racconto, il suo racconto, quello che lo ha portato a commettere un omicidio e a rovinare la sua famiglia e la sua immagine. Il romanzo, a mio parere, anticipa il romanzo psicologico che vedrà la luce un ventennio dopo. Il protagonista era un nobile e viveva con la moglie e i suoi cinque figli. Attorno la moglie gira tutto il romanzo, infatti il narratore parla della sua passione per lei legata prevalentemente ad un piacere carnale e per questo motivo, una volta smesso di desiderarla ardentemente, iniziò ad accorgersi che tra i due non c'era niente, solo il semplice gusto della carne. Infatti in moltissime occasioni si fa riferimento a scontri tra i due e a litigate molto accese che darranno vita ad un clima molto pesante all'interno della casa. Lo stesso protagonista subisce un continuo attaco psicologico da parte della molgie che, conoscendolo bene, nel momento di litigare, sapeva queli argomenti prendere per far del male al marito. Lui d'altro canto non era da meno e in una delle solite litigate minacciò addirittura di ucciderla, di qui una grande crisi famigliare, che parve essere risolta ma, come lo stesso protagonista fa notare, era solo un momento di calma, dopo pochi giorni si ripresero le discussioni, sempre più intense.
I due avevano smesso di fare figli e pian piano la donna iniziò a curare molto di più il proprio aspetto diventando sempre più bella. Inoltre riprese una sua vecchia passione, quella del piano, che giocherà un ruolo importante al fine del romanzo. Infatti la donna, per aver maggior gusto nella musica, chiese al marito se poteva invitare qualcuno che accompagnasse la sua musica, la scelta ricadde su un violinista. Il protagonista ebbe da subito un brivido, credendo che tra i due ci fosse qualcosa, ma cercò di non farlo notare e, al contrario, si mostrò gentile e disponibile.
Ma la gelosia del nobile crebbe sempre più, iniziò a fare pensieri strani su la moglie e il violinista che lo tradivano ogni volta che suonavano assieme. Infatti i due si stavano preparando per una esibizione durante una cena che avrebbe avuto luogo nella casa. La sera della cena, tutto sembrava sparito, i due suonarono senza problemi, il nobile addirittura ne fu felice e a fine esibizione, il violinista comunicò che gli sarebbe piaciuto tornare a suonare assieme alla moglie. Il clima famigliare tornò tranquillo per alcuni giorni, poi, per motivi di affari, il protagonista dovette partire e andare ad una riunione. La moglie disse a lui che doveva stare tranquillo e che nessuno sarebbe venuto a casa per tutto il periodo della sua assenza. Durante la prima notte, al protagonista tornarono le ansie dovute alla gelosia, così decise di tornare subito a casa. Una volta lì, scoprì che i suoi sospetti erano fondati e che la moglie era in compagnia del violinista. A quel punto esplose la sua rabbia, cercò di inseguire il violinista che scappò e a cui rinunciò ad inseguire in quanto era scalso. Quindi si abbatte sulla donna e la colpì al costato con una lama. La donna non morì subito ma dopo alcune ore in cui l'uomo ebbe il modo di rivederla e chiedere, invano, perdono.

Andrea Camilleri - Voi non sapete

Quello di Camilleri più che un libro è un dizionario. Qui l'autore spiega i significati delle parole e delle figure da parte dei mafiosi del periodo di Provenzano. Devo dire che inizialmente sono stato sorpreso dalla struttura del libro, che mi aspettavo come solito saggio sulla mafia, come gia detto, il tutto è scritto in modo chiaro e specifico come un dizionario, analizzando la parola, cercando un origini ad essa (dove la parola non è in italiano).
L'autore, se non ricordo male, non ha quasi mai toccato l'argomento della mafia nelle sue opere per sua scelta, per questa volta fa un'eccezione e parla in modo molto abbondante dell'argomento.
Piccola critica del libro la si deve al fatto che, essendo strutturato come un dizionario, molte volte camilleri ricorre alla stessa situazione ripetendo più volte la stessa vicenda.
Nel libro Camilleri parla anche a nome personale, solitamente con tono umoristico, e introduce i commenti personali con la frase "l'autore di questo libro...".
Il titolo del libro viene dato riportando la frase che, nel momento del suo arresto, Bernardo Provenzano pronuncia con tono di minaccia al vicequestore Renato Cortese.
Il libro, una vlta concluso, ha lasciato in me il gusto e la voglia di approfondire l'argomento e una voglia (che mi rimane tutt'ora) di un libro che parli degli avvenimenti del dopo Provenzano.

sabato 27 agosto 2011

Camerata Saya

Solitamente gli occhi dell'opinione pubblica è rivolta alla politica dei grandi partiti, quelli che siedono in parlamento e che sperperano i nostri soldi per pagare i loro privileggi. Quello che spesso sfugge ai tg e ai mezzi di informazione (non tutti fortunatamente) è il sistema dei partiti politici minori. No, in questo articolo non parlerò del neo-partito del Movimento 5 Stelle, bensi dell'estrema destra, quella del Partito Nazionalista del Popolo Italiano (PNPI). Il PNPI è un partito filofascista che attualmente è attivo in Italia rivendicando a gran voce le ideologie fasciste. Questo non basta, oltre alle ideologie, riprendono anche i mezzi fascisti per risolvere i problemi. Infatti alcuni giorni fa Marco Pasqua, giornalista de La Repubblica, ha pubblicato un articolo per denunciare l'adesione ad un programma estremista in cui vogliono cacciare dal paese immigrati ed omosessuali, applicare una censura preventiva ai mezzi di comunicazione e reintrodurre la pena di morte.
Bene, a questo punto Gaetano Saya, leader del PNPI, ha scritto sul sito del partito un post dedicato al giornalista, minacciandolo e attaccandolo, riporto un breve estratto:

 Feccia, omuncolo viscido e puzzolente, frocio dai gusti torbidi, pezzo di animale. Per il quale, ciliegina sulla torta, c'è pronto "un cappio al collo".

Ora, a parte gli insulti che, gia di loro, costaterebbero una bella denuncia, ma la minaccia di morte io credo che non passerà tanto inosservata. Spero vivamente che il giornale sporga denuncia per questo intervento e in più, spero che la questione faccia nascere, a sua volta, un altro processo che chiuda definitivamente questo partito filofascista (e quindi incostituzionale) che non dovrebbe essere neanche concepito in un paese come il nostro.

<<Loro pensano di prenderci per il culo chiudendo due dita e modificando leggermente il simbolo nazista, il richiamo al nazifascismo è chiarissimo!>>

giovedì 25 agosto 2011

La New Town dell'Aquila

Ormai sono passati più di due anni da quellla sera del 6 aprile quando nel capuologo abruzzese ci fu una violenta scossa che causò il crollo di edifici e strutture in tutta la provincia dell'Aquila. A causa dei crolli morirono circa 300 persone, la maggior parte sorprese nel sonno. Subito intervennero protezione civile e corpi specializzati, anche i cittadini scesero in campo, dimostrando una volontà di aiutare a rimuovere macerie pochi minuti dopo il crollo, nella speranza di salvare più persone possibili ed evitare di perdere tempo in attesa dei mezzi di soccorso. In quei giorni l'Aquila fu un vero e proprio calvario, tra cani che cercavano superstiti, vigili del fuoco che diedero l'anima per la ricerca di sopravvissuti, civili che vollero aiutare e giornalisti che cercavano di raccontare tutto ciò che stava accadendo. Assieme a tutta questa brava gente c'era anche chi era giunto li per approfittare di quella tragedia e trinfare per i futuri appalti e giri di affari. C'erano anche sciacalli, che andarono a depredare le ormai case vuote. E c'era chi era andato li per farsi vedere con un caschetto giallo a rassicurare le persone anziane, promettendo mari e monti.

La casta politica promise di tutto e di più per i poveri aquilani che, non vedendo alternative, speravano e credevano in ciò che veniva detto. Quella stessa casta che, per mesi, ha parlato dell'Aquila come scusa per raccogliere voti, i partiti basarono le loro campagne elettorali, per le amministrative, su la ricostruzione della citta. Poi, passato il momento, dopo pochi mesi i riflettori si sono spostati su Ruby, sulla D'Addario e le altre troiet... perdon, le altre escort che frequentarono la villa di Arcore. L'Aquila scomparve dalle cronache della maggior parte dei giornali e dei tg (solo il TGR Abruzzo ne continua a parlare tutt'oggi) e dalle menti dei politici. Poi l'attuale governo continua a vantarsi di essere riuscita a ricostruire l'Aquila e che tutto procede come previsto, niente di più falso, invito chiunque a fare un salto nel capoluogo abruzzese e a rendersi conto che quasi niente è stato fatto e le poche cose fatte sono state di iniziativa popolare. A chi muove accuse contro il PLD sull'argomento, la risposta è che non ci sono fondi. Ovviamente i soldi sono stati usati per altro, i nostri soldi sono stati utilizzati per affari politici, spacciandoli per opere di bene. Faccio un piccolo elenco che riprendo dalla Repubblica:

"[...]i soldi del terremoto sono stati investiti anche per un convegno sul federalismo (20mila euro), per il campionato del mondo di hockey a Roccaraso (50mila euro), per spese di "comunicazione istituzionale" (50mila euro), per gli eventi del cartellone estivo (70mila euro) e per il premio cinematografico intitolato alla memoria di Pietro Taricone (30mila euro)."

   Ovviamente soldi destinati alla ricostruzione, doniamo euro per la ricostruzione e riceviamo delle stronzate sul federalismo o dei premi cinematografici per uno che non aveva niente di speciale nel mondo del cinema (con tutto il rispetto per lui). A questi soldi vanno aggiunti i ventimila (20.000) euro per l'innagurazione di un busto, ad Aielli, dedicato a Guido Letta, zio dell'attuale sottosegretario del presidente del consiglio Gianni Letta. Guido letta era un prefetto fascista che durante il periodo in cui fu in carica, attuò una politica antisemita facendo deportare centinaia di ebrei.
L'innagurazione è stata fatta in gran segreto, erano presenti solo le cariche amministrative con la piazza completamente vuota e una veloce cerimonia. Questa segretezza è stata giustificata, a detta del sindaco, per "Ragioni di ordine pubblico". Lo credo bene, se la cittadinanza avesse saputo di questo sperpero al muro non ci sarebbe stato il busto ma probabilmente qualcun altro.

mercoledì 24 agosto 2011

Andrea Camilleri - La targa

La targa è un romanzo di Andrea Camilleri che propone un tema più volte visto da autori italiani, quello degli avvenimenti avvenuti in un piccolo comune durante il fascismo. La trama è molto semplice quanto simpatico, un antifascista (Micheli Ragusano) ritorna nel suo paese dopo un esilio di 5 anni e quando rivede i vecchi amici, si sente escluso in quanto antifascista, di qui una discussione generale dove Michele pronuncia il nome di un uomo che, a romanzo inoltrato, si scoprirà essere una persona assassinata da Emanuele Persico. Emanuele Persico era uno dei fascisti che in quel momento si trovava tra la folla di fascisti e appena Michele proninciò il nome dell'assassinato, fu colpito da un infarti.
Di li l'accusa dei fascisti verno il povero antifascista di aver commesso un omicidio premeditato...
Qui mi fermo per non togliervi il gusto della lettura.
Il piccolo romanzo uscito con il corriere della sera nella collana "Gli inediti d'autore", si è dimostrato un romanzo ambiguo, da una parte la trama del romanzo fa notare il solito bigottismo delle popolazioni locali durante il periodo fascista, pronti a seguire l'elemento di spicco senza porsi domande, dall'altra io ci ho visto un richiamo ad un personaggio che attualmente viene acclamato e che molto probabilmente, nel momento della sua morte anche con lui verranno richieste onorificenze e intestazioni di piazze e vie. Questo personaggio però lentamente avrà la lente di tutti gli storici su di lui e pian piano usciranno fuori tutte le sue malefatte. A voi lascio scoprire a chi mi riferisco.

lunedì 22 agosto 2011

Pier Paolo Pasolini - Petrolio

L'autore di questo libro, Pier Paolo Pasolini, dichiara che questo suo ultimo libro sarà il suo testamento. Dice anche che <<Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita.>>  
 Insomma, Petrolio è un libro su cui Pasolini puntava di chiudere la sua carriera di scrittore, non si sà se contemporaneamente avesse scritto altri libri, quello che si sà è che questa sua "opera monumentale" avrebbe contenuto nomi, luoghi ed eventi che avrebbero creato non poco scalpore, racchiudendo gli eventi dei vent'anni successivi alla fondazione della Repubblica italiana.
Quando Pasolini fu assassinato, furono raccolte le pagine di questo romanzo e solo diciasette anni dopo, nel 1992, furono ordinati e pubblicati i vari appunti che lo scrittore  bolognese era riuscito a scrivere.
Quello di Petrolio è un viaggio strano, complesso, in alcuni tratti anche disgustoso. La cosa che subito salta all'occhio è la confusione di tutti gli appunti dovuti a mancanza di nomi e cose, al fatto che ci sono delle contraddizioni a cui l'autore sicuramente avrebbe fatto caso una volta terminato il romanzo ed eventualmente corretto, e sopraqttutto alla mancanza di molti pezzi (e anche di alcuni interi capitoli di cui si conosce solo il nome). Nel libro, dopo i primi capitoli, è difficilissimo orientarsi, confesso che più volte mi sono perso e sono dovuto tornare al capitolo precedente per cercare un nesso logico che spesso mancavano. Ho impiegato circa cinque mesi per leggerlo e soffrendo ad un certo punto perchè non si riusciva più a capire quello che era scritto, si fanno riferimenti ad eventi che non sono stati scritti e a personaggi mai citati precedentemente, è più una sfida che una lettura, a mio parere.
Pasolini varia molto con gli scenari anche se, almeno per le prime 200 pagine, tutti gli scenari girano attorno al sesso di ogni genere (il personaggio, inizialmente uomo, ha rapporti con giovani ed anziani, per poi diventare donna ed avere rapporti con uomini). Il protagonista, Carlo, ha una doppia personalità, anzi è meglio dire che il protagonista è sdoppiato ed ha un clone; da una parte il Carlo buono e dall'altra il Carlo cattivo, l'uno complementare dell'altro e l'uno dipendente dall'altro, nel moemnto in cui uno dei due si allontana allora l'altro cade in una crisi che non riesce a colmare. Il fatto delle personalità sarà lo stesso Pasolini a ribadirlo più volte in molti tratti del libro.
In conclsione di questa breve analisi, c'è da dire che il romanzo è incompleto, pare diviso in due parti e degli appunti che si sono recuperati (circa 600 pagine) pochi sono davvero completi e chiari. Ad aiutarmi nella lettura mi è venuto in contro una nota filosofica che era situata a fine libro (io ho letto l'edizione "Oscar Mondadori") e che devo dire mi ha schiarito le idee sulla lettura.
Libro difficile e davvero pesante, non lo consiglio a chi non sia appassionato dell'autore, ma chiudo con una nota malinconica perchè se Pasolini fosse riuscito a concluderlo sarebbe divenuto sicuramente una bellissima opera.

mercoledì 17 agosto 2011

Il bue che da del cornuto all'asino

Questi sono giorni caldi, in questo mese ricco di contenuti politici, oggi si è assistito ad una scenetta che a vederla in una situazione di "non crisi" verrebbe quasi da ridere. Oggi l'Associazione Calciatori Italiana (ACI) ha espresso, attraverso i loro portavoci, lo sdegno per il contributo che ogni calciatore dovrà pagare in seguito alla manovra fiscale di venerdì scorso. A questo punto è cominciato un botta e risposta tra la ACI e il ministro della semplificazione Calderoli, che ha cominciato sparando sull'ACI e minacciando addirittura un raddoppio del contributo di solidarietà. Insomma, in questo momento, a meno di un mese dall'inizio del campionato di calcio italiano, i calciatori intimando di scioperare perchè vogliono che a pagare siano le società e non i singoli calciatori. Questa protesta nasce dal fatto che sui contratti dei calciatori c'è una voce che indica che il guadagno di ogni singolo ingaggio è netto e non lordo e quindi a versare il contributo deve essere appunto il loro "datore di lavoro".   Quindi il ministro leghista dice ”I calciatori fanno i capricci: non so se sia giusto o meno il contributo di solidarietà ma se c’è qualcuno che dovrebbe pagarlo sono proprio i calciatori che rappresentano la casta dei viziati”, puntando il dito contro l'intero organo calcistico e mostrando il muso duro. In risposta intervengono molti calciatori ribaltando la frittata ed enunciando frasi che minimizzano l'intervento di Calderoli.
 A questo punto si crea una situazione in cui "il ricco accusa l'altro ricco di essere ricco" e che vede di mezzo sempre il povero cittadino che, guardando questo scempio, non può che indignarsi. Il mondo politico, si sa, è tutto un giro di soldi ed è ormai luogo comune quello dell'indignazione verso la classe dirigente. Quello che mi preoccupa, invece, è la casta dei calciatori che, con i loro contratti, di cui un operaio si accontenterebbe anche di un quarto, si prendono il lusso di poter protestare minacciando scioperi o altro. Loro sono veramente uno sdegno che io paragono al pari dei politici, quello del calciatore è diventato un mestiere che i ragazzi sognano di intrapendere guidati dai loro idoli fasulli. Il calcio è diventato una mafia e non più uno sport, i calciatori non si rispettano, non rispettano le tifoserie, gli allenatori, i presidenti niente, pretendono che tutto gli sia dovuto, violando anche leggi, come i limiti di velocità, mostrato più volte in servizi di Striscia la notizia.
 <<Una volta calcio e politica risolvevano i loro problemi in altri modi>>

Non rispettano neanche più il valore morale di una manifestazione, ultimo caso, quello avvenuto qualche giorno fa con la Supercoppa italiana dove, per commemorare l'Italia nel suo 150° anniversario, le associazioni calcistiche hanno deciso di disputare la finale in Cina, in beffa ai tifosi e alle tradizioni. Io sono fiero di aver smesso di seguire il calcio gia anni fa, con lo scoppio di Calciopoli, ma un tifoso che deve vedere tutto questo scempio, beh, a mio parere comincerà a scioperare e a boicottare tutte le partite.

domenica 14 agosto 2011

feriae Augusti

2014 anni fa, l'imperatore romano Augusto, decise di collocare le feriae Augusti, quello che oggi si è trasformato in Ferragosto, nel periodo di fine agosto in quanto questo periodo, anni orsono, era ricco di festività. La scelta di collocare le festività tutte assieme faceva si che le "ferie" durassero quasi un mese, per caricare la popolazione ai duri lavori che, con l'arrivo di settembre, avrebbero dovuto compiere.
Oggi, o meglio dire ieri, si sono spostate le festività non religiose alla domenica, in modo da evitare ponti e quindi favorire quello 0.2% di pil in più. Questa è una scelta che è stata inserita nella manovra che il Consiglio dei Ministri ha emanato alle 19.30 di venerdi in fretta e furia, dopo che la Banca Centrale Europea (la famosa BCE) ha spedito una misteriosa lettera al governo italiano.
Forse per la furia, forse per distrazione o forse per ignoranza, i ministri non hanno considerato un fattore importante dell'economia italiana: il turismo. Mi spiego meglio, se si tolgono le festività, riducendole all'osso, gli italiani avranno si più tempo per lavorare ma contemporaneamente meno tempo per viaggiare. Riducendo i viaggi, si valorizza il settore primario e il ettore secondario ma il terziario, che comprende appunto il turismo, viene penalizzato a scapito dei primi due. Ora, è vero che questo governo crede che l'Italia finisca sotto roma e che il sud sia uno stato a parte, ma io spero che si accorgano anche del mezzogiorno.
Il sud Italia, infatti, ha un grande contributo da parte del terziario, dove riceve degli ingressi che sicuramente non portano le regioni ad essere virtuose (in senso economico), ma contribuisce a creare delle entrate in zone dove l'industria è completamente assente e dove l'agricoltura ha un andamento molto lento rispetto al nord.
Con questo cambiamento delle festività, chi si potrà permettere una vacanza non potrà scegliere destinazioni lontane dalla propria casa dato che i tempi necessari per giungere a sud, per una persona che proviene dal nord o anche dal centro Italia, sono abbastanza lunghi.

 <<Auto blu, una "manovra" di oltre 3 miliardi circa>>

Questa manovra, quindi, contribuirà a dare quella spallata al mezzogiorno affossando ancor di più un economia passiva e che quindi finirà per far pesare ancor di più i tagli sulle tasche dei cittadini italiani. Inoltre, altra cosa non considerata, con questa manovra, alberghi e luoghi di villeggiatura avranno meno igressi e quindi saranno costretti a ridure personale o, nei peggior dei casi, a chiudere. Se nel sud un ragazzo su tre non ha lavoro,  in futuro questa percentuale potrebbe salire, favorendo l'ingresso nella malavita dei giovani che non vedono sbocchi o speranze per il loro futuro.
Se sono riuscito io a fare quest'analisi, possibile che chi è al governo non l'abbia fatta?

giovedì 11 agosto 2011

Radio Londra

In questi ultimi giorni l'interesse pubblico è stato soprattutto per la crisi che sta colpendo l'economia mondiale. Oltre a questo, tutti i giornali e i tg del mondo citano e parlano di un altro evento che sta avvenendo nel centro del vecchio continente, ponendo un occhio sul Regno Unito, sto parlando degli scontri di Londra.
Quello che sta succedendo nella capitale britannica è qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato. Ma che cosa sta succedendo? I tg dedicano pochi minuti di servizio a questo avvenimento e i giornali sole poche pagine, non sufficenti, forse, per rendersi conto di quello che succede. Questa volta si vengono a creare due "schieramenti" che si fronteggiano in una specie di guerra civile che, a differenza delle vere guerre civili, è scoppiata senza ideali ma con lo scopo di creare disagi.
Quella che doveva essere una protesta pacifica contro un omicidio di un ventiseienne pregiudicato, su cui si può parlare per molto, ma non ruberò certo il lavoro a Bruno Vespa, si è trasformata in poche ore in una scusa per poter creare disordini all'interno delle città. Infatti già dalla prima notte, in cui sono scesi parenti e conoscenti della vittima, si sono creati disagi, ma l'unico concreto è stato l'incendio di un edificio. Da lì si è scatenato un putiferio. Grazie ai social network e al volantinaggio si sono raccolti gruppi di teppisti, perchè di questo si tratta, che con la scusa della protesta hanno cominciato ad appiccare fuochi, svaligiare negozi e compiere atti di vandalismo che si sono propagati a macchia d'olio in tutto il Regno Unito, ma concentrandosi principalmente nella capitale.
Il governo inglese, a questo punto, giunti al terzo giorno di questa "guerriglia", ha deciso di far intervenire la polizia per sopprimere la rivolta, contemporaneamente, nei quartieri londinesi, si sono venuti a creare dei gruppi di persone, armate si scopa, che si sono messi in difesa delle loro case e dei loro locali per imperdire a dei teppisti di distruggere tutto ciò che con fatica avevano costruito. Durante la terza notte è stata riscontrata la prima vittima, un ragazzo non identificato, trovato in fin di vita dentro una vettura, e morto poche ore dopo.
Il giorno successivo, i poliziotti, armati di proiettili di gomma in modo da evitare pretesti per altre sommosse, hanno lentamente cominciato a respingere le proteste che verranno quasi placate durante la 5° notte (giust'appunto ieri).
Altre tre vittime si aggiungono a quella della terza notte, e sono tre giovani emigrati investiti appositamente da alcuni di questi finti rivoluzionari mentre cercavano di difendere la loro attività.
Ora aspettiamo di vedere come sarà questa notte e se gli animi si placheranno.
Dopo un riassunto di queste vicende, io volevo concentrarmi su alcuni aspetti:
Il primo, il motivo per il quali così tanti, per la maggior parte giovani e giovanissimi, si sono buttati in questa rivolta che ha solo contribuito alla rovina dell'economia britannica.
<<Il cavallo è sempre stato il mior mezzo di trasporto>> 

Il secondo punto è chi ha manovrato tutto questo, qualcuno deve pur sempre aver organizzato.
Per il primo punto, io direi che ci si potrebbe dividere su chi e cosa ha portato all'adesione di migliaia di persone, ma personalmente io credo che il tutto sia dovuta a questa società in cui si ha il bisogno di trasgredire alle regole e soprattutto di non comprendere cosa sia la realtà, come dire, una specie di perdita totale della propria volontà e di consenguenza il bisogno di seguire come una pecora il proprio gregge.
Sul secondo punto, io sono convinto che ad organizzare la rivolta, anche se non in toto ma almeno in gran parte, sia stata la malavita britannica, utilizzando questo momento delicato della crisi, per puntare ad un indebolimento dei poteri e una divisione delle forze dell'ordine, permettendo traffici con più facilità.
Concludo con una citazione del filosofo rivoluzionario russo Mikhail Bakunin che disse <<La rivoluzione è sempre per tre quarti fantasia e per un quarto realtà.>>.

martedì 9 agosto 2011

E quindi uscimmo a riveder le stelle.

Sono giorni difficili questi per noi, in questo momento le borse stanno sempre più crollando, in tutto il mondo. In Italia la situazione è alquanto disperata. L'attuale governo non ispira fiducia ai mercati (figurarsi, non ispira fiducia neanche alla maggioranza) e questo comporta un crollo del mercato italiano, da giorni in rosso.
Il nostro governo, per ispirare ancor più fiducia ai mercati, chiude i battenti e se ne va in ferie per un mese, ovviamente ferie pagate. Poco prima che i nostri "lavoratori" andassero in vacanza, hanno provato a fare la solita discussione sui tagli alle spese, dicendo che ognuno di noi dovrà fare dei sacrifici, che a loro non toccano mai.
L'indignazione popolare ovviamente sta crescendo sempre di più, i politici cominciano ad arampicarsi sugli specchi dinanzi a questa crisi che sembra aver rotto l'incantesimo di quella scatola che trasmette immagini ed emana suoni che ognuno di noi (o per lo meno la maggior parte degli italiani) utilizza come mezzo di informazione. l'incantesimo della televisione sta svanendo dinanzi al portafoglio sempre più vuoto. I politici, sopratuttto quelli della presunta destra, stanno perdendo sempre più credibilità, tra di essi forse quello che merita più attenzione non è il PDL bensì la Lega. Gli esponenti leghisti si dividono sempre più, c'è che insegue gli ideali del partito (sempre meno) e chi segue la poltrona (praticamente quasi tutti). La Lega, che alle europee del 2009 aveva il 10.2%, alle amministrative di quest'anno ha ottenuto risultati sotto il 3% in quesi tutti i comuni, fatta eccezione per quello di Trieste dove ha toccato il 6.5%.
Questo crollo di fiducia degli elettori leghisti lo si ha avuto perchè la Lega ha mostrato il suo vero volto in questi anni, il volto di un partito che nasce con degli ideali ma che poi si vende per delle poltrone.
Lo stesso gioco lo hanno fatto gli altri partiti (destra e sinistra) della nascita della Seconda Repubblica, quando partiti come Forza Italia, Alleanza Nazionale, Partito Democratico della Sinistra e appunto la Lega, promettevano mari e monti per poi mangiarsi tutto e pensare come i politici della Prima Repubblica, tanto criticati da tutti i partiti, al punto da crearci attorno l'intera campagna elettorale.
Tornando alla Lega, essa aveva dichiarato guerra all'Europa, definendola "Forcolandia" e dispezzandola per l'apertura alle diverse culture. Oggi invece Bossi diceva che bisognava seguire l'Europa perchè era una nostra ancora di salvezza. Situazione analoga lo si aveva avuto quando alcuni mesi fa, in seguito agli sbarchi degli immigrati, la Lega aveva preteso l'aiuto dell'europa dopo che per mesi la aveva continuamente attaccata.

<<L'abiura della Lega dopo la dichiarazione della Bce di acquistare titoli di stato italiani>> 

Insomma, qui si vengono a creare continuamente delle contraddizioni del Leader del movimento padano con quelle del programma del loro partito. Inoltre aggiungo che, analizzando il nome del partito, si deduce che esso sia strettamente legato al nord Italia, ora, io vorrei capire che senso ha fondare il partito e presentarsi alle elezioni nel sud del paese, dopo aver criticati e gettato fango sul sud italiano. La Lega è quella che denuncia gli enormi costi della politica e poi si presenta alle elezioni spendendo soldi per la campagna elettorale (che puntualmente vengono rimborsati) per poi raccimolare lo 0.01% (cioè il candidato e la sua famiglia). Certo in Italia c'è il diritto al voto e quindi tutti devono poter avere ampia scelta nel voto, ma la Lega ha sempre definito il sud Italia come un peso per il paese e osannando alla seccessione. Insomma il partito prima chiede di separarsi dal sud e poi manda dei candidati a rappresentare il partito, coerente insomma.
E si, con il tempo si cresce e le idee cambiano, ma sarà stato il tempo, sarà stato il caldo o il fatto che si sono resi dimostrati i parassiti che sono, ma finalmente anche i leghisti sono usciti da quel finto isolamento e finalmente anche, come Dante dopo aver attraversato l'inferno, loro sono riusciti a <<riveder le stelle>>.