domenica 15 aprile 2012

I corsari della seconda repubblica


E’ sorprendente come, nel giro di pochi mesi, inizino a cadere tutti assieme i capi saldi della politica, impressionante come tutti assieme, Destra, Sinistra e Centro, si ritrovino circondati da scandali legati ai propri leader, ultimo di questi Bossi. Lo scandalo Lega ha colpito duramente il cuore vede cetriolo dei padani che si sono visti prendere in giro dal proprio partito in cui credono tanto, lo stesso che ha avuto altre occasioni per ottenere soldi dai proprio elettori, senza che questi se ne accorgessero. Non è un caso che, ora che è uscita l’inchiesta sulla Lega, molti cominciano a vedere in Rosy Mauro il male e in Umberto Bossi il loro paladino ferito ma non sconfitto. Il Senatur  si è prontamente dimesso da segretario del partito, un po’ come fece Berlusconi qualche tempo addietro, lasciando spazio al suo sostituto, nella speranza di portare con se l’immagine di una vecchia politica, legata alla propria figura. Ovviamente è tutta campagna elettorale, sappiamo benissimo che il fatto di dimettersi  è solamente uno specchietto per le allodole, lasciando che il legame tra scandali e partito sia il meno possibile legato ai vertici del partito.
Quello che mi ha colpito di tutta questa storia e la serata delle scope, in cui i membri del partito leghista, fanatici del proprio partito, siano andati li ad acclamare sia Umberto Bossi sia Maroni, attaccando con fischi sia il figlio del Senatur sia Rosy Mauro, persone che fino ad una settimana prima erano acclamati come santi. Il fanatismo dei leghisti, però, non si ferma qui, nel momento delle dimissioni del leader del carroccio tutta la base ha cominciato a protestare, chiedendo a Bossi di rimanere al proprio posto, nonostante lo scandalo politico che si è venuto a creare attorno alla sua figura.
Analogo è stato l’episodio delle dimissioni dell’ex presidente del consiglio, con moltissimi suoi seguaci quasi in lacrime dinanzi alla rinuncia del proprio leader. Questo fanatismo politico è ancora più grave dell’attivismo che vide coinvolta l’Italia durante il periodo degli anni ’70. Quello a cui stiamo assistendo è il finale del Caimano di Nanni Moretti, in cui il leader del governo (con chiaro riferimento alla figura di Berlusconi) una volta condannato non viene accusato dai propri militanti, bensì viene protetto, difeso a spada tratta. Ecco, io credo che in questo momento stiamo assistendo ad una scena simile con Bossi, dove la base leghista condanna i buoni (magistrati) che indagano sui vertici leghisti.
Lo scandalo ha smosso fortemente la politica italiana, prima la Margherita con Lusi, ora la Lega con Belsito, insomma, precisamente vent’anni dopo lo scandalo del finanziamento pubblico ai partiti che fece terminare la cosi detta Prima Repubblica, ora ci ritroviamo a vivere una situazione analoga in cui si vuole cercare di salvare il salvabile. I partiti hanno cominciato a discutere sulla modifica di questa legge ed alcuni (IDV e Lega) hanno rinunciato alla loro terza rata di rimborso. Questa azione dovrebbe servire a salvare i partiti che per due decenni hanno mangiato alla spalle dello stato e dei contribuenti, sfruttando in tutti i modi l’uso della parola (da finanziamento a rimborso elettorale) e ammaliando (per lo meno, secondo loro) la popolazione che il contributo servisse per ripagare l spese elettorali. Poi, conti alla mano, ci si rende conto che questi soldi sono molto superiori alle spese fatte e che se in un partito come la Margherita, che ha una base elettorale molto limitata rispetto ai grandi partiti, ha un’uscita di 13 milioni di euro senza che nessuno se ne accorga, la domanda sorge spontanea: quanti soldi hanno i partiti?
Francesco Greco, PM di Milano, che prese parte al pool di Mani Pulite, nel 2007 disse:
“Abbiamo trovato fondi neri a volontà e soldi rubati dai manager… Secondo alcuni “esperti” in materia di tangenti, nella Prima Repubblica c’erano i pirati, nella seconda ci sono i corsari. Qual è la differenza? I corsari hanno la patente di corsa: se tu fai un servizio per la regina il bottino te lo puoi tenere. Insomma, quello che oggi conta è lo scambio politico… Il manager fa un favore ai partiti, ma ha la facolta di tenersi il bottino, salvo piccole royalty”.