lunedì 26 settembre 2011

Nuda e cruda

Questa è stata un estate calda, calda in tutti i sensi, dalle temperature elevate del clima alle temperature elevate nelle sale dei tribunali. Da qualche mese a questa parte si sono susseguiti vari processi e scandali, da quello della casa di Tremonti al caso Penati per finire con i festini ad Arcore e il giro di ricatti e prostituzione di Tarantini.
Durante questi ultimi due scandali, il ruolo del gentil sesso è stato molte volte portato al centro della discussione. Le persone di palazzo e molta gente normale ha aperto gli occhi e si è indignata davanti a ciò che il giro di escort e favori che si era creato attorno alla figura del Presidente del Consiglio e di persone che lo ricattavano ha sconvolto completamente tutta la politica italiana e internazionale.
Le donne italiane si sono sentite umiliate da questo teatrino che si è venuto a creare, ci sono state manifestazioni di protesta, tra le tante la più importante, quella che portava il nome del proprio slogan, quella di "Se non ora, quando!". Le donne e si, le donne che hanno protestato e che hanno annunciato che il proprio corpo non è una merce e che non è giusto che il mondo veda la donna come oggetto a fine sessuale o etichetta, e si sorprendono quando sentono che le nuove generazioni sono disposte a concedersi per soldi o favori.
D'altro canto c'è chi, come Terry De Nicolò, che durante un'intervista rilasciata a L'ultimaparola, parla di come la donna debba sfruttare la condizione della bellezza e che quest'ultima sia <<un talento naturale>>. Da qui sono esplose migliaia di indignazioni, critiche e denunce a questo sistema.

Ora, io vorrei analizzare il fatto da un'altra angolazione, anzi tre:
vorrei analizzare la prima visione dei fatti dall'ottica di una giovane ragazza, di 18-19 anni, ma non una ragazza qualunque, una bella ragazza, di "ottima presenza" ma come contro ha il diploma con un punteggio di 70/100. Bene supponendo le condizioni precedentemente elencate, la ragazza, che chiameremo Geltrude (primo nome inusuale che mi è venuto a mente), sta cercando lavoro. Geltrude un giorno decide di utilizzare internet per cercare lavoro, e dopo vari siti finti (in linguaggio tecnico fake), finisce su un sito abbastanza affidabile e comincia a cercare la lista dei lavori. Tra i tanti, i più mettono, come requisito, il diploma delle scuole superiori, fin qui niente di sbagliato. Geltrude leggendo la breve descrizione dell'impiego, legge anche la scritta "sono richieste ragazze di bella presenza". Qui si ferma, guarda se stessa e, sorvolando l'autocritica, crede di essere di "bella presenza" e quindi manda il suo curriculum. Il resto, se verrà assunta o meno, sono dettagli irrilevanti.
Ora analizziamo il fatto da un altro punto di vista, di una ragazza normale, una di quelle che non sono bellissime ma in compenso ha preso un diploma con il massimo dei voti, anche lei ha 18-19 anni. Bene, anche questa ragazza, che chiamiamo Matilda, cerca lavoro e usa gli stessi mezzi di Geltrude e si trova gli stessi annunci sullo stesso sito. Matilda cerca di puntare sul suo diploma e sul suo studio durato anni e per la quale ha dovuto compiere molte rinunce. Quando comincia a leggere la descrizione del lavoro, anche lei si troverà la frase "sono richieste ragazze di bella presenza". A quel punto anche lei si sofferma e comincia a scrutarsi, sempre sorvolando il ragionamento  l'autocritica, si rende conto che non è una ragazza di quelle richieste e quindi rinuncia, per non perdere tempo, e torna a cercare. Infine, delle tante richieste disponibili per una ragazza con i suoi requisiti, riesce a trovare pochissimi annunci che non richiedano ragazze di "bella presenza". A quel punto, a parte la demoralizzazione, in lei cresce anche un senso di rabbia ed ingiustizia e fissando il suo diploma e i suoi sacrifici, si rende conto che in fondo, non serve a nulla.
Infine una terza visione della realtà, questa volta lasciamo il gentil sesso e prendiamo il punto di vista di un uomo, stessa età delle ragazze ma in questo caso la bellezza non conta e che ha un diploma discreto, diciamo 90 su 100. Il ragazzo, che chiamiamo Ermenelgildo  ha grandi ambizioni per il suo futuro, cerca un lavoro allo stesso modo delle precedenti ragazze. Quando anche lui trova la scritto ""sono richieste ragazze di bella presenza" a lui scappa un sorriso e poi continua la sua travagliata ricerca per un lavoro. La sua è una ricerca ancor più difficile di Matilda perchè, oltre ad non essere una ragazza di bella presenza, non è neanche una ragazza, e quando si rende conto che alcuni annunci chiedono una donna e non uomini, capisce che la società è divenuta un qualcosa a cui bisogna tenere all'aspetto e non alla sostanza.
Passano gli anni, Geltrude lavora ormai da anni come commessa in un locale e ha abbandonato l'idea degli studi universitari già da tempo e guadagna circa 1000 euro al mese. Matilda ha completato il suo percorso di laurea ed è pronta per gettarsi nel lavoro con in mano un pezzo di carta che vale molto più  del suo vecchio diploma. Dopo moltissime richieste, con una laurea in mano, trova posto in un call center, guadagna 600 euro al mese e viene sfruttata da orari di lavoro strazianti. Tra una chiamata e l'altra, come in precedenza con il diploma, fissa la sua laurea, anch'essa con il massimo di voti, e comincia a piangere, piange perchè non è fortunata, non ha quel "talento" che è la bellezza, piange perchè avrebbe voluto avere una famiglia e far vivere bene i suoi figli e invece lavora 8 ore al giorno sottopagata. Ermenelgildo, invece, non ha continuato gli studi universitari in Italia, si è rifiutato di sprecare il suo tempo nel suo paese, ha imparato la lezione in pochi giorni, quando cercava lavoro. Ermenelgildo si è laureato all'estero, ha pagato poco il servizio universitario ed è riuscito a gestire i suoi tempi e a crearsi una vita e ora guadagna 2000 euro come ricercatore. Ogni tanto gli capita di guardare il suo vecchio paese e raramente torna a salutare amici e parenti e non ci sia giorno in cui smette di ringraziare la sua scelta di compiere gli studi all'estero.
Ora, tornando al discorso di Terry De Nicolò, quando dice che la bellezza è un "talento" da sfruttare, la colpa non è sua che denuncia questo ma della società che richiede questo tipo di condotta. Non sono qui per fare il finto moralista o il finto ingenuo, sono qui per mettere alla luce un discorso serio, il discorso che ormai si vede la donna come oggetto e alcune donne vogliono essere trattate come tale pur di avere un lavoro e infangando l'onore di quelle, come Matilda, che studiano per ottenere meno di altre. La società sta diventando sempre più un qualcosa di piatto, inutile e vuoto, ogni valore perde il suo senso nel momento in cui si entra nel mondo del lavoro.
I problemi della società vanno affrontati non solo con campagne moratorie, ma anche con controlli sulle società e attuando un sistema di merito in cui i soggetti che hanno eccellenze possano in qualche modo essere facilitati nel lavoro e che non si renda più lo studio un qualcosa di superfluo ed inutile.

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