martedì 20 settembre 2011

Franco Di Mare - Casimiro Rolèx

Torno al discorso libri e torno con un inedito d'autore di Franco Di Mare, napoletano, classe 1955, giornalista e inviato di guerra, scrittore e conduttore televisivo, vincitore di due Oscar della tv per i suoi reportage sul fronte.
In questo libro, intitolato Casimiro Rolèx, l'autore descrive un ambiente a lui vicino, quello di Napoli. Sceglie Napoli per descrivere un degrado della popolazione e il romanzo gira attorno a un uomo, soprannominato appunto Casimiro Rolèx, che vive la sua vita compiendo scippi. Il personaggio però si limita allo scippo, senza utilizzare armi o entrare in organizzazioni malavitose, dalle quali si tiene lontano, perchè pensa ad all'ipotesi di un arresto dove lui, effettuando solo scippi, male che andava rischiava qualche mese di galera. Casimiro non agisce da solo, con lui ha un fidato amico e collaboratore di nome Gennaro
L'ambiente ben descritto è quello del furto e della ricezione, di come si studia una persona per capire se indossa oggetti di valore e di quanto sia difficile riuscire a fare il colpo.
Il protagonista, ad un certo punto, decide di effettuare un "salto di qualità" e lasciare l'aria aperta per dedicarsi ai furti sul Freccia Rossa, il treno di maggior lusso in Italia. Sul treno Camisiro osserva gli oggetti di valore e si rende conto che li ci sono molti oggetti da poter rubare, durante il giro di perlustrazione, nei vagoni della seconda classe, si accorge che c'è un uomo che lo osserva. Finge di non vederlo e prosegue avanti, superati un paio di vagoni si gira e si ritrova l'uomo dietro, che gli punta un arma da taglio in pancia e lo conduce dentro un bagno. L'uomo si scopre essere un extracomunitario che era sul treno con lo stesso intento di Casimiro, ma meno intento al dialogo. L'extracomunitario minaccia Casimiro di abbandonare il treno perchè li "lavoravano" loro. Ad un accenno di diplomazia da parte del protagonista, sulla spartizione dei vagoni,  l'extracomunitario risponde con la violenza. La vicenda si conclude con Casimiro che torna a casa, a mani vuole e con il naso rotto. Questo costringe la moglie a lavorare come badante per portare avanti la famiglia. Tornato in attività dopo un mese e mezzo, recupera subito il tempo perso con un pò di furti che lo portano a racimolare un buon bottino per l'intero mese. Un giorno incontra una signora che possedeva un Rolèx da 18.000 euro, Casimiro non potè farsi sfuggire l'occasione e derubò la donna. Lasciò l'orologio a casa e si recò alla ricerca di un orafo che lo pagasse a buon prezzo. Durante la sua assenza la moglie trovò l'orologio e lo indossò per suscitare l'invidia delle altre donne all'uscita della scuola, dove lei si recò per riprendere la figlia. Fu li che fu scippata da un bandito e cadde sbattendo la testa. Fu subito portata all'ospedale, Casimiro la raggiunse e quando i medici uscirono dalla sala operatoria, non lasciarono trapelare il risultato. Il romanzo si conclude in questo modo, lasciando un finale aperto che sta al lettore interpretare.

Nessun commento:

Posta un commento