lunedì 5 settembre 2011

I tagli ai nastri

In questi giorni si è parlato tantissimo dei tagli che questa manovra (che cambia di giorno in giorno ormai) vuole fare per risanare il bilancio. Tra questi due sono interessanti: Il taglio delle province sotto i 300.000 abitanti e l'accorpamento dei comuni più piccoli. Il taglio delle province (che a mio parere sarebbe la cosa migliore) in seguito a varie proteste per il fatto che alcune si tolgono e altre no, è stato rivisto ed ora si parla di tagliare tutte le province andando a cambiare la costituzione. I geni del governo, che hanno fretta di risanare il bilancio, si sono poi accorti (anzi è meglio dire che gli hanno fatto notare) che per una legge costituzionale ci vorrà un pò di tempo e non pochi mesi, a differenza dei tagli delle province più piccole (a livello di popolazione). Quindi per poter abolire le province dovremo aspettare almeno un anno e mezzo, troppo tempo per la situazione attuale. Senza contare che, in caso di caduta del governo (incerto ma non da escludere) il tutto verrebbe portato alla prossima legislatura e tutto slitterebbe ancora.

<<Le province italiane>> 

Sul'altro taglio, quello ai piccoli comuni, io avrei qualcosa da ridire. L'amministrazione locale è vero è costosa, ma è una cosa che a mio parere è necessaria. Spiego meglio, mentre abolendo le province, il loro ruolo può essere preso dai comuni e dal governo centrale, l'amministrazione del comune ha bisogno di qualcuno che viva nel paese (perche se parliamo di piccoli comuni parliamo di paeselli). Se noi prendiamo un paese di montagna che è abbastanza lontana dalla città, gli amministratori dell'ipotetica città, a cui verrebbe accorpato questo paesello, non saprebbero neanche di cosa ci sia bisogno e concentrerebbero la loro attenzione alla città, ignorando il piccolo comune. L'amministrazione locale, dunque, a mio parere è necessaria perchè una gestione interna è migliore rispetto ad una gestione effettuata dall'esterno da parte di un'altra amministrazione che non ha alcun interesse nel piccolo paesello, lasciando quest'ultimo ad un completo abbandono e degrado.
Inoltre, per poter salvare uno di questi paeselli  basterebbe tagliare tre parlamentari. Tagliano le province (tutte), insomma, si potrebbero non solo salvare tutti i comuni, ma anche avere un risparmio economico che potrebbe contribuire a sanare il debito. Ma per cominciare a smemrare il sistema dei dipendendi provinciali, bisognerebbe cominciare subito a tagliare le piccole province, in modo da "assorbire" i dipendenti delle province ed evitare un picco di disoccupazione.

Nessun commento:

Posta un commento