martedì 25 ottobre 2011

Il Direttorio, Bonaparte e l'Italia

La bandiera della
repubblica Cispadania
Nei primi mesi del 1796, il Direttorio francese decide di avviare una campagna militare su vasta scala, che vede coinvolta anche il  nostro territorio. In Italia si deciderà, però, dio dare meno importanza alla spedizione e di assegnare il comando a un giovane generale: Napoleone Bonaparte. Egli guiderà l'Armata d'Italia, una compagnia che non vanta di un ottimo equipaggiamento ne tantomeno di una buona organizzazione. Ciò nonostante, Napoleone riuscì ad ottenere numerose vittorie a scapito del Regno di Sardegna, che costringeranno il re Vittorio Amedeo III a firmare un armistizio il 28 aprile dello stesso anno, che si tramuterà, il 15 di maggio, nella pace di Parigi, in cui vengono cedute alla Francia i territori della Nizza e della Savoia. Lo stesso giorno, l'Armata d'Italia entra a Milano. Il 20 di maggio vengono siglati accordi con il Ducato di Modena e Piacenza e con il Ducato di Parma. A cavallo tra maggio e giugno le truppe napoleoniche invadono la Repubblica di Venezia e, contemporaneamente, lo stato Pontificio. Durante l'estate si susseguiranno vittorie ed avanzate, che porteranno all'assunzione del controllo sul Ducato di Modena e Reggio. Il 16 ottobre, per volontà dello stesso generale Bonaparte, a Modena si riunisce il Congresso dei rappresentanti delle città di Bologna, Ferrara, Reggio e la stessa Modena, che deliberano la costituzione di una lega militare. Il congresso di riunirà nuovamente il 27 dicembre dove, nel giro di 3 giorni, viene proclamata la nascita della repubblica Cispadana. Sempre durante uno di questi congressi, il 7 gennaio, verrà decretata la bandiera della repubblica, che comparirà con tre strisce orizzontali (e non verticali come ora) con i colori del bianco, rosso e verde. Il passo successivo è la costituzione. Mentre si lavorava sul progetto costituzionale, però, la repubblica Cispadana verrà divisa. Da una parte Reggio, Modena e Carrara verranno unite alla Lombardia, generando la repubblica Cisalpina, dall'altra i restanti territori della repubblica Cispadana verranno annessi alla Romagna.
Nel giugno del 1797 si verrà a creare la repubblica Ligure, lì dove sorgeva la vecchia repubblica di Genova. Intanto il pontificio cerca, senza risultati, di riapropriarsi dei territori persi, ma la disfatta costringerà a firmare la Pace di Tolentino (19 febbraio 1797). L'esercito francese, intanto, sferra l'offensiva decisiva verso la repubblica di Venezia, giungendo sino a Leoben, invadendo il suolo austriaco e costringendo la casata degli Asburgo a chiedere la resa, con il trattato di Campoformio (17 ottobre). Nel trattato si divide la ormai ex repubblica veneziana assegnando la parte orientale agli austriaci e la parte occidentale sarà aggregata  alla repubblica Cisalpina.
Il 28 dicembre del 1797, a Roma, viene ucciso un generale francese, offrendo al direttorio il casus belli per poter cominciare la guerra con lo stato Pontificio. Guerra che non tarderà ad arrivare, appena un mese dopo, il 10 febbraio, i francesi occupano Roma. I patrioti si affrettano per costituire una repubblica Romana che i francesi riconosceranno il 15 febbraio. Il papa cercò rifugio nel Granducato di Toscana. Il 23 novembre, vista l'occasione, il regno di Napoli decide di attaccare la neo nata repubblica, giungendo fino a Roma. Il 12 dicembre i francesi vanno al contrattacco che li vedrà vittoriosi. Non accontentandosi della vittoria su Roma, i francesi inseguono le truppe borboniche, che sono in ritirata, giungendo fino a Napoli, dove Ferdinando IV sarà costretto a rifugiarsi in Sicilia, protetto anche dalla flotta inglese dell'ammiraglio Nelson. Il 23 gennaio, in modo omologo a quella romana, viene proclamata la repubblica napoletana.
Situazione politica italiana del 1799
Contemporaneamente si apre anche il fronte nel Piemonte, che venne ceduto alla Francia l'8 dicembre del 1798. Tra febbraio e marzio del 1799 vennero occupate la repubblica di Lucca e il Granducato di Toscana. In questo momento la Francia detiene la massima espansione sul territorio Italiano, suddiviso in 5 repubbliche formalmente autonome (Cisalpina, Ligure, Lucca, Romana e Napoletana), un ducato formalmente autonomo (Parma) e le due regioni direttamente controllate dai francesi (Piemonte e Toscana). La Sardegna resterà in mano ai Savoia mentre la Sicilia in mano ai Borbone.

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