giovedì 13 ottobre 2011

Che cos'è il Risorgimento?

Ma prima di cominciare tre piccole premesse che pubblicherò a puntate. Il primo tema importante che vado a spiegare è:
Che cos'è il Risorgimento?
Nel 1861 si formò il regno d'Italia, dopo secoli di frammentazione statale la penisola è, finalmente, riunita sotto un unico stato. L'unità verrà completata negli anni successivi con l'annessione del Veneto (1886) e del Lazio (1870). Il tema dell'unificazione fu per secoli al centro di discussioni fino ad arrivare all'inizio dell'800 dove il discorso arrivò al suo apice.
Seppur in passato si era più volte evocato l'unità, con la Rivoluzione francese, gli italiani troveranno un nuovo spunto e, sulle parole di Rousseau, si trovano impersonificati in una sola nazione di individui legati tra loro da tratti comuni e dalla libertà di esprimersi politicamente all'interno di uno stato creato dagli italiani per gli italiani.
L'obbiettivo verrà raggiunto, ma le difficoltà per ottenerla saranno molteplici. Il concetto di nazione sembrava trovare pochi elementi di concretezza nel nostro caso, come in Francia, Gran Bretagna e Germania. Il legame, o collante se vogliamo, che ci potrebbe permettere di parlare di unità nazionale risiede nella letteratura e sulla tradizione della nostra cultura. Assieme ad essa troviamo anche la confessione religiosa. Osservando meglio questi due aspetti, però, ci si rende conto che nel caso della religione abbiamo la creazione di una comunità sovranazionale. Per quanto riguarda la letteratura, essa era destinata solo ad una elitè molto ristretta. Infatti, in Italia, nel momento della sua unificazione, soltanto il 22% della popolazione era capace di leggere e scrivere. I più utilizzavano il dialetto per comunicare, diverso a seconda della zona. Da questo punto di vista, gli elementi di coesione nazionale sono assai tenui. Economicamente parlando, non risultano esserci maggiori prospettive. Il prodotto  italiano era, per la maggior parte, destinato ai mercati esteri, non favorendo alcun mercato nazionale a cui la borghesia italiana possa aspirare. Il movimento nazionale, dunque, opera avendo diversi ostacoli, di natura sociale, culturale o politica. Tuttavia, nonostante l'inizio del XIX secolo faccia pensare diversamente, l'Italia riuscirà a concepire il suo obbiettivo di unità.

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