sabato 22 ottobre 2011

Il perimetro romano

Una settimana fa a Roma sono avvenuti gli scontri che hanno riempito la scena dell'opinione pubblica di questi giorni. Le reazioni del sindaco Alemanno è stata molto dura, quella di bloccare i cortei per un intero mese. Ma io voglio tornare a parlare di quel giorno, di quel 15 ottobre, in cui ci sono alcuni punti che non si affrontano da moltissimi programmi di informazione. Io voglio tornare sulla questione dovuta al fatto che la polizia ha agito nel peggior modo possibile (escludendo quella di provocare vittime). Cosa è successo vorrei spiegarvelo con un analisi da un punto diverso da quella con cui si è analizzato, ovvero da un occhio che vede il corteo dall'interno, vivendo tra la gente e sentendo l'indignazione e la protesta dei manifestanti non solo nei confronti dei poteri ma anche rivolto ai black block ancor prima che avvenissero i disordini.
Il corteo è partito in modo pacifico, si sa, quello che non si è detto è che i poliziotti in Via Cavour, luogo dove il corteo è sfilato inizialmente, non erano presenti. Non erano presenti perchè tutte le forze erano concentrate a presidiare il perimetro della "zona rossa". Che cos'è la zona rossa? Rispondo velocemente dicendo che è un perimetro, ovviamente immaginario, cui al suo interno risiedono i palazzi del potere. La polizia, dunque, non copriva i cittadini, non proteggeva le dimore dei romani, erano a presidiare quei pochi che sono protagonisti della scena politica. Voglio portare a notare una citazione, dai cui fonte è nota a tutti, ovvero Wikipedia:
<<Roma  un comune speciale italiano di 2.770.822 abitanti, capoluogo della provincia di Roma, della regione Lazio e capitale della Repubblica Italiana.  È il comune più popoloso e più esteso d'Italia ed è tra le maggiori capitali europee per grandezza del territorio; per antonomasia, è definita l'Urbe e la Città eterna.>>

Ok, ora voglio analizzare due numeri, il primo è quello riguardante il numero di abitanti, che è di 2.770.822 (due milioni settecentosettanta mila e ottocentoventidue) abitanti, forse neanche chi vive a Roma si rende conto di quanto siano, ma sicuramente chi gestisce l'ordine pubblico deve tener conto anche a questo fattore. Il secondo dato che voglio mettere in questa discussione è quello del numero delle persone presenti nella "zona rossa". Il numero di queste persone è composto per lo più da 630 Deputati e da 315 Senatori per un totale di 945 onorevoli, a cui si aggiungono un numero pari, se non leggermente superiore tra ministri, viceministri, commissari, portaborse e altro personale. Ora, conti alla mano, forse ci si rende conto che il numero dei protetti all'interno della "zona rossa" è leggermente inferiore al numero della popolazione romana. Nonostante ciò, tutto il contingente delle forze dell'ordine era concentrato in quel perimetro, ignorando completamente i disordini che accadevano fuori dal campo di vista della zona.
Possibile che si ignori completamente la popolazione per salvare quei pochi che si rifugiano dentro questi palazzi dei poteri? Possibile che Via Cavour vada a fuoco e i poliziotti, che non possono non aver visto il fumo che sale, non si possano muovere delle loro posizioni per andare in soccorso? Possibile che i black block siano stati individuati molto prima dell'inizio dei disordini e che nessuno era li per prevenire quello che è accaduto? Possibile che alcuni ragazzi, pacificamente con le braccia alzata, segno in tutto il modo di resa, siano stati colpiti dai poliziotti? Che cosa sta accadendo nella testa dei poliziotti, ovviamente senza generalizzare, che reagiscono ad ogni tipo di contestazione attraverso la violenza? Tra qualche giorno ci sarà un'altra manifestazione il Val Susa per contestare la creazione di quel maxi-progetto, assolutamente contestabile, che è la TAV. I black block hanno già annunciato che saranno presenti e che creeranno disordini così come si sono creati a Roma. La polizia verrà messa nuovamente alla prova, questa volta la violenza potrebbe essere addirittura superiore a quella di sabato corso e i valsusini non saranno, prevedo, così lontani come gli indignatos che hanno sfilato nella capitale. Già in passato ci sono stati episodi di violenza e il clima che si sta generando è sempre più teso.

Nessun commento:

Posta un commento