martedì 8 novembre 2011

Risiko!

Forse non ce ne rendiamo conto perchè i media sono concentrati sul nostro territorio, ma forse alcuni se ne sono accorti. Di cosa sto parlando? Parlo della prossima guerra che scoppierà a breve. Immaginate il tabellone del Risiko, se non lo avete a mente vi facilito il lavoro con un immagine qui accanto, bene, ora immaginate che il territorio bellico siano i paese subito accanto ai territori europei. In queste aree troviamo la Libia, l'Iraq, l'Afganistan e, infine, il nuovo territorio di guerra, quello dell'Iran.
Quanti ricordi
L'Iran è uno dei più grandi paesi produttori di petrolio, confina con l'Iraq e è uno spartiacque tra la cultura asiatica e quella araba, anche se, ufficialmente, non privilegia nessuna delle due culture. L'Iran non viene mai chiamata in ballo ufficialmente, spesso si usa indicarla con il nome della propria capitale:  Teheran. La nazione è una repubblica islamica e ha un governo teocratico.
Il motivo di questa disputa, a quanto pare, sarà il fatto che il paese, secondo le informazioni degli agenti che hanno compiuto il controllo sul territorio, l'Iran stia costruendo armi atomiche. Sarà vero?  Il paese ha cominciato ad utilizzare ufficialmente il nucleare, a scopi unicamente civili, già da venti anni a questa parte, costruendo centrali nucleari con tecnologia principalmente fornita dalla Russia, per cercare di ridurre l'utilizzo del petrolio e la dipendenza da esso, infatti il paese consuma il 40% del greggio estratto nel proprio territorio.
Cosa ha costretto l'Iran a prendere la decisione dell'arricchimento nucleare? Per rispondere a questa domanda bisogna conoscere un po' di geografia; gli Stati Uniti (guarda caso loro ci sono sempre) hanno aumentato il numero di basi militari attorno al confine iraniano, infatti essi hanno basi militari in Iraq, Afganistan, Pakistan e in Turchia, accerchiando completamente la vecchia Persia. Il rapporto tra gli USA e l'Iran non è dei migliori, infatti, la decisione di arricchire l'uranio ha portato a far pensare che si stesse tramando la costruzione di armi nucleari e, quasi in risposta, l'ONU ha più volte sanzionato il paese. Sanzione che è arrivata anche da parte degli stessi USA nel 2010 e nel 2011 il nostro caro Sarkozy ha attaccato duramente l'Iran con parole dure riguardo ad un attacco preventivo ma, al tempo stesso, questo attacco provocherebbe una crisi che la Francia non vorrebbe.
Manca solamente la voce "Arrenditi, sei circondato"
Il fatto è che l'Iran non è un paese qualunque, l'Iran è un paese molto vicino ad un grande colosso, ormai, dell'economia e della potenza militare, sto parlando della Cina. L'Iran, oltre ad essere una fonte primaria di petrolio, è anche il paese che si affaccia sul Golfo persico e in cui sarà estratto, secondo un post di Beppe Grillo, "il 30% dell’intero fabbisogno mondiale, controlla l’energia e chi controlla l’energia controlla il pianeta. La richiesta crescente di energia (la sola Cina passerà dagli attuali 7 milioni di barili al giorno a 16, 5 milioni nel 2030) coinciderà con la concentrazione dell'estrazione di petrolio nel Golfo Persico." Questo quindi porterà la Cina a fare la voce grossa per impedire che gli USA conquistino, una guerra dopo l'altra, tutto il Medio Oriente.

E si, oramai la guerra libica si è conclusa, bisogna continuare ad avere un nemico per portare l'opinione pubblica ad unirsi contro un nemico comune. Il liberare presidente Obama, per quanto io lo abbia appoggiato all'inizio del suo mandato, si è rilevato quello che realmente è: un Presidente degli  Stati Uniti d'America e come tale deve pensare all'economia delle sue industrie e dei traffici ed esse legati.

Nessun commento:

Posta un commento