lunedì 21 novembre 2011

Il dibattito politico-costituzionale tra i patrioti

Il lessico dei patrioti posava le sue fondamenta sopra due parole: Democrazia e Repubblica. Da queste due parole si aprono infiniti discorsi sulla formazione di un possibile stato e sulle forme istituzionali che esso dovrebbe assumere. Possiamo riassumere queste proposte in due diversi progetti di repubblica.
Una prima ipotesi, ripropone, con alcune modifiche, il "contratto social" di Rousseau, escludendo, però, la parte in cui egli tratta il tema della sovranità politica, che, secondo i patrioti, dovrebbe essere espressa attraverso organi rappresentativi, diversamente dalla democrazia diretta che il pensatore francese idealizzò.
Un secondo progetto si sviluppa sulla divisione dei poteri, sempre precedentemente teorizzata da Roussau, nella quale il potere legislativo sia autonomo del potere esecutivo, ed entrambi non debbano per alcun motivo interferire con il potere giudiziario, che svolge il ruolo di garante della repubblica.
A queste proposte si affiancò l'idea di una stato che tutelasse le uguaglianze civili e, per questo motivo, spunta, accanto a questa proposta, l'idea di privilegiare le riforme di carattere socio-economico più tosto che quelle di carattere costituzionale, al fine di stabilire l'uguaglianza, sia di carattere civile, sia di carattere economico, a tutti i cittadini.
Ecco quindi giungere anche la proposta di equità dei sessi sui diritti politici. Altri, seppur più timidamente, chiedono la cancellazione delle differenze di genere. Di contropartita, spunta anche la voce di chi non vorrebbe la partecipazione delle donne in politica, in quanto essa sia dipendente della figura del maschio, che sia il padre, che sia un fratello o un marito, e fa di essa una persona non libera di esprimere la propria opinione.

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