sabato 19 novembre 2011

Il mercante di libri maledetti

Come amante del romanzo storico, sono felice che finalmente qualche nuovo libro di questo genere. Bene, andiamo subito ad analizzarlo. Il nuovo romanzo di Marcello Simoni è uno di quei thriller da leggersi tutto in un fiato. Il romanzo, nel metodo di scrittura, richiama molto Il codice da Vinci, con la sua rapidità degli avvenimenti, con la divisione dei piccoli capitoletti e frasi brevi (come ormai tutti i romanzi odierni). La narrazione del romanzo è identica a quella del romanzo di Down Brown, come, per esempio, l'inizio del romanzo con descrizione di un fatto iniziale che avrà ripercussioni su tutto il romanzo. La storia è molto valida, dopo anni si torna con un romanzo ambientato nel 1200 (per la precisione il 1218) e tutta la storia ruota attorno a Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie e dei suoi due compagni di viaggio Willalme, un francese abile con le armi e da Uberto, un giovane ragazzo che Ignazio prenderà con se all'inizio di questa avventura.
Tutto nasce quando Ignazio viene chiamato a Venezia da un nobile che lo incarica di ricercare un oggetto molto caro: l'Uter Ventorum. Questo oggetto non è solo caro al nobile, ma è anche legato, strettamente, al mercante di Toledo. Il viaggio comincia da un monastero, dove Ignazio era stato ospite anni prima e con cui stesse un gran legame con il vecchio abate e a cui lasciò il suo tesoro, promettendo che sarebbe tornato a riprenderlo. Quando Ignazio giunge nel monastero dopo anni, ad accoglierlo non trova il suo caro e vecchio amico, bensì un nuovo abate, succeduto al precedente dopo che esso è morto. Durante il dialogo viene risaltato il carattere di Ignazio; un carattere astuto e razionale, molto sospettoso del nuovo abate. La conversazione con l'abate ha un fine per Ignazio, quello di chiedere di poter portare con se un giovane che risiedeva in quel monastero dalla sua nascita: Uberto.

Il viaggio sarà molto avvincente e vedrà coinvolti Italia, Francia e Spagna, in un viaggio che narra vicende come l'assedio di una città o l'ebbrezza di una fuga a cavallo in piena notte, i misteri dell'alchimia di quel tempo e i pellegrinaggi nelle zone di culto. Ma ovviamente non è un viaggio così semplice, infatti sulle tracce dell'Uter Ventorum non c'è solo il marcante di Toledo e il nobile veneziano, sulle sue tracce, assieme a loro, c'è anche una setta antichissima: la Saint-Vehme, con cui si ha a che fare già dalla seconda pagina del romanzo.
Per chi ha letto Il nome della rosa di Umberto Eco forse storcerà il naso, dato che, almeno per la prima parte del romanzo, sembri molto simile. La prima impressione che mi ha dato il libro, infatti, è quello di un mix del romanzo di Eco con quello di Down Brown.

Un punto a favore di questo libro è il prezzo. Il romanzo, pubblicato dalla Newton Compton Editori, anche essendo uscito recentemente, ha un prezzo di copertina di 9.90€, per 347 pagine da gustare. Forse non è un libro che passerà alla storia, ma è un ottimo romanzo d'esordio di un giovanissimo scrittore (classe 1975) e il 2° posto raggiunto nelle classifiche italiane lo dimostra perfettamente. Certo è che bisogna ammettere  che questo periodo non ha visto molti romanzi di questo genere e questa novità ha attirato moltissimi lettori del genere, me compreso.

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