Settimana di blocchi e di proteste in tutta Italia, una
settimana che ha riportato le condizioni pessime in cui vive la Sicilia,
costretta a pagare a caro prezzo il suo "grandissimo" distacco dalla
Calabria. Li pare non essere in Italia, li ogni cosa costa di più perchè tutto
viene da fuori, anche gli agrumi di Sicilia vengono prodotti in Marocco. Forse
il problema, miei cari siciliani, non è la benzina, è anche la benzina ma non
solo. Il problema maggiore egli italiani è il non sviluppo del proprio prodotto
interno. Mi spiegate perché noi dovremo importare degli agrumi da altri stati
e, allo stesso tempo, esportare gli agrumi siciliani nel mondo? Non ha senso
no? E' come vendere una macchina a metà prezzo e poi ricomprare la stessa
identica macchina allo stesso prezzo ma aggiungendoci tutti i costi della
burocrazia. Forse se invece di acquistare un prodotto proveniente dalla Cina o
dal Taiwan sarebbe meglio comprare un prodotto (non dico tutti ma almeno alcuni)
che proviene da zone più civili. Bisognerebbe valorizzare il prodotto interno,
preferire la merce italiana a quella francese o inglese, bisognerebbe cercare
di creare all'interno di una regione quel sistema terrificante
dell'autoprodotto. Mi capita spesso di leggere nei negozi di alimentare che la
provenienza dei proprio prodotti è di una città della stessa regione (come dire
che a Bari si leggerà scritto "pane di Foggia") e allo stesso tempo,
neanche a dirlo, nella stessa città da dove proviene quel bene si troverà una
scritta analoga che richiama ad un altro paese ancora. Sembra una catena, al
limite del buffo, anche un bambino di 5 anni capirebbe che producendo il pane
nella propria città e poi vendendolo si evitano i costi di trasporto e i costi
per pagare l'autista con la conseguenza di abbassare i prezzi.
Attendo evasore, da oggi sei un peccatore! |
Ma va bene, eviterò di andare avanti con questo discorso
perché il sistema consumistico del nostro tempo non permette lo sviluppo di
un'economia chiusa, ormai si crede che liberismo è sinonimo di libertà e che
protezionismo è sinonimo di dittatura, e poi ci si lamenta se il mercato si
sposta in india, dove con 100 euro al mese il lavoratore non si permette in
nessun modo di protestare. Forse invece di modificare l'articolo 18, di provare
a piegarsi al potere degli industriali e dell'economi si potrebbe provare una
via alternativa, quelle della dogana. E si, sembra un male, sembra una stupidaggine,
ma l'Europa, democratica, progressa e allo stesso tempo in crisi, potrebbe
tornare alle sue origini, a ciò che ha messo le fondamenta, un unione Economica
in cui chi entra nella comunità sta alle regole del mercato europeo, chi è
fuori dall'unione ho stipula patti bilaterali o paga dazi alle frontiere,
creare un sistema economico solo all'interno dell'Unione Europea, creare una
specie di stato economico federale. Forse ci sono interessi che non vogliono
farlo, dato che non sono il primo a dirlo, a molti conviene che le dogane
restino aperte, da che mondo e mondo, l'alta borghesia, da dopo il 1789, ha
sempre governato il mondo, gli industriali hanno convenienza ad avere la sede
in UE, produrre in Cina e poi mettere il bollino EU sui propri prodotti. Forse
è questo che bisogna cambiare, bisogna impedire la produzione all'estero,
renderla svantaggiosa e valorizzare il proprio prodotto, forse i prezzi
saliranno, è vero, ma allo stesso tempo la moneta si concentrerà all'interno
del continente europeo e quindi arricchendo anche la popolazione e dando
occupazione a quelle che ora come ora non hanno lavoro.
E' una mossa coraggiosa, è vero, si tratterebbe di un
azzardo che potrebbe portare a diverse conseguenze, ma si potrebbe anche
sperimentale un nuovo sistema economico, il capitalismo è morto, oramai, qui
non c'è la libera concorrenza ma una guerra al ribasso che grava sulle
condizioni dei lavoratori che si vedono sempre più revocati alcuni diritti o si
ritrova in mezzo alla strada senza lavoro, a questo punto l'Unione Europea,
sempre più accentrata attorno alla Germania, può scegliere di sperimentare, ha
3 Paesi in piena crisi economica e si rischia che crolli tutto il sistema, la
Francia arriverà alla crisi e la Germania a questo punto si troverà sola ad
affrontare la crisi della comunità europea. Gli altri paese benestanti dell'Europa
non possono, con il loro prodotto, finanziare e salvaguardare l'economia delle
27 stelle, siamo arrivati ad un punto in cui bisogna smettere di essere
populisti, smettere di cercare di accontentare sempre tutti e accontentare i
pochi in modo camuffato. L'Italia sta cominciando a cambiare politica, sta
attuando una politica non populista, sta cercando di dar spazio a tutte quelle
cose che nel nostro paese non si è mai avuto il coraggio di fare. Quando sento
gente che si lamentano dell'attuale governo Monti e che lo etichetta come un
massone o come un banchiere non sa neanche che cosa sta facendo. Non si rendono
conto, tutti questi "rivoluzionari" che la situazione non è quella di
rosa e fiori, abbiamo sfiorato il baratro, eravamo in una situazione di morte
economica, ha scelto di scontentare tutti è vero, poteva colpire anche altre
categorie, ma il pareggio di bilancio imposto dalla UE entro il 2013 non è una
bazzeccola. Monti è un economista, non un politico, lui è stato chiamato al
governo per risanare il paese, a lui non importa il voto del contadino o
dell'industriale, sta facendo quello che la politica non può fare, sta colpendo
tutte le categoria, anche quelle forti. In un mese di governo è riuscito a fare
quello per anni nessuno ha voluto fare. Forse non ce n accorgiamo perché
abbiamo vissuto un ventennio da 1984, un ventennio in cui siamo stati
indottrinati dalla televisione e in cui la popolazione non si accorgeva delle
condizioni in cui era il paese, basti pensare a quante volte il vecchio
presidente ha negato l'esistenza di una crisi, di quanto tempo si è perso
attorno al Rubygate o alla casa del cognato di Fini. Ora che si parla di
realtà, ora che il Truman show è finito e si è tornati in un momento in cui i
festini di Berlusconi non sono più di così grande importanza si dà più spazio
alle cose serie. Anche la chiesa, per esempio, ieri ha scoperto l'evasione
fiscale e lo ha condannato come un "peccato", doveva arrivare Monti per
far scoprire l'esistenza di questo "male mortale", prima era tutto
lecito, tutto concesso, era il paese dei balocchi.
La Lega ha attaccato Monti, il PDL, anche appoggiandolo,
sembra che stia facendo sacrifici immani, il PD parla di responsabilità, l'UDC
acclama al miracolo, una domanda a tutti questi bei partiti, ma per 20 anni consecutivi
chi c'era in parlamento Mario Monti o voi? Possibile che solo lui conoscesse
queste soluzioni? O forse è l'unico che li dentro vuole tentare di salvare il
paese? Come sempre gli italiani acclamano il peggio e bacchettano il meglio, un
po' come i cervelli in fuga, vanno via gli scienziati e rimangono i
raccomandati, sempre controcorrente, un pò come i salmoni, o se preferite le Trote.