Nel 1816 due sono i criteri che guidano il nuovo disegno geopolitico imposto all'Europa del Congresso di Vienna: riaffermare la legittimità degli antichi sovrani e delle loro istituzioni e creare un sistema sulla base dell'equilibrio e spinto a scoraggiare futuri tentativi espanzionistici o rivoluzionarie in Francia come in qualunque altro stato minore. Si fa un eccezione per i territori italiani dove ne la Repubblica di Genova ne la Repubblica di Venezia vengono ricostruite, la prima inglobata nel Regno di Sardegna la seconda incorporata nel Regno Lombardo-Veneto e quindi sotto il dominio austriaco. L'obiettivo è chiaro, quello di creare degli stati cuscinetto tra l'Impero austriaco e la sconfitta Francia. i ducati del centro nord Italia vengono ricostruiti e posti sotto la guida di sovrani dipendenti, direttamente o meno, dall'Austria.
Più a sud si riorganizzano lo Stato della Chiesa, sotto il pontificato di Pio VII e ancora più a sud il Regno delle Due Sicilie, unificato a stato amministrativo unico e affidato a Ferdinando IV di Borbone che, dopo il cambio amministrativo, cambierò il suo nome in Ferdinando I delle Due Sicilie.
Rispetto all'epoca napoleonica l'Italia tornava ad essere frammentata e divisa come lo era stata in passato, cambiando la sovranità, che passa dai francesi agli austriaci attraverso rapporti di parentela molto vicini alla corona dell'impero o attraverso accordi diplomatici.
Tutti questi stati riproposti dopo il Congresso di Vienna si forniscono di organismi di governo centrale, dipendenti dall'autorità sovrana e di strutture amministrative periferiche affidate a personale scelto dal sovrano. Ovviamente nessuno di questi stati sarà fornito di forme di costituzioni o di organi rappresentative eletti.
Tutti questi nuovi assetti non fanno che aumentare il malcontento della popolazione impegnando le polizie in ossessive operazioni di spionaggio, controllo e repressioni di questo fenomeno che va sempre più ingrossando le proprie file e che inizia ad assumere forme organizzative che saranno protagoniste di tutto il cinquantennio successivo, quello delle sette segrete.
Tutti questi stati riproposti dopo il Congresso di Vienna si forniscono di organismi di governo centrale, dipendenti dall'autorità sovrana e di strutture amministrative periferiche affidate a personale scelto dal sovrano. Ovviamente nessuno di questi stati sarà fornito di forme di costituzioni o di organi rappresentative eletti.
Tutti questi nuovi assetti non fanno che aumentare il malcontento della popolazione impegnando le polizie in ossessive operazioni di spionaggio, controllo e repressioni di questo fenomeno che va sempre più ingrossando le proprie file e che inizia ad assumere forme organizzative che saranno protagoniste di tutto il cinquantennio successivo, quello delle sette segrete.
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