La casta politica promise di tutto e di più per i poveri aquilani che, non vedendo alternative, speravano e credevano in ciò che veniva detto. Quella stessa casta che, per mesi, ha parlato dell'Aquila come scusa per raccogliere voti, i partiti basarono le loro campagne elettorali, per le amministrative, su la ricostruzione della citta. Poi, passato il momento, dopo pochi mesi i riflettori si sono spostati su Ruby, sulla D'Addario e le altre troiet... perdon, le altre escort che frequentarono la villa di Arcore. L'Aquila scomparve dalle cronache della maggior parte dei giornali e dei tg (solo il TGR Abruzzo ne continua a parlare tutt'oggi) e dalle menti dei politici. Poi l'attuale governo continua a vantarsi di essere riuscita a ricostruire l'Aquila e che tutto procede come previsto, niente di più falso, invito chiunque a fare un salto nel capoluogo abruzzese e a rendersi conto che quasi niente è stato fatto e le poche cose fatte sono state di iniziativa popolare. A chi muove accuse contro il PLD sull'argomento, la risposta è che non ci sono fondi. Ovviamente i soldi sono stati usati per altro, i nostri soldi sono stati utilizzati per affari politici, spacciandoli per opere di bene. Faccio un piccolo elenco che riprendo dalla Repubblica:
"[...]i soldi del terremoto sono stati investiti anche per un convegno sul federalismo (20mila euro), per il campionato del mondo di hockey a Roccaraso (50mila euro), per spese di "comunicazione istituzionale" (50mila euro), per gli eventi del cartellone estivo (70mila euro) e per il premio cinematografico intitolato alla memoria di Pietro Taricone (30mila euro)."

L'innagurazione è stata fatta in gran segreto, erano presenti solo le cariche amministrative con la piazza completamente vuota e una veloce cerimonia. Questa segretezza è stata giustificata, a detta del sindaco, per "Ragioni di ordine pubblico". Lo credo bene, se la cittadinanza avesse saputo di questo sperpero al muro non ci sarebbe stato il busto ma probabilmente qualcun altro.
Nessun commento:
Posta un commento