A questo punto si crea una situazione in cui "il ricco accusa l'altro ricco di essere ricco" e che vede di mezzo sempre il povero cittadino che, guardando questo scempio, non può che indignarsi. Il mondo politico, si sa, è tutto un giro di soldi ed è ormai luogo comune quello dell'indignazione verso la classe dirigente. Quello che mi preoccupa, invece, è la casta dei calciatori che, con i loro contratti, di cui un operaio si accontenterebbe anche di un quarto, si prendono il lusso di poter protestare minacciando scioperi o altro. Loro sono veramente uno sdegno che io paragono al pari dei politici, quello del calciatore è diventato un mestiere che i ragazzi sognano di intrapendere guidati dai loro idoli fasulli. Il calcio è diventato una mafia e non più uno sport, i calciatori non si rispettano, non rispettano le tifoserie, gli allenatori, i presidenti niente, pretendono che tutto gli sia dovuto, violando anche leggi, come i limiti di velocità, mostrato più volte in servizi di Striscia la notizia.
<<Una volta calcio e politica risolvevano i loro problemi in altri modi>>
Non rispettano neanche più il valore morale di una manifestazione, ultimo caso, quello avvenuto qualche giorno fa con la Supercoppa italiana dove, per commemorare l'Italia nel suo 150° anniversario, le associazioni calcistiche hanno deciso di disputare la finale in Cina, in beffa ai tifosi e alle tradizioni. Io sono fiero di aver smesso di seguire il calcio gia anni fa, con lo scoppio di Calciopoli, ma un tifoso che deve vedere tutto questo scempio, beh, a mio parere comincerà a scioperare e a boicottare tutte le partite.
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