E’ sorprendente come, nel giro di pochi mesi, inizino a
cadere tutti assieme i capi saldi della politica, impressionante come tutti
assieme, Destra, Sinistra e Centro, si ritrovino circondati da scandali legati
ai propri leader, ultimo di questi Bossi. Lo scandalo Lega ha colpito duramente
il cuore vede cetriolo dei padani che si sono visti prendere in giro dal
proprio partito in cui credono tanto, lo stesso che ha avuto altre occasioni
per ottenere soldi dai proprio elettori, senza che questi se ne accorgessero.
Non è un caso che, ora che è uscita l’inchiesta sulla Lega, molti cominciano a
vedere in Rosy Mauro il male e in Umberto Bossi il loro paladino ferito ma non
sconfitto. Il Senatur si è prontamente
dimesso da segretario del partito, un po’ come fece Berlusconi qualche tempo
addietro, lasciando spazio al suo sostituto, nella speranza di portare con se l’immagine
di una vecchia politica, legata alla propria figura. Ovviamente è tutta
campagna elettorale, sappiamo benissimo che il fatto di dimettersi è solamente uno specchietto per le allodole,
lasciando che il legame tra scandali e partito sia il meno possibile legato ai
vertici del partito.
Quello che mi ha colpito di tutta questa storia e la serata
delle scope, in cui i membri del partito leghista, fanatici del proprio
partito, siano andati li ad acclamare sia Umberto Bossi sia Maroni, attaccando
con fischi sia il figlio del Senatur sia Rosy Mauro, persone che fino ad una
settimana prima erano acclamati come santi. Il fanatismo dei leghisti, però,
non si ferma qui, nel momento delle dimissioni del leader del carroccio tutta
la base ha cominciato a protestare, chiedendo a Bossi di rimanere al proprio
posto, nonostante lo scandalo politico che si è venuto a creare attorno alla
sua figura.
Analogo è stato l’episodio delle dimissioni dell’ex
presidente del consiglio, con moltissimi suoi seguaci quasi in lacrime dinanzi
alla rinuncia del proprio leader. Questo fanatismo politico è ancora più grave
dell’attivismo che vide coinvolta l’Italia durante il periodo degli anni ’70.
Quello a cui stiamo assistendo è il finale del Caimano di Nanni Moretti, in cui
il leader del governo (con chiaro riferimento alla figura di Berlusconi) una
volta condannato non viene accusato dai propri militanti, bensì viene protetto,
difeso a spada tratta. Ecco, io credo che in questo momento stiamo assistendo
ad una scena simile con Bossi, dove la base leghista condanna i buoni
(magistrati) che indagano sui vertici leghisti.
Lo scandalo ha smosso fortemente la politica italiana, prima
la Margherita con Lusi, ora la Lega con Belsito, insomma, precisamente vent’anni
dopo lo scandalo del finanziamento pubblico ai partiti che fece terminare la
cosi detta Prima Repubblica, ora ci ritroviamo a vivere una situazione analoga
in cui si vuole cercare di salvare il salvabile. I partiti hanno cominciato a
discutere sulla modifica di questa legge ed alcuni (IDV e Lega) hanno
rinunciato alla loro terza rata di rimborso. Questa azione dovrebbe servire a
salvare i partiti che per due decenni hanno mangiato alla spalle dello stato e
dei contribuenti, sfruttando in tutti i modi l’uso della parola (da
finanziamento a rimborso elettorale) e ammaliando (per lo meno, secondo loro)
la popolazione che il contributo servisse per ripagare l spese elettorali. Poi,
conti alla mano, ci si rende conto che questi soldi sono molto superiori alle
spese fatte e che se in un partito come la Margherita, che ha una base
elettorale molto limitata rispetto ai grandi partiti, ha un’uscita di 13
milioni di euro senza che nessuno se ne accorga, la domanda sorge spontanea:
quanti soldi hanno i partiti?
Francesco Greco, PM di Milano, che prese parte al pool di
Mani Pulite, nel 2007 disse:
“Abbiamo trovato fondi neri a volontà e soldi rubati dai manager… Secondo alcuni “esperti” in materia di tangenti, nella Prima Repubblica c’erano i pirati, nella seconda ci sono i corsari. Qual è la differenza? I corsari hanno la patente di corsa: se tu fai un servizio per la regina il bottino te lo puoi tenere. Insomma, quello che oggi conta è lo scambio politico… Il manager fa un favore ai partiti, ma ha la facolta di tenersi il bottino, salvo piccole royalty”.
“Abbiamo trovato fondi neri a volontà e soldi rubati dai manager… Secondo alcuni “esperti” in materia di tangenti, nella Prima Repubblica c’erano i pirati, nella seconda ci sono i corsari. Qual è la differenza? I corsari hanno la patente di corsa: se tu fai un servizio per la regina il bottino te lo puoi tenere. Insomma, quello che oggi conta è lo scambio politico… Il manager fa un favore ai partiti, ma ha la facolta di tenersi il bottino, salvo piccole royalty”.